Corteo degli abitanti lungo le vie del quartiere per ribadire la necessita del ripristino dell'accesso pedonale all'antica creuza; entro la fine di questo mese si terrà un'assemblea pubblica in cui i cittadini potranno esprimere le loro opinioni sul progetto della nuova rampa
Sabato 12 gennaio (ore 9 appuntamento in Largo Merlo) si svolgerà la manifestazione autoconvocata dagli abitanti di via del Molinetto in località Pedegoli, sulle alture di Quezzi, per ribadire la necessità di ripristinare l’accesso pedonale alla creuza, interdetto ormai da 13 mesi con inevitabili disagi per i residenti, in particolare anziani e diversamente abili.
Qualcosa, però, finalmente si muove: Lunedì 14 gennaio, infatti, alle ore 14:30, è previsto un sopralluogo istituzionale a cui parteciperanno il Commissario Delegato per il Fereggiano (nonché Presidente della Regione), Claudio Burlando, l’Assessore comunale ai Lavori Pubblici, Gianni Crivello, l’Assessore regionale all’Ambente, Renata Briano, il presidente del Municipio, Massimo Ferrante, referenti della Provincia e tecnici di Elpis s.r.l., la società di Coop 7 che concretamente realizzerà la nuova rampa di accesso a via del Molinetto.
Seguirà, alle ore 15:00, un’assemblea pubblica presso i locali del circolo “Amici di Pedegoli” in via Daneo.
Quest’ultima iniziativa, reclamizzata su un volantino affisso lungo le strade del quartiere e firmato Pd, suscita una polemica politica «Il Partito Democratico vuole passare come l’artefice della soluzione – tuona Giuseppe Pittaluga, abitante di via del Molinetto e consigliere Rc-Fds in Municipio – per altro quella meno logica e che non convince alcuni cittadini, ossia la nuova rampa carrabile alternativa al ponte. Eppure tale situazione di empasse è stata causata dallo stesso Pd e dai suoi rappresentanti che siedono nell’amministrazione comunale: nei mesi scorsi, infatti, il Comune avrebbe potuto realizzare almeno un intervento provvisorio, una passerella salvavita del costo di poche migliaia di euro, che avrebbe permesso il passaggio degli abitanti e dei piccoli mezzi agricoli».
Al contrario «Adesso raggiungeranno il loro scopo – continua Pittaluga – ovvero trasformare un percorso pedonale in carrabile, quindi accessibile alle automobili. È facile immaginare che in futuro allargheranno la creuza e magari costruiranno qualche parcheggio lungo il rivo».
Smorza i toni il Presidente del Municipio Bassa Valbisagno, Massimo Ferrante, che rassicura «L’opera si atterrà scrupolosamente al Piano di bacino e dovrà anche provvedere a mettere in sicurezza da possibili allagamenti le abitazioni costruite lungo il rio Molinetto. L’accesso rimarrà, anche alla fine dei lavori, ad uso esclusivo dei pedoni e per il passaggio dei soli mezzi agricoli, com’era in origine. È importante conservare le caratteristiche architettoniche e rurali del territorio senza stravolgimenti».
il consigliere Pittaluga, però, non si fida «Il progetto originario che, in via informale, sono riuscito a vedere, prevede una rampa larga 2,5 metri e pure un allargamento del primo tratto della creuza. Ricordiamo che il ponte era largo solo 1,90 metri».
Entro la fine di questo mese, presso il Municipio Bassa Valbisagno, si terrà un’assemblea pubblica in cui i cittadini potranno osservare il progetto, esporre le loro opinioni e apportare eventuali modifiche.
Ma rimane ancora un nodo non secondario da sbrogliare. Parliamo dei tre magazzini (uno abusivo) che dovranno essere abbattuti per consentire la realizzazione della rampa. I proprietari, a breve, dovranno cedere tali immobili. Qualcuno ha parlato di esproprio ma Pittaluga sottolinea «E chi espropria? Coop 7? Semmai si può parlare di una trattativa tra soggetti privati».
«Il magazzino rappresenta un valore aggiunto della mia abitazione – spiega la signora Debora Vidali, proprietaria di uno degli immobili destinati alla demolizione – Finora non ci è stato comunicato nulla di preciso. Soltanto che sarebbe passato un geometra comunale, come in effetti è avvenuto».
Nel frattempo, mentre chiacchiero con la proprietaria del magazzino, un tecnico comunale dell’ufficio espropri è intento a prendere misurazioni «Ci hanno parlato di un approccio amichevole ma in realtà non c’è margine di manovra – continua Vidali – Si potrà trattare esclusivamente sul prezzo. Ormai è deciso: i magazzini devono sparire».
Il disagio dei proprietari, però, non è limita alla perdita degli immobili. C’è preoccupazione anche per l’incolumità delle persone «La rampa sbucherà proprio di fronte all’ingresso di casa mia – conclude la signora Vidali – Prima i mezzi agricoli passavano a velocità limitata. In futuro, invece, le automobili si muoveranno a maggiore velocità. Inoltre, siamo sicuri che l’abbattimento di questi manufatti e la realizzazione dell’opera, non comporteranno problemi di allagamento lungo via del Molinetto?».
Matteo Quadrone