Una giornata fra i capolavori di Van Gogh e Gauguin, la mostra al Palazzo Ducale visitabile sino al 15 aprile
Un itinerario tra quotidianità e trascendenza, insieme ad 80 capolavori della pittura europea ed americana del XIX e del XX secolo e una decina di lettere originali di Van Gogh, questo è l’intento che la Mostra “Van Gogh e il viaggio di Gauguin”, visitabile a Palazzo Ducale sino al 15 aprile, si propone di offrire ai visitatori: un incontro epocale per la rarità con cui si possono ammirare queste opere al di fuori della loro sede permanente.
Leggi l’intervista esclusiva di Era Superba al curatore della mostra Marco Goldin
LA MOSTRA – Un viaggio fisico, come le forme e i colori che riempiono le tele, che si snoda in simbiosi con una verità interiore, che autori come Hopper, Rothko, Turner, Morandi, Kandinsky, Monet e tanti altri protagonisti, interpretano partendo dallo spazio chiuso della propria coscienza, ognuno con il proprio inconfondibile stile.
Il cuore centrale e pulsante di questa avventura rimane, però, il grandioso, prorompente, contorto, melanconico sguardo di luce di Van Gogh che, dalla dimensione della sua coscienza e dalla consapevolezza della fragilità dell’uomo, si spalma in un’esaltante sinfonia caleidoscopica di gialli, di verdi, di blu, di arancioni, lungo i confini contorni di tronchi, di cieli, di campi, trasferendo alla natura il suo stesso tormento.
E’ un viaggio e come tale non può iniziare senza scarpe, le stesse che campeggiano, con la loro cromia cupa, nella ricostruzione della camera di Van Gogh ad Arles. Un piccolo quadro dedicato alle compagne di vita, negli infiniti passi di questo faticoso tragitto in cui è già chiaro il disegno pittorico dell’artista, teso ad una trasfigurazione del reale verso il “segno-gesto” il “segno-colore”.
La ricerca del dinamismo, più che della forma, viene resa dal taglio trasversale del tavolo e risulta ulteriormente ravvivata dalle pennellate rapide del panno azzurro. Scarpe logore come la vita di contadini e operai, la cui miseria e fatica effondono dal “Tessitore al telaio” e che Van Gogh, moderno indignato, ritrasse con tale energia primordiale di amore e fratellanza da essere considerata folle. “ Sappiate che più rifletto, più mi rendo conto che non c’è nulla di più artistico che l’amare gli uomini”, così il pittore grida al mondo il suo amore verso l’umanità afflitta, amore che estende all’intera natura che, dalla sua finestra interiore, dilaga verso l’infinito.
I suoi “Pini al tramonto” i “Tronchi d’alberi nell’erba” il “Covone sotto un cielo nuvoloso”, “Le Case di Auvers”, il “Seminatore” si arricchiscono di colori violenti, di pennellate impetuose, trasformando immagini statiche in entità di vitalità quasi magnetica. Solo al termine della sua vita, l’accoppiamento cromatico giallo-blu del “Campo di grano con corvi”, sembra perdere ogni nota gioiosa: l’inconsueto taglio del quadro, la prospettiva dilatata, concorrono a creare un’ atmosfera ricca di tensione e di inquietudine, quasi un preludio all’imminente fine.
Un viaggio emozionante, al termine del quale il visitatore è spinto a ritornare, con la mente, al capolavoro di Gauguin, con cui si apre la mostra, per porsi gli stessi emblematici interrogativi che pullulano nel nostro umano percorso dalla vita alla morte…
Adriana Morando
Van Gogh e il viaggio di Gauguini – Palazzo Ducale Genova
Dal 12 novembre 2011 al 15 aprile 2012
Biglietti: Intero 13 euro, ridotto 10.
Orario
lunedì – venerdì ore 9-19 / sabato e domenica, ore 9-20
Chiuso 24, 25, 31 dicembre 2011. 1º gennaio: ore 10-20