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Riprese le trattative tra sindacati, Asl3 e Regione per nuove assunzioni. I cantieri a Genova sono circa 4000 e i tecnici dell'Azienda Sanitaria, attualmente 31, riescono a coprire con i controlli solo il 10%
È una questione che seguiamo ormai da quasi un anno (qui l’approfondimento di Era Superba) e ci sta particolarmente a cuore perché chiama direttamente in causa un diritto fondamentale dei lavoratori, quello alla sicurezza sul posto di lavoro. Parliamo della vertenza Psal (il servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’Asl 3) tra Regione Liguria e azienda sanitaria genovese da una parte e sindacati dall’altra, in merito all’attivazione delle procedure di assunzione di nuovi operatori destinati a rinforzare l’organico di un reparto fondamentale – quello deputato a garantire la regolare applicazione delle norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro – che oggi si trova in sofferenza per un’evidente carenza di personale (31 dipendenti a fronte di circa 4000 cantieri).
Ma sul finire della settimana scorsa la situazione si è finalmente sbloccata, almeno per quanto riguarda le relazioni sindacali aziendali, di fatto, congelate dall’ottobre 2013. L’Asl 3, infatti, ha comunicato la convocazione – il prossimo 22 gennaio – di RSU e OO.SS. per la ripresa delle trattative. Di conseguenza, l’auspicio è che a breve possa ripartire anche il tavolo di confronto Psal.
Il sindacato autonomo Fials – particolarmente attivo nella vertenza sul servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambiente di Lavoro – ricorda in una nota «La responsabilità dell’attuale stato di agitazione, ancorché sospeso, risulta esclusivamente rinvenibile nel comportamento dell’Asl 3. Da sempre la Direzione dell’azienda ha negato il confronto sulle incentivazioni e sulle assunzioni, omettendo perfino il rispetto dei diritti di “mera informazione” sindacale».
Fials rivendica di aver portato per tempo all’attenzione dell’Asl 3 la necessità urgente di applicare le intese sottoscritte a luglio 2013 tra la stessa Asl 3, Regione e OO.SS. «Altrettanto ha fatto la RSU aziendale ma per ottenere un semplice incontro è stato necessario proclamare lo stato di agitazione, anche per mettere fine alla pratica dello scaricabarile per cui la Asl 3 attribuisce alla Regione la responsabilità di “inadempienze” che la Regione in più occasioni ha respinto».
In sede di Prefettura si è concordato con la proposta del Prefetto di convocare le parti. Tuttavia, dall’11 dicembre 2013, non sono più giunte notizie in tal senso.«Per questo sollecitiamo i soggetti coinvolti, e la Regione in particolare, ad adoperarsi per attivare il tavolo in Prefettura sulla vertenza Psal», conclude Mario Iannuzzi, segretario Fials Genova.
Matteo Quadrone