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Le telecamere delle corsie gialle

"Caffè Scorretto" è la rubrica del weekend, bisettimanale. Un fiume in piena senza filtro, la "spia" di Era Superba che si aggira per la città a sputare sentenze ed elargire consigli... si salvi chi può!


4 Agosto 2012Rubriche

Esse amano fotografare soprattutto schiene, teste con casco, giubbotti e soprattutto le famigerate invasioni di campo nella corsia gialla la quale -per carità!- è rigorosamente riservata all’AMT, al fine di perfezionare un servizio già “eccellente, che propone mezzi puliti, comodi, nuovi, che arrivano in orario, che non si fanno aspettare delle ore perché sono numericamente la metà di quello che dovrebbero essere, ma permettono ai cittadini di muoversi con i mezzi pubblici per non dover poi essere costretti a girare ore per trovare un parcheggio oppure a pagare profumatamente un posteggio a ore, ma soprattutto contribuendo così a ridurre le emissioni alla luce di una maggiore civilizzazione e coscienza sociale comune”.

Tra parentesi, se ci fosse un servizio così in molti sceglierebbero sicuramente di andare in autobus piuttosto che prendere ognuno, da solo, la sua macchina o il pericoloso motorino, soprattutto quando piove, per andare a lavorare ogni mattina, e si servirebbero volentieri di un comodo e veloce autobus o tratto di metropolitana come si verifica già in alcune moderne metropoli… A Londra i servizi di pubblico trasporto sono così sviluppati che un automobilista solitario con la sua vettura privata per avventurarsi in centro dovrebbe essere davvero ostinato e stupido.

Di solito le telecamere sono posizionate preferibilmente in tratti nascosti (tipo dietro una curva e dove c’è qualche altro palo per mimetizzarle). La “motivazione-scusa” è disincentivare il transito di veicoli lungo la corsia riservata ad autobus e taxi, mentre il risultato più interessante è sicuramente quello di moltiplicare le entrate con multe salatissime per chi infrange questa appena nata, ma già suprema, legge del “se ti becco paghi”.

Appena vengono introdotte, le telecamere, meglio note come piccole e quadrate macchine da soldi, hanno un successo incontrastato perché l’automobilista o motociclista medio, che solitamente non è un brillante osservatore dato che si sposta come una specie di automa per le strade cittadine, non nota gli oggetti nuovi e curiosi che da qualche giorno sono stati fissati sopra la sua ignara testa, e vrrr ci passa sotto invadendo parte della corsia gialla, peraltro sempre “stranamente” vuota, come ha sempre fatto e come, del resto, è ragionevole fare, al fine di rendere il traffico più scorrevole.

Inoltre, per oliare ancor meglio il meccanismo, in fase di lancio del sistema, si fa in modo che le multe giungano con almeno tre mesi di ritardo così che i bietoloni motorizzati, nel frattempo, abbiano già collezionato almeno una decina di infrazioni prima che venga svelato l’arcano. A quel punto tutti i tipi di ortaggi al volante localizzano il nemico e, da quel momento, ogni volta che incontrano una telecamera, la vedono e la dribblano furbescamente.

Quindi, ad oggi, a qualche anno dall’introduzione delle spie spilla-soldi, siamo giunti ad assistere a questo suggestivo spettacolo giornaliero: innumerevoli motorini, come sciami di api in volo, che invadono, uno di seguito all’altro, qualunque corsia dell’autobus (tranne quelle delimitate dai cordoli, gli unici deterrenti efficaci) e poi, magicamente, come richiamati da uno stesso istinto naturale, qualche metro prima della malefica “fotografa dall’alto”, si bloccano improvvisamente, con un fischio assordante di freni, rischiando ogni volta il maxi tamponamento a catena.

Poi, appena superato lo spicchio di strada inviolabile, gli astutissimi motociclisti, a cavallo dei loro destrieri iper-inquinanti, rientrano in massa in corsia veicolare, infilandosi a forza tra una macchina e l’altra, rischiando anche qui innumerevoli incidenti per sé e per gli altri. Ma si sa, se occhio non vede cuore non duole e portafoglio non piange. Il corteo di furbacchioni resta entro la linea bianca (colore che già da solo evoca simbolicamente onestà, pudore, quanto c’è di più giusto) per il tempo strettamente necessario ad essere ormai fuori raggio spiante, per poter poi tornare a sfrecciare più forte di prima nella sensatissima e condivisibile illegalità quotidiana.

I CONSIGLI DI CAFFÈ SCORRETTO
 
Consiglio da guardare: il documentario Koyaanisqatsi, degli anni ‘70, un viaggio che inizia con la natura e si sviluppa con l’intervento dell’uomo che diventa sempre più invasivo, frenetico. Fondamentale la colonna sonora di Philip Glass che è un tutt’uno con le immagini e non fa rimpiangere neanche per un secondo la totale assenza di dialoghi.

Consiglio web: “L’energia deve costare tanto“, Intervista a Beppe Grillo di qualche anno fa, ma ancora attuale oggi

Consiglio da leggere: “Non è successo niente” di Tiziano Sclavi, l’autore di Dylan Dog. Un romanzo tenero, senza pretese, ma molto commovente e divertente.. Segnalo in particolar modo la divertente descrizione del problema con il traffico che ha uno dei protagonisti..

Consiglio da stampare: Elenco delle strade monitorate nella nostra città, per tenersi aggiornati e stare attenti al fine non avere poi “sorprese” in futuro..

Consiglio da studiare: Protocollo di Kyoto, per approfondire un obiettivo che ci coinvolge tutti.

Linda Priario
[foto di Daniele Orlandi]


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