La preservazione degli spazi verdi e agricoli presenti sul territorio comunale con particolare attenzione alla produzione agricola biologica, conservazione dei parchi e recupero delle piazze come luogo di aggregazione sociale. Questi i primi obiettivi del nuovo sindaco
Marco Doria ha appena trascorso il suo primo giorno da sindaco con la sua nuova giunta comunale. In questi giorni post elettorali immaginiamo che il suo tempo libero sia stato davvero poco, tra nomine, primi documenti da studiare, dichiarazioni da rilasciare, tuttavia il neo sindaco ha trovato il tempo per partecipare ad una delle manifestazioni più interessanti del mese di maggio, “IF – Istruzioni per il futuro”, organizzata a Villa Bombrini dalla Rete Ligure per l’altra economia, promotrice dal 2008 della Fiera “Fa la Cosa Giusta”!.
Produttori agricoli, imprese artigiane, cooperative sociali, associazioni della mobilità sostenibile, gruppi di acquisto solidale per due giorni si sono interrogati e confrontati su “La città che vogliamo”, la Genova che la nuova amministrazione sarà chiamata ad immaginare e realizzare, la Genova che dovrebbe diventare un esperimento Superbo dal punto di vista sostenibile e sociale.
Doria non si è tirato indietro al confronto, si è presentato al convegno finale intitolato proprio “La città che vogliamo”, incontro che ha visto anche la partecipazione del Prof.re Stefano Bartolini (docente di Economia politica all’Università di Genova e studioso del concetto di felicità rapportato al mondo economico), di Santo Grammatico (presidente di Legambiente Liguria), di Deborah Lucchetti (presidente della cooperativa Fair Coop) e di Mario Zambrini (esperto valutatore alla Commissione per le Valutazioni dell’Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente e amministratore presso Ambiente srl).
Il sindaco ha avuto modo di esporre diversi punti interessanti del programma che intenderebbe realizzare in città, tra cui il tema che in questi giorni ha maggiormente trovato spazio nelle pagine dei giornali locali: la Gronda e il presunto ricatto di Società Autostrade sul nodo di San Benigno. Doria ne ha parlato, citando anticipazioni del Secolo XIX e gli strascichi della questione si sono sentiti anche il giorno dopo, e quello successivo ancora. Un botta e risposta a suon di smentite e lettere.
Nella città prospettata il week-end scorso in effetti la Gronda non ci sarebbe e questo dato è stato fortemente ribadito dagli organizzatori dell’evento. Anche i 18 liberi professionisti chiamati dal professore a redigere delle osservazioni al Piano Urbanistico Comunale hanno espresso scetticismo sulla fattibilità dell’opera di Società Autostrade. Ma il PUC doriano non parla solo di Gronda e grandi opere pubbliche, ma anche di recupero di spazi condivisi e socialità e sviluppo delle aree verdi cittadine, destinate allo svago e all’agricoltura: il Progetto Piazze e il Progetto Verde. Due progetti da attuare nell’arco dell’intero ciclo amministrativo e che hanno come denominatore comune gli spazi da condividere… «Dobbiamo recuperare non solo idealmente la dimensione pubblica degli spazi, dobbiamo tornare a vivere nella nostra città», ha detto il sindaco.
PIANO VERDE. Prioritaria per Doria è la preservazione degli spazi verdi e agricoli presenti sul territorio comunale. Questo si traduce in primo luogo nel sostegno alle attività agricole all’interno del perimetro cittadino e un incentivo continuo a pratiche che privilegiano la filiera corta e una produzione agricola biologica. L’agricoltura in città, e in particolare il costante sviluppo degli orti urbani, ha una funzione di presidio del territorio e inoltre riveste un’importanza strategica anche dal punto di vista economico perché rappresenta uno sbocco occupazionale da tutelare, come gli altri. Il piano prevede poi un’attenzione particolare alla conservazione dei parchi urbani – il parco di Nervi, la villa Duchessa di Galliera a Voltri solo per citarne qualcuno –, dei giardini pubblici e delle aiuole. Importante sarà risvegliare in tutti i cittadini genovesi la consapevolezza del patrimonio naturale del Comune e incentivarne l’utilizzo rispettoso.
PIANO PIAZZE. Il neo sindaco ha inoltre posto l’accento sul recupero dei tradizionali spazi di socialità cittadina che caratterizzavano le nostre città fino a 30, 40 anni fa: le piazze come luogo ludico privilegiato per il divertimento dei bambini e la convivialità degli abitanti. Coinvolgendo il mondo accademico, Doria vorrebbe in prima istanza effettuare una ricognizione delle piazze cittadine e del loro effettivo utilizzo; farne insomma una fotografia della maggiore o minore fruibilità attuale. L’obiettivo della ricerca è di individuare un paio di piazze genovesi che possano essere oggetto di specifici atti d’intervento con lo scopo di farle ritornare luogo di aggregazione sociale.
MOBILITA’ SOSTENIBILE. Come ci ha confermato Santo Grammatico di Legambiente, tra le innovazioni sostenibili del sindaco ci sarebbero anche la realizzazione di zone a traffico moderato ad una velocità massima di 30 km/h e la possibilità di realizzare o migliorare le piste ciclabili laddove la larghezza della carreggiata lo consente (perché Genova, a dispetto degli stereotipi fortemente sedimentati, è una città che si può percorrere in bici!). Moderare la velocità dei veicoli privati permetterebbe una convivenza più sicura e civile tra i diversi sistemi di trasporto, le bici e i pedoni. Si incentiverebbe l’utilizzo dei mezzi pubblici, si ridurrebbero gli incidenti e gli inquinamenti, e soprattutto si recupererebbero spazi privilegiati da destinare alla socialità cittadina, grazie alla diminuzione delle vetture private in circolazione. Un passo in più per migliorare la vivibilità di Genova e permettere ai suoi abitanti di goderne “a misura d’uomo”.
Antonino Ferrara
[foto di Daniele Orlandi]