Venerdì 4 maggio alle ore 16 l'edificio sarà restituito ai cittadini e svolgerà la funzione di polo culturale per eventi istituzionali e privati
Sampierdarena riscopre un gioiello architettonico nascosto tra le case e lo restituisce alla città. Parliamo di Villa Serra Doria, in via Nicolò Daste, una splendida struttura che venerdì 4 maggio alle ore 16 verrà inaugurata quale polo culturale per eventi istituzionali e privati.
La villa, secondo la planimetria del 1757, risulta appartenere al marchese Giuseppe Serra, famiglia presente con altre ville nella riviera di ponente, a Sampierdarena, ma ancor di più nel vicino sobborgo di Cornigliano; nell’Ottocento diventa di proprietà Doria, come documenta l’Alizeri che nel 1875 la indica come “antico edificio (dei Doria) che forma l’angolo e segna il confine alla via S. Antonio” e conferma il Dillon nel 1958, citandola come palazzo Monticelli già Doria. Dal pastificio Monticelli perviene negli anni ‘60 al Mobilificio Baselica, con destinazione d’uso ancora impropria.
Non si conoscono la data di costruzione né l’autore dell’edificio che, nonostante l’attuale aspetto cinquecentesco, potrebbe essere riferito ad epoca anteriore. Gli attuali caratteri della villa quindi risalirebbero ad una fase successiva di ristrutturazione e forse di ampliamento, avvenuta nel Cinquecento, per adeguarlo al nuovo e più rappresentativo tipo di residenza suburbana.
A partire da questa fase la villa è rimasta pressoché intatta tranne la sostituzione dell’originario scalone con altre scale. Nella prima metà del ‘900, tra la villa e la torre quadrangolare allineata alla struttura, viene costruito un grosso corpo di fabbrica industriale, anch’esso attestato sul fronte strada, sul sedime di quella parte della villa – forse un corpo rustico – che si vede nelle planimetrie del Vinzoni (1757 e 1775) e del Porro (1855-58).
Situata sul lato a mare dell’antico asse di transito, con un lotto esteso a sud fino a quello sottostante del convento e della chiesa di S. Maria della Cella, la villa è disposta nella zona occidentale, in corrispondenza di un importante incrocio urbano, nell’angolo tra l’attuale via Daste e la Crosa della Cella, quest’ultima allineata con l’altro percorso, verso monte, della Strada del Belvedere.
Il giardino, come tutti gli altri di questa fascia costiera, rimane intatto fino all’Ottocento, quando viene tagliato dalla ferrovia (1854) e dalla via Vittorio Emanuele (1852) e in seguito lottizzato, mentre il fabbricato industriale viene accorpato alla villa.
Il 4 maggio dalle ore 16 alle 21 si potrà affrontare un appassionante viaggio all’interno dell’edificio alla scoperta di sale, soffitti affrescati, scaloni e il loggiato che fa da anticamera alla sala grande.
Grazie alla presenza di strutture tecnologiche all’avanguardia Villa Serra Doria diventerà un luogo particolarmente funzionale per eventi espositivi, socioculturali, commerciali, di spettacolo e di comunicazione. Un vero e proprio polo culturale a disposizione dei cittadini che potranno così riappropriarsi di un patrimonio comune per lungo tempo colpevolmente dimenticato.
Matteo Quadrone