Storico appuntamento per le tradizionali celebrazioni della resa di Villa Migone: per la prima volta presenti i discendenti del generale tedesco. Presenti tutte le autorità, tranne Regione Liguria
Regione Liguria grande assente dalla celebrazione del 72° anniversario della resa delle truppe tedesche al Comitato di liberazione nazionale a Genova. Nei locali di Villa Migone, dove il generale Gunther Meinhold siglò l’accordo con i partigiani liguri il 25 aprile 1945, si sono ritrovati per la prima volta i discendenti dei protagonisti di quel momento storico che segnò la sconfitta tedesca nel capoluogo ligure prima ancora dell’avvento delle forze alleate. Nella dimora proprietà dell’ex senatore dei Ds Gian Giacomo Migone, sono arrivati, da un lato, le nipoti del comandante delle forze armate tedesche in Liguria, Wilko Meinhold e Mbarianne Doering, dall’altro, Guido e Jack Savoretti, rispettivamente figlio e nipote del medico partigiano Giovanni “Lanza” Savoretti, e Tania Scappini, nipote dell’operaio Remo presidente del Cnl ligure.
«Spiace constatare che anche dopo 72 anni c’è ancora chi non perde occasione per polemizzare inutilmente e strumentalmente su quella che dovrebbe essere la festa di tutti». Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, replica alla “Dire” a chi lo attacca per aver declinato l’invito alla celebrazione del 72esimo anniversario della resa dei tedeschi al Comitato di liberazione nazionale a Genova. «La mancata partecipazione agli odierni eventi legati al 25 aprile – spiega il governatore – è semplicemente dettata da precedenti impegni di amministrazione. Pertanto ribadiamo che ogni polemica possa essere legata solo a una irrispettosa ricerca di un vantaggio politico che non si addice alla profondità del momento». Toti ricorda poi che «l’attenzione di Regione Liguria per una ricorrenza fondativa della nostra Repubblica e della nostra democrazia è ben testimoniata dalle ‘Giornate Pertiniane’ in cui si è celebrato il ricordo di un grande partigiano e presidente, dal sostegno fattivo dell’ente agli istituti storici della Resistenza e, come già accaduto l’anno scorso, alla presenza alle celebrazioni di domani in piazza Matteotti». Non molto fortunato il rapporto tra il governatore e la festa della Liberazione: lo scorso anno in piazza a Genova era stato fischiato quando aveva parlato dei Marò, domani salirà nuovamente sullo stesso palco.