Gli allenatori delle nazionali azzurre si mobilitano per chiedere l'istituzione di un fondo nazionale destinato a questo scopo
Oggi svolgere attività sportive a scuola è un vero lusso, destinato a pochi, come da anni denuncia Cittadinanzattiva con il Rapporto nazionale sulla “Sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici” che, tra le altre cose, fa luce sulle condizioni precarie delle palestre.
«Ben 31 scuole sulle 88 monitorate, dunque il 35%, non dispone di una propria palestra – rivela l’ultima indagine di Cittadinanzattiva, condotta su 88 scuole appartenenti a 13 Province di 12 Regioni (Piemonte, Lombardia, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) – Laddove presenti all’interno dell’edificio scolastico, le palestre rivelano condizioni di insicurezza e invivibilità: segni di fatiscenza (22%), mancanza della cassetta di pronto soccorso (sempre nel 22% dei casi), distacchi di intonaco (17%), attrezzature danneggiate o altre fonti di pericolo (16%)».
Sul tema si sono mobilitati i ct delle nazionali azzurre che, con la campagna “Tutti cittì”, fanno squadra per promuovere una proposta di legge trasversale sull’edilizia sportiva scolastica e un decalogo sulla cultura sportiva.
Il progetto prevede l’istituzione di un Fondo Nazionale con sede presso la Presidenza del Consiglio per l’impiantistica sportiva scolastica della durata di dieci anni (per 200 milioni di euro l’anno). Risorse economiche che possono essere recuperate in parte dalle accise sui tabacchi, sui superalcolici, sulla rimodulazione delle entrate erariali legate al gioco d’azzardo che dovrebbero erogare per ogni progetto dal 50 all’80% dei finanziamenti, per garantire così la compartecipazione degli enti locali, privati, delle persone fisiche e delle associazioni sportive.
Un progetto ambizioso soprattutto dal punto di vista economico, considerando le difficoltà attuali, come ha sottolineato il ministro dello Sport, Piero Gnudi «I soldi sono pochissimi, cercheremo di trovare qualche piega del bilancio perché è da troppo tempo che in Italia non si investe in questo settore. Ma si può anche pensare ad utilizzare in maniera migliore gli impianti già esistenti».
«Siamo per la creazione di luoghi antropologici che ricreino le emozioni – spiega l’allenatore della nazionale italiana di pallavolo, Mauro Berruto – La scuola elementare è il posto dove i bimbi devono imparare l’arte di affascinarsi a qualcosa. Per fare questo occorrono luoghi come una palestra che è importante quanto una biblioteca».