Il committente è la Fondazione Contubernio D'albertis; il progetto insisterà su un versante montuoso già soggetto a cedimenti del terreno. A parziale contropartita saranno realizzati: un ascensore di collegamento tra Piazza Solari e via Amarena, aree verdi e un campetto da calcio a 5
Un maxi auto-silos a 5 piani parzialmente interrato nel bel mezzo di due edifici scolastici, in una zona ampiamente urbanizzata, nel cuore di San Fruttuoso. Stiamo parlando di un’opera che insisterà su un versante montuoso già soggetto a cedimenti del terreno, all’interno della proprietà della Fondazione Contubernio D’Albertis, dove sorge l’omonimo Istituto che svolge attività educative – per un totale di circa 550 bambini tra nido, asilo, elementari, primaria – e socio-assistenziali. Il tutto in cambio di un ascensore di collegamento tra Piazza Solari e via Amarena, aree verdi e un campetto da calcio a 5, quest’ultimo ricavato sulla copertura dell’edificio destinato ad ospitare 152 box.
L’iter approvativo del progetto – avviato nel 2009 – è ormai concluso, ma solo adesso gli abitanti ne vengono a conoscenza.
Il Municipio Bassa Valbisagno è stato chiamato ad esprimere un parere consultivo – non vincolante, occorre sottolinearlo – e ha deciso di tentare comunque un percorso partecipativo invitando i cittadini alla seduta del consiglio municipale di mercoledì scorso (16 gennaio), durante la quale committente e progettisti hanno illustrato il progetto, alla presenza del Vice-sindaco, Stefano Bernini e del dirigente del Settore Approvazione Progetti e Controllo Attività Edilizie del Comune di Genova, il dott. Paolo Berio.
«Il progetto è stato protocollato dai nostri uffici il 7 gennaio scorso – racconta il Presidente del Municipio Bassa Valbisagno, Massimo Ferrante (Pd) – L’attuale amministrazione ha chiesto il parere del Municipio e noi ci siamo subito attivati per promuovere un confronto con la cittadinanza. Si tratta di un’opera che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione comunale ed è per questo che il percorso partecipativo parte soltanto adesso, quando i giochi sono fatti. In futuro, per tutti gli interventi grandi o piccoli che interesseranno il territorio, coinvolgeremo i cittadini fin dal principio dell’iter progettuale».
«La pratica ha acquisito tutti i pareri istruttori – spiega il dirigente Paolo Berio – sono tutti favorevoli, alcuni con prescrizioni, ma non ci sono pareri dubitativi. L’area è destinata a servizi ma al privato è consentita la realizzazione di parcheggi nel sottosuolo, in cambio di servizi pubblici in superficie». Un meccanismo urbanistico consolidato che ha permesso l’eccessiva proliferazione di parcheggi in ogni angolo della città.
Il committente è la Fondazione Contubernio D’Albertis – fondata nel 1863, quest’anno compirà 150 anni e per l’occasione ha voluto regalarsi un’importante operazione immobiliare – e l’intervento sarà realizzato da Codelfa, impresa controllata dal Gruppo Gavio, a sua volta azionista di Impregilo, su un’area di proprietà della Fondazione che oggi è una scarpata abbandonata a se stessa con una rigogliosa vegetazione spontanea.
Mercoledì pomeriggio i progettisti hanno illustrato il progetto partendo dalla “cornice”, vale a dire le opere pubbliche di compensazione (oneri di urbanizzazione), ma senza entrare nel merito dell’invasività del “contenitore”, ovvero il silos a 5 piani per 152 posti auto coperti che comporterà un volume di scavo pari a circa 15 mila metri cubi di rocce e terra, con il conseguente impiego di centinaia (se non migliaia) di camion, costretti a transitare per una strada, via Amarena, particolarmente stretta e tortuosa.
Vediamo nel dettaglio quali servizi pubblici sono previsti: innanzitutto la ricostruzione delle scale di Salita Bosco Pelato che rappresentano l’attuale collegamento pedonale tra Piazza Solari e via Amarena; il rifacimento dei marciapiedi di alcune vie limitrofe; la costruzione di ascensore inclinato con circa 65 metri di corsa (che in sostanza taglierà solo due tornanti di via Amarena, visto che dovrebbe sbucare in prossimità della bocciofila); la realizzazione, sulla superficie di copertura del silos, di un campetto da calcio a 5, aree verdi e spazio giochi per bambini: tale copertura sarà gravata di servitù d’uso pubblico ma gli oneri di manutenzione rimarranno a carico del privato.
A onor del vero, però, la concreta fruibilità pubblica del campo e degli spazi verdi dovrà essere concordata con apposite convenzioni tra proprietà, amministrazione comunale e scuole, ancora in fase di definizione.
«L’ascensore di collegamento tra Piazza Solari e via Amarena sarà preso in carico da Amt – spiega il Presidente Ferrante – il campetto sportivo, nella fascia oraria dalle 8 alle 15, sarà utilizzato dalle scuole, come prevede l’accordo già sottoscritto con il distretto scolastico».
Committente e progettisti hanno sottolineato come l’ascensore inclinato sia un vero e proprio regalo «Un’opera integralmente realizzata dal privato e destinata all’amministrazione pubblica – spiegano – La monetizzazione degli oneri di urbanizzazione ammonta a 160 mila euro. L’ascensore, invece, costa più di 600 mila euro».
Per quanto riguarda le eventuali criticità dovute allo sbancamento del terreno è stato sottolineato come il sedime interessato dall’opera non sia sottoposto ad alcun vincolo idrogeologico, ambientale o storico. Inoltre, nelle cartografie ufficiali, non sarebbe attestata la presenza di rivi sotterranei.
In merito alla cantierizzazione, essa comporterà inevitabili disagi per i residenti «Ma il maggior peso graverà sulla Fondazione – secondo i progettisti – I lavori inizieranno da via Amarena e dureranno 18 mesi. Le scale di Salita Bosco Pelato saranno mantenute in funzione fin quando non verranno realizzate quelle nuove».
Dopo l’illustrazione del progetto, finalmente, è arrivato il momento di ascoltare la voce dei cittadini, accorsi numerosi – almeno un centinaio riempivano la sala del consiglio municipale – per esprimere le loro opinioni ed evidenziare le problematiche connesse ad un tale intervento.
In molti hanno mostrato parecchie perplessità soprattutto in riferimento al rischio idrogeologico. Alcune memorie storiche del quartiere, infatti, ricordano la presenza di un torrente che scendeva a valle fino a via D’Albertis per poi confluire nei rivi Noce e Rovare; a metà anni ’60 il rivo sarebbe scomparso a causa della realizzazione del “condominio del sole”. «Oggi si sono perse le tracce del torrente – afferma un abitante – Ma abbiamo paura che nel sottosuolo ci sia dell’acqua che, a causa degli scavi, potrebbe uscire in superficie, creando problemi. Non è possibile fare un supplemento di perizie idrogeologiche?».
Un altro residente, invece, sottolinea «Non darei così per scontata la stabilità idrogeologica. La parte bassa di Salita Bosco Pelato, a fianco alla scuola di Piazza Solari, già allo stato attuale, quando piove si allaga. Io propongo: perché non siglare una fideiussione con la parte privata in modo che essa si faccia carico di eventuali danni agli edifici circostanti?».
Il dirigente Paolo Berio spiega «Il privato presenta la relazione geologica con la documentazione prevista. Il Comune la esamina e dà il suo parere. L’attività di verifica è conclusa. La fideiussione a fronte del rischio problematiche connesse all’intervento non è ipotizzabile come imposizione dell’amministrazione comunale».
«Il famoso rivo esiste e passa sotto il “condominio del sole” dove si sono già verificati due movimenti franosi e sono state realizzate alcune opere di sostegno – racconta una signora – L’acqua che crea problemi anche all’interno del terreno dell’Istituto Contubernio non è acqua piovana».
«Le acque presenti sul terreno sono acque meteoriche – si difendono i progettisti – I nostri lavori porteranno un miglioramento».
Lo smaltimento delle acque, comunque, è una problematica ammessa «Le acque piovane saranno raccolte tramite una vasca di compensazione che le rilascerà in maniera graduale, onde evitare ripercussioni a danno dei collettori comunali».
La costruzione del silos è prevista ai piedi dell’edificio scolastico della Fondazione, quindi «Il soggetto maggiormente attento agli aspetti relativi alla sicurezza è proprio la stessa Fondazione».
«I civici 23-25-27 di via Amarena sorgono a fianco del medesimo versante montuoso, in posizione più alta rispetto all’area del silos – racconta Luca Motosso, residente in via Amarena al civ. 25 – Ebbene, io vi posso accompagnare per mostrarvi gli smottamenti di terreno, ben visibili, nei dintorni e sotto l’ascensore privato che utilizziamo per raggiungere i nostri condomini. Le assemblee condominiali di tali civici hanno dovuto deliberare l’installazione di maglie di sostegno per mettere in sicurezza il terrapieno su cui poggiano i palazzi».
«L’Istituto Contubernio ospita 550 bambini tra i quali mia figlia – continua Luca – Sono preoccupato per la stabilità dell’edificio scolastico della Fondazione. Senza dimenticare la scuola di Piazza Solari, ubicata a meno di 10 metri dall’area in cui è previsto il silos. I bambini si troveranno di fronte un cantiere operativo per 2 anni».
In mezzo a tanti dubbi, non sono mancati alcuni pareri favorevoli. In particolare è stata evidenziata l’utilità dell’ascensore che renderà più agevoli gli spostamenti degli anziani; dei lavori di manutenzione stradale, ad esempio in via Amarena, oggi priva di marciapiedi e dotata di scarsa illuminazione; del rifacimento delle scale di Salita Bosco Pelato che attualmente non versano in buone condizioni.
Ma soprattutto, il campetto e le aree verdi rappresentano una risposta attesa da troppo tempo «In zona mancano luoghi dedicati ai bambini – spiega una mamma – Nelle vicinanze ci sono solo i giardini di via Ferretto. Quindi ben vengano questi nuovi spazi».
Infine, come consuetudine in tutta Genova, la fame di parcheggi è un’esigenza insoddisfatta: i nuovi posti auto messi in libera vendita potrebbero fornire una parziale risposta, secondo alcuni abitanti.
Una volta terminata l’esposizione di opinioni e dubbi dei cittadini, la seduta del consiglio municipale è ripresa normalmente.
A questo punto, alcune forze di maggioranza (Pd-Sel-Idv) hanno proposto un documento in cui si dichiara parere favorevole al progetto, vincolandolo a precise condizioni di sicurezza, tra le quali un capillare controllo sul cantiere, un attento monitoraggio in corso d’opera, un ulteriore verifica dal punto di vista idrogeologico. Il documento è stato approvato da maggioranza e parte dell’opposizione.
Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra si è astenuta perché, come spiega il capogruppo Giuseppe Pittaluga «Il ritorno per la collettività sarebbe rappresentato da ascensore e campetto: entrambi sono funzionali alle esigenze della Fondazione piuttosto che a quelle dei cittadini. Verrà costruita una cittadella sotterranea destinata alle auto e una scarpata verrà sostituita da una nuova colata di cemento armato». Anche il Movimento 5 Stelle ha deciso di astenersi perchè «Genova ha già pagato un prezzo altissimo alla cementificazione», afferma il capogruppo, Cosimo Gastaldi.
Quello che emerge è l’impotenza dei consiglieri di Municipio che, in pratica, si sono ritrovati di fronte ad un progetto preconfezionato, con pochissimo tempo a disposizione per leggere la documentazione.
«Le possibili scelte erano due – spiega il Vice-presidente del Municipio, David Burlando (Sel) – o votare contro il progetto, tenendo conto che il parere del municipio non è vincolante; oppure esprimere parere favorevole ma con alcune condizioni che dovranno essere rispettate. In maniera tale da poter incidere sul crono-programma degli interventi e su eventuali decisioni assunte in corso d’opera».
In merito alla partecipazione «Siamo consapevoli che, purtroppo, la fase partecipativa, in cui i cittadini hanno potuto manifestare le loro opinioni è arrivata solo all’ultimo – conclude Burlando – ma solo la ferma volontà della giunta comunale (nelle persone dell’Assessore Oddone e del Vice-sindaco Bernini) condivisa dalla giunta municipale, ha permesso questo momento di condivisione con la cittadinanza. Le posso assicurare che faremo di tutto, io personalmente prima in qualità di cittadino e poi come Vice-presidente del Municipio, per monitorare con attenzione tutte le fasi del progetto e garantire la sicurezza dei cittadini e la reale fruizione pubblica dei servizi e degli spazi previsti dagli oneri di urbanizzazione».
Matteo Quadrone
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