E' OpenYourArt, la start-up a vocazione sociale, che da settembre ha preso le redini della Villa. Una gestione tutta al femminile che, coinvolgendo i cittadini, farà rifiorire Villa Croce
Trasformare Villa Croce in un centro di produzione culturale e un luogo di attrazione. E’ l’obiettivo di OpenYourArt, la “start up innovativa a vocazione sociale” che da settembre ha afferrato le redini e “preso il controllo” della villa. Un’idea riconosciuta come migliore tra i progetti del master in Management dei beni museali, nata da tre giovani imprenditrici, Paola Inconis genovese, 36 anni, Elena Piazza, palermitana, 31 anni, e Alessia Moraglia imperiese, 31 anni. Con la vittoria in pugno, le ragazze hanno cominciato i quattro anni di gestione del Museo di arte contemporanea di Villa Croce di Genova.
Il progetto, ci raccontano, è nato tra i banchi del master. «In questo periodo – spiega Paola Inconis – abbiamo potuto analizzare le caratteristiche del Museo identificando i lati positivi e quelli da migliorare. Dopo una valutazione accurata e consapevoli della nostre competenze, abbiamo potuto realizzare un piano che potesse valorizzare la villa e soddisfare le esigenze dei genovesi».
Tre storie e tre formazioni differenti che unite insieme hanno realizzato un prodotto completo. Paola, dottore in giurisprudenza, dopo aver preso il titolo di avvocato ha lasciato il settore giuridico e si è dedicata a quello dell’arte e della cultura, Alessia laureata in scienze sociali ha vissuto un anno e mezzo in India per lavorare nelle ong ed Elena, con una formazione in economia e commercio, ha fatto esperienza manageriale nella ditta di famiglia. Le ragazze, da metà settembre, oltre a essere responsabili dell’organizzazione di eventi, concerti, laboratori artistici, seminari, workshop, spettacoli teatrali, gestiscono il museo di Villa Croce, gli spazi e i servizi accessori, come la biglietteria, il bookshop, un’area relax, un servizio di mediazione con operatori culturali multilingue. Il team di gestione ha anche ideato un servizio di mediazione culturale che accompagni il visitatore nella fruizione del Museo. Si va dal piano didattico per i bambini ai laboratori creativi, agli strumenti e materiali di mediazione specifici, ai servizi di didattica per le scuole; fino ad arrivare a un piano di divulgazione per adulti attraverso seminari e laboratori di approfondimento sui temi dell’arte contemporanea, mediazione culturale di sala professionale, visite teatralizzate, strumenti e materiali informativi per ogni mostra. Attraverso Openyourart le imprenditrici hanno ridato l’opportunità ai genovesi di frequentare, o meglio di vivere, il museo.
«Il nostro progetto – racconta Paola – mira a riqualificare Villa Croce nel suo complesso, vogliamo farla rifiorire. L’obiettivo è valorizzare la struttura, il parco storico che la circonda e trasformare il tutto in un contenitore di attività culturali che sappia coinvolgere il pubblico». Da gennaio 2017 l’intervento si concentrerà sui fondi, le cosiddette “scuderie”, al momento utilizzate come magazzino per le attrezzature e, in parte, come laboratorio didattico per poi passare al recupero spazi da utilizzare come sede delle diverse attività culturali.
«Tutto avrà un’anima – aggiunge Paola – ogni attività sarà connessa con l’altra. Tutto quello che abbiamo pensato e progettato per la villa ha una storia da raccontare, ma con un denominatore comune: l’arte contemporanea». Il filo conduttore sarà proprio l’arte contemporanea che, per le tre giovani, significa coinvolgimento e partecipazione dei cittadini. «L’arte a Villa Croce – conclude Paola – non si manifesterà solo nell’allestimento delle mostre, ma in ogni singola parte che la compone».
OpenYouArt, come dice il nome stesso, è un progetto aperto a ogni manifestazione dell’arte. Esprime la visione di apertura del Museo verso la città, dove l’arte e la passione per la cultura possono rafforzare il senso di appartenenza della collettività per il proprio territorio. Il team di gestione ha ideato un servizio di mediazione culturale che accompagna il visitatore nella fruizione totale del museo in modo da poter cogliere ogni sua sfacettatura. «Con questa start-up – dice Paola – vogliamo aprire la testa dei cittadini e stimolare la loro arte. Vorremmo che i genovesi, con il nostro progetto, s’innamorassero una seconda volta di Villa Croce, vogliamo riconquistarli». La start-up innovativa sottolinea il carattere sociale e innovativo del museo. «Un progetto creativo stimolante sia per noi che lo abbiamo pensato, sia per chi ne usufruirà».
Per sostenerne concretamente l’avvio, la Fondazione Edoardo Garrone ha messo a disposizione un premio di start-up del valore di 50.000 euro. OpenYourArt è stato selezionato da una commissione di valutazione mista pubblico-privato tra i 7 progetti elaborati dai partecipanti al master. «Portare avanti questo progetto – continua – è stato per noi una bella sfida, abbiamo dovuto far convergere le esigenze del pubblico e quelle del privato, unendo la necessità di fare business per portare un valore aggiunto sul territorio».
Il calore e l’accoglienza non sono state da tipici genovesi: la città sembra aver risposto in modo positivo alla proposta delle tre giovani imprenditrici. «La gente ha apprezzato il progetto molto più di quanto pensassimo. Ora la sfida più grande è conquistare i genovesi».
Animazione attraverso l’organizzazione di eventi e attività in grado di moltiplicare le occasioni di frequentazione, inserimento di servizi accessori, economicamente sostenibili e rivitalizzazione degli spazi, nel pieno rispetto della natura d’istituzione culturale e civica del museo, in affiancamento alla direzione artistica. Sono questi gli assi nella manica della nuova gestione che hanno portato alla vittoria OpenYourArt. Il tutto all’interno di una governance pubblica del sistema culturale cittadino.
Come richiesto dal bando, il team vincitore si è costituito soggetto giuridico economico. Per sottolineare e tutelare maggiormente lo spirito sociale, culturale e innovativo del progetto di gestione di un bene museale pubblico, il team ha creato la prima s.r.l. “start up innovativa a vocazione sociale” operativa in Liguria.
Elisabetta Cantalini