Secondo il progetto del Comune la strada dovrebbe attraversare l'Istituto Marsano. Per la Soprintendenza ok solo se verranno realizzati anche impianti di risalita a cremagliera per servire più abitazioni
Siamo negli anni 80, un gruppo di coltivatori e floricoltori di Sant’Ilario (48 coltivatori diretti e 40 coltivatori part time), assistiti dal Consorzio Agricolo Zona 1 di Genova, chiedono il miglioramento della viabilità con una lettera alle istituzioni in cui propongono di rendere agibili con mezzi agricoli gli itinerari segnati, migliorando l’accesso ai terreni situati in scomode posizioni, a malapena accessibili pedonalmente e con faticosi trasporti a spalle di materiali e concimi. “Gli itinerari stessi aiuterebbero gli agricoltori a salvaguardare il patrimonio di muri a secco e fasce olivicole…”, scrissero.
L’anno successivo arriva il primo progetto firmato da ingegneri associati, una strada che ripercorre il tracciato delle mulattiere esistenti, come Via della Fossa dei Carboni, Via dei Tasso, Via superiore dei Penchi, Via Ravano, Via Poggetto di Sopra, Via della Serra di Musanega, Via Poggetto, Via Pianello, Via dei Gerolami, Via Lastrego. L’Istituto Marsano diede parere favorevole in merito alla cessione di piccole aree ai confini delle proprietà dell’Istituto per consentire l’attuazione del progetto.
Non se ne fece nulla e nel 1993 viene presentato un secondo progetto, di poco diverso dal primo. All’Istituto giunge nuovamente una richiesta per la cessione di alcune aree e l’Istituto rinnova la sua disponibilità. Ma anche in questo caso il progetto non viene preso in considerazione dall’Amministrazione pubblica.
Dopo anni di buio (un pallido progetto venne discusso nel 1995 durante l’amministrazione Sansa per la realizzazione di impianti meccanici di risalita, poi immediatamente abbandonato) nel 2008 l’Amministrazione Vincenzi torna alla carica sulla strada di Sant’Ilario e lo fa proponendo un progetto diverso dai precedenti, un progetto che, questa volta, trova l’opposizione decisa dell’Istituto Marsano.
Allo stato attuale via alla Scuola di Agricoltura termina al cospetto dell’ingresso dell’Istituto Marsano, un cancello che inibisce l’accesso alle auto, esclusi alcuni abitanti della zona, ovvero quelle persone che hanno in affitto dalla scuola stessa un posto auto nel terreno di proprietà dell’Istituto all’interno di un campo sportivo.
Il progetto, che tanto sta facendo discutere e che ha diviso gli abitanti dell’area collinare di Sant’Ilario fra oppositori e sostenitori, prevede la costruzione di una strada che attraverserebbe il piazzale antistante la scuola e, nel punto in cui l’attuale tracciato scende sino al campo sportivo, proseguirebbe in direzione est sino al civico 12 di via del Pianello e poco oltre a ridosso del confine con il Comune di Bogliasco. Per una lunghezza totale di 445 metri e un costo che si aggirerebbe intorno al milione e mezzo. Si tratterebbe di una strada vicinale ad accesso controllato dalla scuola, nulla di diverso in questo senso rispetto ad ora.
Quello che l’Istituto Agrario contesta, invece, è la scelta di sacrificare un’area del podere Castigliolo danneggiando una realtà rurale di rilievo. Nel giugno 2008 l’Istituto aveva promosso un appello sottoscritto da diverse famiglie: «contro il progetto per la costruzione di una nuova strada che taglierà in due il piazzale della scuola e che prevede l’abbattimento delle serre didattiche nonché la realizzazione di muri e terrapieni che distruggeranno l’attuale assetto architettonico della scuola stessa».
Il Consiglio d’Istituto aveva anche proposto un progetto alternativo rinnovando la disponibilità a cedere quelle piccole superfici di terreno di cui si era discusso negli anni 80 e 90, un tracciato che ha come obiettivo quello di ampliare i percorsi già esistenti seguendo le curve di livello, una strada che da San Rocco giunge sino al confine con il Comune di Bogliasco (quindi in grado finalmente di servire tutto l’abitato collinare di Sant’Ilario), 1700 metri di lunghezza con i costi che però lieviterebbero sino a otto milioni e mezzo di euro.
Il Comune ha bocciato la proposta della scuola contestandone i costi troppo elevati, la scuola non ha intenzione di fare marcia indietro e i cittadini si dividono un po’ da una parte e un po’ dall’altra. Il risultato è che i mezzi di soccorso non sono in grado di raggiungere le case dell’abitato di Sant’Ilario, le sue antichissime creuze sono troppo strette e i disagi permangono.
In questa aggrovigliata vicenda è importante anche il ruolo giocato dalla Soprintendenza. Il Comune ci fa sapere che il progetto ha ottenuto parere positivo a condizione che vengano inseriti impianti di risalita a cremagliera rendendo così l’opera fruibile da più persone. Eh si perché, questo va detto, il tracciato così come è nel progetto del Comune potrebbe migliorare le condizioni di vita di pochi, non certo migliorerebbe la situazione della maggioranza delle abitazioni che rimarrebbero ben distanti dalla strada.
Gabriele Serpe