Una tassa a partire dal 1800 euro per i diritti d'autore delle musiche dei trailer. E' obbligatoria per tutti i siti commerciali e ha carattere retroattivo!
Il popolo del web e dei blog è in rivolta: desta scalpore l’ultima trovata della Siae, la società italiana autori ed editori, di imporre ai siti internet che pubblicano trailer cinematografici che includono musica, il pagamento di una tassa, il cui importo parte da 450 euro ogni tre mesi per il diritto di pubblicare fino a 30 trailer.
Nel comunicato diffuso qualche giorno fa, i paladini del diritto d’autore spiegano che diffondere al pubblico colonne sonore senza averne assolto i diritti d’autore, rappresenta una violazione della legge.
I magazine e i blog cinematografici on line, con la possibilità di arricchire i trailer con inserimenti musicali aumenterebbero l’attrattività sia nei confronti degli utenti che degli inserzionisti pubblicitari. Per cui questo vantaggio in più va pagato, e a caro prezzo aggiungiamo noi. In pratica questa tassa è basata sull’ipotesi che le musiche dei film incrementano la forza commerciale dei siti, è una tassa sull’ipotetica attrattività!
Questa tassazione non è prevista per i siti non commerciali, cioè quelli che non hanno al loro interno la pubblicità. Nessuna eccezione per tutti gli altri: Siae non fa differenza tra chi pubblica il trailer e chi si limita a mettere il link a un video tratto da Youtube.
La licenza trailer prevede la regolarizzazione da parte dei siti per l’anno 2011, più l’ammontare per i prossimi due anni, 2012 e 2013, a partire dal 1800 euro l’anno, con la possibilità però di pubblicare un numero limitato di trailer.
Difficile pensare che ci possa essere una convenienza economica anche per i siti più grossi e strutturati, un numero limitato di trailer difficilmente genererebbe un traffico di visite sul sito tale da ripagare 1800 euro. Per evitare il pagamento, molti siti hanno rimosso i trailer ma secondo la Siae il costo è dovuto lo stesso per la passata pubblicazione. La Siae, signore e signori, ha poteri retroattivi! Quantomeno bizzarro, visto che per una grande quantità delle leggi dello Stato Italiano (incluse quelle penali) vige il principio di non-retroattività.
Il rischio è che questa decisione penalizzi il mercato cinematografico, che non sta di certo vivendo uno dei suoi momenti migliori. Soprattutto i film di qualità e non di massa, che sarebbero tassati quanto i grandi colossal.
Manuela Stella
Illustrazione Chiara Spanò
2 commenti su “Tassa sui trailer cinematografici: l’ultima trovata della Siae”