Mercoledì 18 gennaio l'encliclopedia più famosa del web è oscurata per 24 ore per protestare contro la legge Stop Online Piracy Act
24 ore di buio per protestare contro la nuova legge made in Usa “SOPA, Stop Online Piracy Act” a tutela del copyright.
Questa l’iniziativa di Wikipedia, l’enciclopedia on line più diffusa del mondo, che per tutta la giornata di mercoledì 18 gennaio non è visitabile: il suo fondatore Jimmy Wales, ha annunciato di non condividere la nuova legge in via di approvazione dal Congresso Americano, che nasce per tutelare il copyright ma che si evolve introducendo poteri e obblighi di controllo che non sono in linea con il carattere libero della Rete.
Secondo questa normativa, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe il potere di chiedere un’ordinanza giudiziaria contro i siti Internet che violano i diritti di autore o ne aiutano la violazione.
Una volta ottenuta questa ordinanza, il Governo potrebbe imporre ai fornitori di servizi Internet (provider) di bloccare i siti sospetti e i loro canali di finanziamento, inclusa la pubblicità. I gestori dei siti internet bloccati avrebbero poi 5 giorni di tempo per appellarsi alla decisione.
Un provvedimento che riguarda da vicino anche l’Italia: molti siti hanno infatti sede legale negli Stati Uniti.
Quache “mente malata” potrebbe pensare che questa legge non abbia come unico obiettivo quello di tutelare i diritti d’autore: è chiaro infatti che, in caso di approvazione, il Governo avrebbe il potere assoluto di bloccare i siti internet in un tempo brevissimo e in alcuni casi gli oscuramenti potrebbero dipendere dalla volontà celata di bloccare canali di informazione scomodi.
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