Il taglio di oltre 75 milioni dal Fondo Sanitario Regionale si somma alla continua riduzione di risorse dal 2006 ad oggi; per il sindacato autonomo Fials un'eventuale dichiarazione di esuberi sarebbe un atto irresponsabile
La recente ripartizione del Fondo Nazionale destinato alla Sanità riserva alla Liguria una sforbiciata di 75 milioni di euro. I sindacati nei giorni scorsi hanno lanciato l’allarme, ripreso dagli organi di stampa, ipotizzando il rischio di circa 450 esuberi nel settore (personale non infermieristico). Immediata è stata la replica dell’assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo, che ha smentito tale valutazione numerica, ma ha dovuto ammettere «Se la legge non cambia saremo costretti a rimpiazzare solo una parte di coloro che vanno in pensione. Si tratterà di vedere in quale percentuale».
Adesso, la segreteria genovese del sindacato autonomo Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) chiede formalmente un incontro alla Regione. Il taglio di oltre 75 milioni dal Fondo Sanitario Regionale, secondo la Fials «Va a sommarsi con i tagli in corso dal 2006 ad oggi che hanno comportato una diminuzione di risorse e la chiusura di ospedali e servizi. Riteniamo che un’ulteriore riduzione non sia compatibile con la necessità di garantire dignitosi livelli di assistenza e di cure».
Mario Iannuzzi, segretario Fials Genova, ricorda «Già da tempo i lavoratori della sanità pubblica subiscono un pesantissimo blocco delle assunzioni che comporta una forte riduzione di organici e un contestuale aumento dei carichi di lavoro, con moltissime strutture costrette ad operare al limite dei minimi di organico. La ricerca di soluzioni condivise e quantomeno del confronto preventivo con le parti sociali, è per noi un passaggio fondamentale».
A maggior ragione se dovessero trovare concretezza le ipotesi su possibili esuberi di personale. «Un’eventuale dichiarazione di esuberi sarebbe, nella situazione attuale, un atto irresponsabile destinato ad avvelenare il clima sociale – sottolinea Iannuzzi – Oltre a rappresentare un caso più unico che raro nel panorama della sanità pubblica nazionale».
Il segretario Fials aggiunge «Le istituzioni nel tagliare il fondo sanitario, o nel mantenerlo identico all’anno precedente (che comunque equivale a tagliarlo perlomeno della quota di aumento “inflattivo” dei costi), hanno attivato meccanismi “tecnici” che eludono completamente ogni reale problematica sanitaria come ad esempio: le necessità della popolazione anziana, le patologie prevalenti, la prevenzione, la tutela e il diritto alla salute».
Insomma, a conti fatti l’obiettivo istituzionale appare unicamente «Il taglio dei costi – continua Iannuzzi – Così i lavoratori diventano un costo, anzi “il costo”. Una politica di tagli, chiusure e riduzione del welfare pubblico che favorisce e favorirà unicamente processi di privatizzazione delle cure sanitarie».
In particolare a Genova, conclude la Fials «Persiste un inaccettabile gap nell’offerta dei servizi tra il levante cittadino e l’area del ponente che può trovare una degna soluzione solo con la costruzione dell’ospedale pubblico di Ponente (mentre occorre razionalizzare i servizi ospedalieri di Galliera, San Martino, Evangelico) e la reale attivazione di Distretti Territoriali degni di questo nome. Scelte sulle quali le istituzioni e le aziende sono colpevolmente latitanti, o peggio ambigue».
Matteo Quadrone