Il Tribunale ha stabilito che l'Asl 3 ha agito in assenza dell'autorizzazione regionale; l'azienda sanitaria è stata condannata a risarcire le spese giudiziarie
Una sentenza dei giudici del lavoro del Tribunale di Genova boccia l’accorpamento di 4 chirurgie stabilito dall’Azienda sanitaria locale genovese in ottemperanza alla delibera regionale che chiede di eliminare le strutture complesse “doppie”.
L’Asl 3, infatti, in merito alla riorganizzazione delle chirurgie, prevede una sola struttura di chirurga generale in luogo delle 4 oggi esistenti.
«L’intera area del Ponente rischia di essere ridotta a 34 posti letto – era stato l’allarme lanciato alcuni mesi fa dal sindacato autonomo Fials – Nulla o quasi per una popolazione di 300 mila abitanti che fa capo ormai solo al Villa Scassi. Ciò significa dire ai cittadini che abitano da Sampiardarena a Voltri, in Val Polcevera e Valle Scrivia, di rivolgersi tutti al Galliera o al San Martino».
Antonino Longo è il primario che si è visto cancellare la sua struttura e non ha esitato a percorrere le vie legali. La magistratura ha accolto il suo ricorso. I giudici hanno stabilito che il professore Longo ha «diritto a permanere alla direzione della struttura complessa di chirurgia dell’ospedale Villa Scassi» e, contemporaneamente, ha condannato l’Asl 3 a «rifondere alle parti costituite le spese di questa fase cautelare».
L’azienda sanitaria locale genovese ha affidato ad un bando interno, deliberato il 20 febbraio scorso, l’attribuzione del nuovo incarico dirigenziale. Ma, secondo il primario ricorrente, l’Asl 3 ha agito in assenza dell’autorizzazione regionale (ovvero una specifica delibera) per cui l’accorpamento andava letto come il preludio dell’anticipata risoluzione dell’incarico dirigenziale.
Ora il reintegro apre una nuova pagina, dagli sviluppi imprevedibili, per quanto riguarda la riorganizzazione sanitaria.
L’assessore regionale alla Sanità, Claudio Montaldo, non ha rilasciato nessuna dichiarazione e neppure l’Asl 3 ha voluto commentare la sentenza.
Ad intervenire, invece, è stato il consigliere regionale Matteo Rosso (Pdl) che ha annunciato di aver presentato un’interrogazione urgente per chiedere spiegazioni in merito alla notizia della sentenza del Tribunale genovese che da ragione al direttore dell’unità di Chirurgia del Villa Scassi e che di fatto blocca l’accorpamento dei 4 reparti «Voglio sapere a questo punto cosa succederà – spiega il consigliere regionale del Pdl – la sentenza stoppa il processo di accorpamento dei reparti di Chirurgia tra gli ospedali Gallino e Villa Scassi, questo cosa comporterà?».
«Oltre al fatto grave che il medico si sia dovuto fare giustizia da solo, l’aspetto sconvolgente di questa vicenda è che la stessa sentenza del Tribunale afferma, tra le altre cose, che la Asl sia andata oltre ai poteri decisionali che le erano stati attribuiti della Regione – continua Rosso – Ritengo che questo sia un fatto molto pesante, un errore che non solo ha creato problemi e disagi, oltreché disservizi, ad operatori sanitari e pazienti, ma ha penalizzato e colpito duramente il sistema sanitario genovese, comportando tutta una serie di conseguenze anche negative legate a questa riorganizzazione mancata, ma avrà comportato anche un dispendio di risorse economiche».
Matteo Quadrone