Il sindacato autonomo Fials chiede alla Giunta regionale di ritirare un provvedimento che avrà pesanti ripercussioni sulle attività ambulatoriali e di corsia
Stop al turnover in corsia, in sostanza un blocco totale delle assunzioni nel comparto sanitario per tutto il 2013, sancito dalla Regione Liguria attraverso «Un atto irresponsabile che decreta un “taglio lineare” destinato a produrre un aumento esponenziale delle problematiche assistenziali in tutti i servizi», denuncia il sindacato autonomo Fials.
La Giunta regionale con il DGR n. 1553 del 14.12.2012 “Oggetto: blocco delle assunzioni 2013” «Delibera di confermare, con effetto dalla data del presente provvedimento, il blocco totale delle assunzioni del personale di tutti i ruoli per l’anno 2013, in tutte le forme previste dall’ordinamento, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato; di ricomprendere in tale blocco anche il personale con contratto di fornitura di lavoro temporaneo, i contratti di collaborazione coordinata e continuativa, i contratti libero professionali ed ogni incarico professionale comunque denominato».
«L’azzeramento delle già scarne assunzioni che la Legge consente (40% dei cessati), non trova giustificazione con i tagli al Fondo sanitario nazionale», spiega il segretario della Fials, Mario Iannuzzi. La legge nazionale, infatti, prevede solo una riduzione degli organici «Con 4 nuove assunzioni ogni 10 pensionamenti – precisa Iannuzzi – In Liguria, però, si è deciso di andare oltre rinnovando la volontà di non assumere neppure una persona in tutto il 2013».
Tale scelta «Rappresenta, insieme alla svendita del patrimonio, alle chiusure e alle esternalizzazioni la conferma di un “progetto” che vuole “grattare il barile del risparmio forzato” – sottolinea Iannuzzi – con il risultato di colpire al cuore il servizio pubblico, invece di cercare soluzioni che salvaguardino il “diritto alla salute”».
«Chiediamo alla Giunta di ritirare il provvedimento – conclude il segretario della Fials – e rinnoviamo l’appello a tutte le organizzazioni sindacali per una mobilitazione che contrasti questo scempio».
Matteo Quadrone
[Foto di Daniele Orlandi]