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Ponte Monumentale, degrado: un bene architettonico a rischio

Il consigliere comunale (Gruppo Misto) Francesco de Benedictis presenta un'interpellanza urgente al Sindaco Marco Doria; nel frattempo si scioglie il consorzio che per anni ha promosso il risanamento di via XX Settembre


10 Dicembre 2012Notizie

porticato di ponte monumentaleUn’interpellanza urgente al Sindaco Marco Doria per chiedere conto della situazione del Ponte Monumentale, una struttura che versa in stato di degrado, ormai da lungo tempo e potrebbe rappresentare un pericolo per l’incolumità dei cittadini.

L’iniziativa è del consigliere comunale (Gruppo Misto) Francesco De Benedictis che denuncia «Il Ponte Monumentale è divorato dall’umidità che sta sfaldando la struttura e la rende a rischio crollo».

Il consigliere spiega «Erano stati affissi grandi pannelli pubblicitari i cui introiti sarebbero serviti al restauro; il bando pubblico di gara per l’utilizzo di tali spazi pubblicitari era andato deserto, facendo di fatto fallire il progetto di autofinanziamento. Alla luce di tutto ciò non ritiene siano necessari interventi di salvaguardia non solo del bene architettonico ma anche delle persone che tutti i giorni transitano, a piedi o in auto, sotto il Ponte Monumentale?».

Nel frattempo, il consorzio “Via Giulia e Piccapietra”, che per anni ha promosso il risanamento di via XX Settembre, occupandosi anche del Ponte Monumentale, annuncia l’intenzione di voler gettare la spugna. Il motivo è presto detto: da parte dell’amministrazione comunale non è arrivato alcun segnale, le richieste di aiuto sono state inascoltate, dunque il consorzio non ha più ragione di esistere.

Una perizia, effettuata a suo tempo dallo stesso consorzio, stimava in 600 mila euro la cifra necessaria per compiere il restauro del ponte. «Proponemmo al comune (all’epoca del secondo mandato dell’ex Sindaco Pericu) di installare dei cartelli pubblicitari sul Ponte Monumentale il cui ricavato sarebbe servito a svolgere i lavori – spiega il consorzio Via Giulia e Piccapietra – Avevamo trovato una ditta che li installava facendo pagare alle aziende espositrici 15 mila euro mensili più iva. Inizialmente tutto andò bene ma in seguito, la Giunta Vincenzi non garantì il rinnovo della convenzione per un periodo accettabile: senza la garanzia di operare, quantomeno a medio termine, comprensibilmente, la ditta installatrice rinunciò. Così quell’esperienza si concluse amaramente».

 

 

Matteo Quadrone
[foto di Daniele Orlandi]


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