Un fenomeno d'arte contemporanea, un'eccentrica forma di espressione che ha coinvolto migliaia di persone in tutto il mondo
Nudi e crudi, come mamma ci ha fatti. Di tutte le taglie, di ogni colore. E’ cosi’ che ci vuole Spencer Tunick, fotografo newyorkese; ci chiede di spogliarci di abiti e di pudore, magari di sdraiarci sull’asfalto delle nostre citta’, per celebrare la “bellezza artistica della pura nudita’”.
Tunick e’ l’artista in grado di far denudare centinaia di persone contemporaneamente e farle diventare un fenomeno d’arte contemporanea, per poi definirle come installazioni di nudo su larga scala: una forma surreale di puzzle umano dove le tessere sono individui spogliati e utilizzati come elementi di un mosaico tridimensionale.
Nelle sue foto centinaia di corpi. Non e’ pornografico, non e’ volgare. E’ un’ eccentrica forma d’espressione che coinvolge curiosi e simpatizzanti in tutto il mondo.
La sua carriera inizia puna ventina di anni fa quando, dopo aver ottenuto il Bachelor of Arts nel 1988, comincia a fotografare nudi nelle vie di New York, era il 1992. Tunick in ventanni ha fotografato migliaia di esseri senza veli ritratti in diverse situazioni metropolitane, in movimento, a riposo… La collettivita’ e’ la sua specialita’ e la sua migliore forma di espressione… solo in pochi casi tratta di nudi individuali o di piccoli gruppi inseriti in situazioni insolite.
Divulgare la sua arte “genuina” non fu sicuramente una passeggiata… infatti, appena due anni dopo l’esordio, nel 1994, fu arrestato nel Centro Rockfeller di Manhattan (New York), solo perche’ in compagnia di una modella completamente nuda.
Dopo aver realizzato alcune foto in altri paesi degli Stati Uniti, nell’ambito di un progetto che prese il nome di ‘Nakad States’, comincia ad allargare il raggio della sua tela e sbarca a Londra, Lione, Melbourne, Montreal, Caracas, Santiago, Sao Paulo, Buenos Aires, Sydney, Newcastle, Roma e Vienna.
Nel giugno del 2003 ben 7000 persone hanno posato per lui a Barcellona.Nel maggio del 2007, a Citta’ del Messico, ha battuto il suo record personale fotografando oltre 18.000 persone nello Zocalo della citta’, tutti modelli volontari.
L’ultmia sua performance risale a settembre 2011, quando ha fotografato migliaia di israeliani e turisti a Mineral Beach, sul mar Morto, rbattezzato poi “Mar Nudo”.
In molti definiscono le sue opere ‘manifestazioni sociali’ a sostegno della liberta’ di espressione. Ma c’e’ molto di piu’ nel suo esperimento visivo… “un’azione livellatrice che permette di comprendere l’omogeneita’ umana, tramite una visione democratica del nudo, che, totalmente privato di umanita’ e sensualita’, ci riporta ad uno stato di uguaglianza non ottenibile in nessun contesto odierno”.
MG