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Dopo il flop del contest, se non ci saranno investitori, la controllata del Comune di Genova è a rischio fallimento: Tursi dovrebbe "accollarsi" 18 milioni di mutuo
Con l’inaspettato esito della Blueprint competition, si affaccia lo spettro del fallimento della società Nuova Foce s.r.l., controllata al 100% da Spim s.p.a. (a sua volta controllata al 100% da Comune di Genova), che per attivare la “macchina” del concorso, ha acceso un mutuo da oltre 18 milioni per acquisire gli spazi dell’area fiera interessata. Ora la patata bollente potrebbe tornare a Tursi, e quindi sulle spalle di tutti i genovesi
Dopo le prime ore di sgomento, da Comune di Genova non si è mossa una voce: l’amministrazione, in fase di chiusura del ciclo elettorale, è alle prese con questioni dirompenti come quella legata ad Amiu e il prossimo bilancio. Sul flop della Blueprint Competition, a cui seguiranno sicuramente ulteriori strascichi, tutto tace. A riportare l’argomento in aula è il consigliere Guido Grillo, (P.d.l) che, preannunciando la richiesta di una commissione ad hoc sull’argomento, ha chiesto chiarimenti all’assessore al Bilancio Francesco Miceli: «Abbiamo ricevuto notizie solo attraverso la stampa cittadina – ha ricordato il consigliere – mentre sarebbe stata doverosa una relazione della giunta, vista l’importanza strategica dell’area coinvolta e le risorse messe in campo dalla amministrazione».
«Il concorso è stato attivato recependo anche i consigli dell’Ordine Nazionale degli Architetti – ha spiegato Miceli – ed ha visto oltre 443 professionisti coinvolti.I ricorsi, come spesso accade, oramai sono cosa quotidiana per iniziative del genere, e siamo preparati a gestirli». Ma i problemi sono altri: «Se non si troveranno investitori, sicuramente Nuova Foce sarebbe esposta ad un rischio default – ha sottolineato l’assessore al Bilancio del Comune di Genova – e conseguentemente anche Spim potrebbe correre lo stesso rischio. L’estrema ratio potrebbe essere l’accollamento del mutuo da parte dell’amministrazione comunale».
A livello contabile, Nuova Foce non è in salute: i bilanci 2014 e 2015 si sono chiusi in perdita (rispettivamente di 206.229 e 378.077 euro) e con un mutuo sulle spalle di 18,6 lo spettro del fallimento è molto concreto. L’ipotesi di salvataggio tramite intervento di Comune di Genova è molto probabile, se a breve non ci sarà una svolta nel destino della “visione” di Renzo Piano. Un affaire sempre più complicato e “pesante”, il cui fallimento rischia di essere pagato da tutti i genovesi. Oltre al danno, la beffa.
Nicola Giordanella