Lunedì 9 settembre i consiglieri comunali visiteranno l'area di via Romana della Castagna. Nonostante la leggera riduzione volumetrica, l'intervento non sembra compatibile con un contesto che il Comune definisce di "alto pregio"
Nuove verifiche sulla sicurezza del Rio Castagna e sulla futura viabilità della zona, un sopralluogo dei consiglieri comunali e alcune puntuali proposte del Municipio Levante. Non è ancora detta l’ultima parola sul progetto edilizio – leggermente ridimensionato rispetto alla prima versione – che prevede la costruzione di un palazzo residenziale a 4 piani per 26 appartamenti e 30 box interrati nell’ex area industriale Till-Fischer (2 mila e 700 metri quadrati da decenni in stato di abbandono) di via Romana della Castagna nel quartiere di Quarto. Ma l’intervento di demolizione e ricostruzione rispetta tutte le norme quindi l’approvazione è solo questione di tempo. Restano vive alcune perplessità, soprattutto in merito all’opportunità di realizzare una simile edificazione in un’area che lo stesso Comune definisce di “alto pregio”.
Mercoledì 4 settembre l’argomento è stato discusso a Palazzo Tursi in sede di Commissione Territorio. «Lunedì prossimo (9 settembre) alle ore 9:30 si svolgerà un sopralluogo nell’area ex Till- Fischer – spiega il presidente della commissione, Antonio Bruno (Fds) – Poi il progetto approderà in consiglio comunale. I nuovi consiglieri vogliono vedere da vicino il contesto di via Romana della Castagna. Tutti hanno apprezzato la riduzione dei volumi ma l’impatto del nuovo palazzo, rispetto agli altri edifici della zona, sarebbe pur sempre pesante».
Il Municipio Levante, chiamato ad esprimere il proprio parere (non vincolante) sul progetto, non ha ancora preso una posizione ufficiale perché ritiene necessario un supplemento di istruttoria, come spiega il consigliere municipale Paola Borghini (Fds) «Abbiamo chiesto un incontro con i tecnici del Comune affinché vengano a illustrare nel dettaglio le variazioni tra il progetto originario e quello attuale. Dal punto di vista del rischio idrogeologico chiediamo un’ulteriore verifica della distanza dal Rio Castagna. Inoltre, vogliamo sia preliminarmente chiarita la questione della viabilità».
Giovedì 5 settembre la Commissione Territorio del Municipio Levante ha affrontato il tema. «Erano presenti i rappresentanti dei cittadini che hanno espresso valutazioni sul merito dell’intervento – continua Borghini – Qui stiamo parlando di una riduzione in altezza da 5 a 4 piani e non di cambiamenti stravolgenti. La proposta degli abitanti è la seguente: perché non si ipotizza di ricreare un ambiente consono al valore paesaggistico dell’antica “creuza”, magari spezzando i volumi in palazzine dalle dimensioni più contenute, invece di costruire un unico grande edificio? Questa potrebbe essere una valida alternativa».
Per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione, la delibera comunale prevede la loro monetizzazione e l’impegno del Comune di utilizzarli in loco. «L’amministrazione comunale si farà carico di eseguire gli interventi quali la messa in sicurezza del rivo, delle attigue aree verdi e la sistemazione della viabilità – racconta Borghini – Una delle proposte è anche quella di rivedere la situazione dell’area delle Campanule, sita di fronte all’ex Till-Fischer ai piedi di Quarto Alta, dove il Municipio sta tentando una riqualificazione con la collaborazione di cittadini e associazioni. Tali fondi, però, non possono essere vincolati a questi scopi. Quindi corriamo il rischio che, in caso di accadimenti gravi (ad esempio un evento alluvionale) per cui si renda necessario recuperare con urgenza delle risorse economiche, queste siano le prime ad essere sottratte. E di conseguenza le opere preventivate non vengano più realizzate. Noi, invece, proponiamo di obbligare la società privata ad eseguire in prima persona i lavori che saranno stabiliti. È un’alternativa che sottoporremo all’attenzione del Comune». L’incontro con i tecnici comunali va proprio in questa direzione. «Verificare se ci sono ancora margini per ulteriori cambiamenti – aggiunge il consigliere del Levante – ai fini di un maggiore ritorno per il territorio».
Sull’opportunità o meno di procedere alla demolizione/ricostruzione in un contesto che la stessa Commissione territorio di Palazzo Tursi definisce di “alto pregio”, Paola Borghini ha un’idea precisa. «Se l’ex fabbrica viene considerata “incongrua” per la presenza di volumi considerati di dimensioni eccessive, io mi domando qual è la sostanziale differenza tra il nuovo progetto di edificazione e la volumetria precedente della Till-Fischer. Il cambio di destinazione da industriale a residenziale non cambia l’impatto volumetrico sull’ambiente circostante».
Il Piano Casa del 2009 consente la demolizione/ricostruzione ma «Stiamo parlando di una legge regionale che per sua natura non può verificare la compatibilità di un singolo intervento – aggiunge il consigliere del Municipio Levante – Queste valutazioni devono essere fatte dagli enti locali, Comune e Municipi».
Dopo il completamento istruttorio richiesto dal Municipio ed il sopralluogo dei consiglieri comunali, bisognerà tirare le somme. «Prima di concedere qualunque autorizzazione a costruire vogliamo che siano valutati attentamente tutti gli aspetti sopracitati», conclude Paola Borghini.
Matteo Quadrone
[foto di Daniele Orlandi]