Da decenni i commercianti del CIV Sarzano si battono per cambiare la viabilità in vigore dagli anni '90, con spostamento delle telecamere che controllano i flussi di auto e moto, per permettere a chi viene da fuori di raggiungere agevolmente il centro e ridare slancio al tessuto commerciale e sociale del quartiere
Quella di Sarzano/Sant’Agostino è un’area meno problematica di altre all’interno del contesto della Città Vecchia: è stata una delle prime zone a essere sottoposta a un’operazione di risanamento, grazie alla quale si sono attenuati nel giro di pochi anni problemi legati alla microcriminalità e al degrado. Oggi c’è un nuovo mercato, un nuovo discount e, se è vero che molti negozi chiudono, ciò è compensato dall’apertura di tanti nuovi esercizi.
Nel corso dell’ultimo sopralluogo di #EraOnTheRoad abbiamo incontrato la presidente del CIV Sarzano, Antonella Davite, che ha voluto portare alla nostra attenzione il problema annoso della regolamentazione del traffico nella piazza: qui, dal 1986 è iniziata un’operazione di pedonalizzazione con introduzione di ZTL e, sempre negli stessi anni, è stata inserita la prima telecamera di sorveglianza del centro storico genovese.
Negli anni ’90, poi, con il crollo della caserma dei pompieri di Via della Marina, si è decisa la creazione di un nuovo parcheggio gestito dalla Marina Park, che sarebbe dovuto essere adibito alla sosta (a rotazione e/o a pagamento, ma a tariffa ridotta rispetto a quelle correnti) dei non residenti nel centro storico. Oggi, l’operazione sembra essere stata fallimentare: pochi i posti auto (molti dei quali venduti ai residenti); qualche posto per le moto; aree per la sosta di bus e camper, che restano perlopiù inutilizzati, con conseguente spreco di spazio.
Nel 2009, poi, l’inserimento di altre 10 telecamere accompagnate dalle rumorose polemiche dei commercianti per la drastica diminuzione di passaggio e transito verso la piazza. Una “pedonalizzazione parziale” che, secondo il Civ, avrebbe portato al collasso dei commerci, danneggiando anche il tessuto sociale della zona: «Il problema -dice Davite- è che si è voluto tutelare il territorio, senza riuscirci: oggi le attività commerciali subiscono i danni della pedonalizzazione mancata e della carenza di parcheggi per facilitare l’affluenza dei genovesi che vengono da fuori. Chiediamo parcheggi a rotazione di due ore in Piazza Sarzano e la modifica degli accessi alla piazza da Via Ravasco e Via della Marina, con lo spostamento delle telecamere dall’attuale posizione all’inizio di Stradone S. Agostino. Deve essere facilitato l’accesso al centro per fermare l’emorragia degli esercizi che chiudono, in un momento già di per sé di crisi. Questo è un territorio fragilissimo: nonostante ci sia stata una ripresa, c’è il rischio di un ritorno al degrado».
Da tempo, raccontano i rappresentanti del CIV, si tenta di sensibilizzare le istituzioni sul tema in questione, ma la risposta di Tursi non sembra soddisfare commercianti e residenti: da poco si è svolto un incontro con gli Assessori Dagnino (Moilità e Traffico) e Oddone (Commercio), che si sono recati di persona sul luogo in questione per cercare di capirne le problematiche. Tuttavia, dal CIV denunciano una situazione di abbandono e mettono in luce la scarsa propensione dell’Amministrazione a prendere una decisione univoca e concreta. Tanto più che per questa zona le aspettative sembrano essere tante: lo scorso luglio, l’inaugurazione dell’atteso mercatino rionale e l’apertura di un nuovo supermercato, per ridare slancio al commercio locale.
«Ma come si possono intraprendere percorsi di rilancio della zona, se non sono aiutati da una politica concreta e duratura a sostegno delle attività? Ad esempio, per quanto riguarda il caso del mercato, avevamo proposto di introdurre l’utilizzo di un pullman per le vie del centro storico, per il trasporto dei genovesi che abitano in altri quartieri. La sperimentazione era già stata fatta, ma il pullman promesso ancora non si vede. C’è bisogno di rilanciare la zona e aprirla di più all’esterno: finora lavoriamo perlopiù con studenti e le attività più antiche si sono create un loro bacino di utenza che resiste, ma per chi decide di aprire adesso le cose sono difficili. Non possono essere gli studenti da soli a sostenere l’economia del quartiere».
Il problema è che stanno collassandole attività storiche, come le piccole botteghe artigiane tipiche del centro storico genovese: molte hanno già chiuso, altre stanno chiudendo. Le vie più colpite sono quelle di Canneto il Lungo, San Bernardo, Via dei Giustiniani, a pochi passi da Piazza Sarzano: il problema, dicono dal CIV, è che la Piazza non riesce a essere centro propulsore in cui far giungere persone e farle confluire verso i caruggi del centro. «Nonostante la fermata della metropolitana, i genovesi scendono qui ma vanno altrove; nonostante queste zone siano a ridosso di Via San Lorenzo, i turisti o gli stessi genovesi non sono abbastanza stimolati ad addentrarsi nei vicoli. Bisogna intervenire finché si è in tempo».
Elettra Antognetti
Questo articolo è stato scritto grazie ai sopralluoghi di #EraOnTheRoad. Contattaci per commenti, segnalazioni e domande: redazione@erasuperba.it