Bando per la cura del parco e collaborazioni con MSC, Terminal Traghetti, scuole e Protezione Civile. L'obiettivo è ridare vita a questo gioiello dimenticato nel cuore di San Teodoro partendo dalla partecipazione attiva del quartiere. La risposta dell'assessore Garotta
Villa Rosazza a San Teodoro è una dimora cinquecentesca oggi di proprietà comunale, occupata dalla Fondazione Casa America e Themis. Il parco terrazzato è interessato da lavori di manutenzione: già ultimato un primo lotto, a metà del 2014 finiranno anche quelli per il secondo. Uno spazio importante per il quartiere, che i cittadini reclamano per sé come punto di aggregazione. Nel corso di #EraOnTheRoad abbiamo visitato il parco e parlato con i residenti, i quali chiedono a gran voce l’emanazione del bando comunale con lo scopo di individuare soggetti competenti addetti alla cura di parco e villa e per evitare di veder vani gli sforzi economici compiuti dall’amministrazione in questi anni. Nel frattempo, i cittadini propongono di affidare la gestione a un rete costituita da scuole, CAI, Protezione Civile. Ma andiamo con ordine.
Nel giugno 2012 è stato emesso un bando dal Comune di Genova per assegnare i lavori di manutenzione straordinaria e di recupero ambientale nel parco di Villa Rosazza. I lavori sono relativi al secondo lotto del parco, dal momento che quelli nel primo lotto del giardino erano già stati effettuati ed ultimati (consegna lavori il 27 settembre 2010 e fine interventi marzo 2012). Per quanto riguarda il secondo lotto, invece, è stato emesso un nuovo bando e sono stati messi a disposizione 1.245.480,96 euro, di cui circa 45 mila quali oneri di sicurezza e 15 mila per opere in economia. Si tratta di fondi residui delle Colombiane del 1992, stanziati per effettuare interventi sui parchi storici della città, da Voltri a Nervi. Il tempo per la realizzazione degli interventi, come indicato nel bando emesso da Tursi, è di 300 giorni complessivi e continui, a partire dalla consegna dei lavori: dovrebbero quindi essere ultimati entro giugno-luglio 2014.
Emanare un bando per trovare soggetti disposti a curare il parco, questo il punto di partenza per rilanciare il parco nel cuore San Teodoro. «Sarebbe importante annettere la villa al parco, come era anticamente – dice Aurora Mangano, portavoce del comitato di residenti- adesso le due realtà sono separate». La villa al suo interno è occupata al piano nobile dalla Fondazione Casa America per la diffusione della lingua e della cultura sudamericana (in comodato d’uso, retribuisce un canone di locazione agevolato a Tursi), e ai piani superiori da Themis, scuola di formazione per i dipendenti del Comune di Genova.
Villa e parco come unico complesso, sarebbe un modo per restituire al quartiere uno spazio prezioso, adesso sotto-utilizzato rispetto alle potenzialità.
«A San Teodoro non ci sono spazi per le associazioni e per la comunità – continua Aurora Mangano – e Villa Rosazza è uno dei pochi luoghi di cui potremmo usufruire. Oggi noi cittadini non possiamo fruirne come vorremmo. Casa America organizza sporadicamente eventi aperti a tutti e manifestazioni, ma secondo noi non basta: proponiamo spazi per i giovani e per gli anziani, per ritrovarci nel quartiere, per organizzare eventi in collaborazione con il Municipio. Ora che anche il mercato rionale di Di Negro versa in pessimo stato e ha perso il ruolo di aggregatore sociale che aveva un tempo, il parco di Villa Rosazza è per noi una grande opportunità».
Nel maggio 2013, si è svolto un incontro pubblico voluto dai residenti, alla presenza di vari assessori e rappresentanti dei cittadini. Nell’occasione i cittadini hanno illustrato la loro proposta per tenere gli spazi aperti a tutta la cittadinanza in attesa del bando, con il coinvolgimento di Protezione Civile, CAI, ANPI, oltre alle scuole della zona che, come volontari, si potrebbero dedicare alla manutenzione del parco e all’apertura dei locali interni della villa.
Durante l’incontro i cittadini hanno anche avanzato l’ipotesi di una collaborazione con MSC e con il dirimpettaio Terminal Traghetti: «Contribuendo alla cura del verde, organizzando eventi, versando un contributo economico in qualità di sponsor, MSC potrebbe essere un partner importante per la rivalutazione della zona a fini turistici – racconta Aurora Mangano – soprattutto dopo la chiusura del cantiere in Via Buozzi e la realizzazione della tanto attesa pista ciclabile, che colleghi Lanterna, terminal traghetti, San Teodoro, Caricamento. Ci piacerebbe anche coinvolgere Villa del Principe e organizzare visite guidate, con buffet e area ristoro, un modo per aumentare le entrate e favorire l’autofinanziamento».
Inoltre, per quanto riguarda la villa, sarebbero necessari interventi per migliorare l’accessibilità: oggi l’accesso ai piani superiori è impedito a disabili e anziani, in quanto possibile solo tramite una stretta scala. Il comitato cittadino si è recato sul posto assieme a un architetto per svolgere un sopralluogo e pensare a una soluzione. «Si è pensato alla costruzione di piattaforme esterne (ascensori aperti, dotati di tettoie), che non comprometterebbero la struttura interna della villa. Un buon compromesso, i cui costi si aggirerebbero attorno agli 80 mila euro».
Tuttavia, dopo mesi, ancora non si è mosso nulla. Così commenta l’Assessore all’Ambiente Valeria Garotta: «L’idea a lungo termine è quella del bando per la gestione integrata. Nel breve, invece, vogliamo presidiare da subito la zona, aumentando il lavoro già svolto da Comune e Aster, con il contributo delle associazioni locali. Abbiamo svolto esami degli spazi interni per verificarne l’agibilità e assegnarne alcuni alle associazioni». L’importante, dicono i cittadini, è essere previdenti: non si può pensare al problema della gestione troppo a ridosso della consegna dei lavori. E il tempo corre.
Costruita nel XVI secolo dalla famiglia Di Negro, nel ‘700 sono stati svolti importanti i lavori di recupero della struttura, guidati dall’architetto Tagliafichi che ha introdotto elementi in stile neoclassico. Oggi si può ancora vedere il parco terrazzato: un giardino all’italiana circonda la costruzione, con fontane (ormai svuotate) e statue, si estende a ridosso della collina e sale verso le alture genovesi. A pochi passi Villa Giuseppina e Villa del Principe, cui un tempo Villa Rosazza era collegata a formare un complesso unico. Negli anni sono stati svolti numerosi interventi di urbanizzazione che, soprattutto nella seconda metà dell’Ottocento (qui l’approfondimento da guidadigenova.it) hanno stravolto il contesto urbano: uno su tutti, la costruzione della linea ferroviaria, che ha compromesso i terrazzamenti a giardino sul lato a mare. Per molto tempo il parco è rimasto chiuso e inaccessibile: riaperto negli anni ’80, all’epoca qui c’era la scuola media Carducci. Poi, piano piano, il parco è stato lasciato al degrado.
Curiosità: all’interno della villa – al piano nobile – un ninfeo originale del ‘500, una della tante opere di pregio contenute nell’edificio.
Elettra Antognetti