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Bara con Antifurto, l’ultima trovata (pubblicitaria?) di Art Funeral Day

Presentata al Salone del lusso di Verona, è stata chiamata Mike, per rievocare le tristi vicende che hanno coinvolto la salma del presentatore


25 Novembre 2011Notizie

Bara antifurtoTi rubano il caro estinto e subito arriva la Polizia, allertata dall’ingegnoso dispositivo messo a punto per evitare la sottrazione del prematuro scomparso.

Questo “originale”  antifurto è stato presentato dalla Art Funeral Italy, un’azienda di Caravaggio, in provincia di Bergamo, al Salone del Lusso di Verona e risponde al nome di “Mike”, scelta quanto mai evocativa del recente misfatto, perpetrato alle spoglie del noto presentatore.

Il nostro “Mike”, acronimo di monitoring infringement ksolutions equipment, che funziona su tecnologia  Gsm-Gprs, come un gioiello pregiato, segue il suo “faraone” nel viaggio dell’aldilà pronto ad una risurrezione repentina se allertato da rumori provocati da pale fraudolente o da arnesi da scasso.

Un’onda “accorata” emana per le vie dell’etere fino al più vicino centro di vigilanza, mettendo in moto un procedimento di soccorso, in aiuto dell’indifesa salma, che avrà avuto la cortesia di farsi effettivamente rubare  e non, presa da spirito goliardico, dal risvegliarsi per un inopportuno anelito di vita.

Un prodotto per ricchi Vip, naturalmente, perché nessuno si sognerebbe di abbellire il proprio comò con le ceneri del nonnetto del vicino.

Un “affare” riservato ad una élite esclusiva alla cui fantasia e stravaganza ci hanno abituato, le cronache di tutti i tempi come il ricco emiro che defecò, con grazia, su tappeti pregiati, rigorosamente persiani, tra i compratori attoniti di un grande magazzino genovese, nei lontani anni novanta  o come gli ospiti esclusivi che partecipano ad un  pranzo pantagruelico,  dal modico prezzo di 19000 euro a testa,  presso l’Hotel Lebua di Bangkok (2007),  o  il ricco creso russo che ordinò porte foderate da pelle di serpente  a una ditta  di Nova Milanese  (2004) e, adesso, dopo i vivi, si  mettono nella lista delle priorità anche i morti.

E’ pur vero che episodi sacrileghi hanno visto protagonisti dal celebre Caruso al corridore Pantani, episodi che non hanno risparmiato, neppure,   il celebre principe De Curtis ma a Lui è bastato bisbigliare, dall’incorporeo regno dell’aldilà, “occhio malocchio, corno bicorno, aglio, fravaglio, fattura che non quaglio” che, senza tanti marchingegni (potenza della iettatura), tutto è tornato a posto.

Questa nuova tecnologia è applicabile anche alle urne, più facilmente asportabili, consentendo il recupero del morto con inseguimenti rocamboleschi degni dei migliori film d’azione.

Ma la tecnologia non finisce di stupirci: non puoi partecipare alle tristi esequie? Ecco organizzata una teleconferenza che ti proietterà in prima linea per non perderti nessuna delle lacrime versate. E le tue? Nei tempi antichi, tale incarico era affidato alle  Bustuarie che  avevano il duplice compito di darsi al meretricio, la notte, e di piangere i morti, il giorno. Basta pagare, sarà facile sopperire anche a questa mancanza che non ci è dato di sapere se entra già a far parte del “servizio funebre completo”

Adriana Morando

 


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