Fino al 30 luglio è possibile aderire alla campagna contro i costi della politica: la raccolta firme a Tursi e nei Municipi
Una notizia passata sotto silenzio, ma che attraverso il passaparola del web sta venendo a conoscenza di un numero sempre maggiore di persone: presso i Comuni è possibile firmare per un referendum che abroga parzialmente la legge sulle indennità parlamentari, ovvero la 1261 del 1965.
In particolare il referendum, se approvato, riguarderà l’abrogazione dell’articolo 2 della legge, che così recita: “Ai membri del Parlamento è corrisposta inoltre una diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. Gli Uffici di Presidenza delle due Camere ne determinano l’ammontare sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese ed in misura non superiore all’indennità di missione giornaliera prevista per i magistrati con funzioni di Presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate; possono altresì stabilire le modalità per le ritenute da effettuarsi per ogni assenza dalle sedute e delle Commissioni“.
La raccolta firme si concluderà il 30 luglio 2012, perché il giorno seguente (31 luglio) scade il termine per la presentazione al Comitato promotore, che valuterà il raggiungimento del numero minimo di firme – che è 500.000 – e l’ammissibilità del quesito referendario da proporre.
Dove firmare a Genova? A Palazzo Tursi, seguendo queste indicazioni: salire le prime due rampe di marmo, seguire le indicazioni per Palazzo Albini, lasciare un documento all’ingresso, salire con l’ascensore al sesto piano e firmare nella sala 616. Sarà necessario avere con sé un secondo documento perché la firma sia autorizzata. È possibile anche firmare nelle sedi dei singoli Municipi. Possono firmare anche i non residenti.
Marta Traverso
[foto di Daniele Orlandi]