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Servizi e trasporti sanitari: la Consulta per l’Handicap scrive al Ministro della Salute

Sono due le criticità maggiori: la dislocazione dei servizi pubblici sanitari sul territorio ed il trasporto sanitario tramite il servizio delle Pubbliche Assistenze


29 Giugno 2012Notizie

SanitàUna lettera indirizzata al Ministro della Salute, Renato Balduzzi, all’Assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo, a Direttore Generale e Direttore Sanitario dell’ASL 3 e al Difensore Civico. Questa l’iniziativa assunta dalla Consulta Regionale per l’Handicap con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione su due criticità che afflligono il sistema sanitario genovese, ovvero la dislocazione dei servizi pubblici sanitari sul territorio ed il trasporto sanitario tramite il servizio delle Pubbliche Assistenze.

«La scrivente Consulta ha avuto dei colloqui con la Direzione Sanitaria dell’ASL 3 e il referente del distretto sanitario della Val Polcevera, Dott. Iozzia, in merito allo spostamento di servizi territoriali presso l’Ospedale Celesia (ormai da alcuni anni ex ospedale, ndr), trasferimento non condiviso dalla scrivente».

Oggi a disposizione degli abitanti dei quartieri Certosa e Rivarolo ci sono alcuni ambulatori presso il punto Cup di via Canepari – attualmente chiuso per i tre mesi estivi con inevitabili disagi, ma l’intenzione dell’Asl 3 è quella di chiuderlo definitivamente – ed altre strutture ambulatoriali pressoil Celesia, sottoposto a lavori di ristrutturazione per la realizzazione di un ulteriore nucleo di Rsa per 25 pazienti. Ma probabilmente, in prospettiva futura, è ipotizzabile che l’azienda sanitaria locale intenda sfruttare al meglio una struttura in buone condizioni, qual è quella dell’ex ospedale Celesia.

«E’ assurdo che centinaia di utenti anziani e disabili debbano raggiungere tale struttura che non è servita da mezzi idonei ed è ubicata sule alture del quartiere – sottolinea la Consulta –  E’ impossibile accettare soluzioni che vanno contro una fascia di utenti molto compromessi sia per l’età sia per la disabilità, motoria, psichica, sensoriale, e che ha necessità di visite specialistiche, ritiro aghi per diabetici, CUP ecc».

«Non vogliamo sottacere che la Regione con propria delibera ha stabilito chiusure di servizi sanitari in varie aree territoriali (Ospedali Gallino di Pontedecimo, Ospedale di Busalla, Ospedale di Sampierdarena, Ospedale Celesia, Ospedale di Recco, ecc.), ma finanziamenti per nuove aree sanitarie non ne esistono – scrive Giacomo Piombo, Consulta Regionale per l’Handicap – Dove vanno gli utenti?»

L’altro aspetto discusso, ma senza nessuna soluzione «È quello del trasporto di persone gravemente compromesse attraverso le pubbliche assistenze –  denuncia Piombo – Da informazioni ricevute si chiedono anche 100 euro per il trasporto degli utenti in centri di riabilitazione, dializzati, visite specialistiche, ecc.».

«Il voler colpire le persone che hanno subito dei traumi enormi che gli stessi servizi territoriali inviano in strutture riabilitative, anche fuori Genova, dove gli utenti non sono in grado di andare per le spese enormi a cui non riescono a far fronte, è mancanza di serietà da parte delle strutture sanitarie e delle istituzione pubbliche – sottolinea Piombo – Riteniamo vergognoso che persone gravemente colpite da varie patologie debbano subire ingiustizie di questa portata che conducono alla disperazione».

«Nella speranza che siate coscienti della responsabilità che vi assumete, siamo certi che farete in modo di concedere a quanti sono in gravi condizioni di salute, servizi, strutture e trasporti che la nostra Repubblica garantisce nella Carta Costituzionale», conclude la Consulta Regionale per l’Handicap.

 

Matteo Quadrone


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