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Sottopasso Cadorna: entro l’estate al via i lavori di messa in sicurezza

Un accordo fra commercianti e Comune porterebbe alla futura riapertura dei negozi del sottopasso Cadorna e all'inizio dei lavori di bonifica e messa in sicurezza entro giugno 2012


24 Febbraio 2012Notizie

Sottopasso Cadorna a GenovaBuone notizie per il sottopasso Cadorna, devastato dalla recente alluvione del 4 novembre: secondo un accordo che si sta definendo in questi giorni, tra il Comune e gli affittuari dei locali commerciali esistenti prima del tragico evento, entro tre mesi dovrebbero incominciare i lavori di bonifica dell’area e di messa in sicurezza per eventuali futuri allagamenti.

Secondo il progetto la prevenzione dovrebbe essere assicurata dal rialzo dell’accesso di 40 cm e da una perimetrazione del tunnel che funga da barriera contro l’acqua. A questi vanno aggiunti il puntellamento dei soffitti pericolanti nonché il rifacimento di muri e pavimenti. Lavori estremamente costosi che avevano indirizzato il Comune al solo ripristino del passaggio pedonale.

<<Non si possono buttare via 40 anni di lavoro>>, afferma Mauro Brancaleoni, proprietario di Europarfums e promotore del comitato negozianti, che si sono opposti fermamente a questa risoluzione. L’attuale, provvisoria ricollocazione degli esercizi commerciali nella struttura a fianco di viale Caviglia, pur avendoli salvati da un fallimento certo, non ha aiutato il fatturato che è sceso di un 50-60%. La conciliazione si è raggiunta grazie ad una riduzione del canone di locazione da parte del Comune e alla promessa che un eventuale risparmio sul budget di spesa sarà devoluto agli affittuari per sostenerli nel ripristino interno dei negozi.

Restano a carico dei conduttori, invece, oltre che alla rinuncia di un concreto indennizzo per i danni subiti, due pesanti clausole: manlevare il Comune da qualsiasi responsabilità in caso che la nefasta circostanza si ripeta e la chiusura immediata degli esercizi in presenza di un’allerta meteo. Condizioni sottoscritte dai commercianti in cambio della certezza di poter riprendere l’attività che non sarà esente da problemi, il primo dei quali è trovare un minimo di tutela attraverso un’assicurazione, data la defezione delle precedenti compagnie e il gentile rifiuto di quelle interpellate.

Meno felice è la dichiarazione di “impotenza”, annunciata dalle autorità preposte, per quel che riguarda i giardini di Brignole. Non verranno allestiti i pannelli lungo via Fiume per salvaguardare i giardini e né questi si trasformeranno in un parco chiuso: i conti del Comune, sprofondati in un allarmante rosso, non permettono la realizzazione del progetto. Qualche miglioria è stata, in verità, già apportata con il rifacimento della pavimentazione dei percorsi pedonali, con la collocazione di nuovi punti luce, con il ripristino delle panchine, con la recinzione delle fontane e il rinverdimento dei giardini.

Ma il degrado perdura, microcriminalità, spazzatura e atti vandalici sono all’ordine del giorno. Nonostante siano state messe in funzione telecamere di sorveglianza, le fontane continuano ad essere usate come cestini della spazzatura o sfregiate da ogni tipo di graffito; avanzi di cibo abbandonati, lattine, bottiglie, sacchetti di plastica uniti ai bisogni fisiologici espletati sui prati da questi poco graditi abitanti del luogo, richiamano frotte di ratti che lasciano gli oscuri meandri delle fogne per unirsi al banchetto.

Per completare questo poco edificante panorama della nostra città ricordiamo i costanti furti a cui sono sottoposti i gazebi dei commercianti del sottopasso che, già danneggiati dall’alluvione, devono fare i conti anche con questa realtà. Il Comune dichiara che sta facendo il possibile sia in termini di un’assidua pulizia sia facendo pattugliare la zona da vigili ed altre forze pubbliche ma, se permane tale situazione, c’è da chiedersi che cosa non funzioni.

 

Adriana Morando


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