Come ogni anno, nei mesi estivi cresce il numero dei cani abbandonati perché considerati d'intralcio alle ferie. A Genova, il fenomeno complessivo è il lenta diminuzione ma sono più di 200 gli animali lasciati a se stessi ogni anno: un reato punito anche con anni di reclusione. Ecco che cosa fare se si incontra un trovatello
L’estate è arrivata e il fedele amico dell’uomo per molti si trasforma in un problema o un intralcio in vista delle ferie. Ed ecco, puntuale come ogni anno, ripresentarsi il triste fenomeno degli abbandoni.
Giugno, luglio e agosto per molti sono sinonimo di vacanze e relax lontano da casa, per tanti animali sono sinonimo di abbandono. In Italia, ogni anno vengono lasciati a un destino incerto, di stenti e privazioni, circa 150 mila cani, di cui ben 60 mila nei soli mesi estivi. Una media di quasi 600 cani al giorno lasciati sotto il solleone per strada, davanti ai canili o in prossimità di luoghi di villeggiatura. Il dato più allarmante è che l’80% di questi incolpevoli malcapitati non sopravvive.
A Genova, dove sono 62 mila i cani registrati all’anagrafe canina, nel primo semestre del 2016 sono stati prelevati e portati al canile municipale 86 cani. «Tra questi animali non tutti sono stati abbandonati volontariamente – spiega Roberto Parodi, direttore della struttura complessa sanità animale della Asl 3 genovese – alcuni, per fortuna, sono stati poi riconosciuti e ripresi dai proprietari». Secondo l’Asl 3, il fenomeno dell’abbandono dei cani a Genova e dintorni, nell’ultimo anno sta leggermente diminuendo. «Nel 2015 sono stati trovati 227 cani abbandonati – continua Parodi – 110 nei primi sei mesi, 24 in più rispetto a quest’anno». Attenzione però all’estate. «Negli anni passati nel secondo semestre che comprende i mesi estivi si registrava un aumento di cani vaganti – conclude Parodi – e in questo caso gli abbandoni di proposito sono in netta prevalenza».
«L’abbandono degli animali è un reato». A ricordarlo è l’avvocato penalista Sara Garaventa dello Studio legale Ispodamia. La norma è prevista dall’articolo 727 del Codice penale che punisce la condotta di chi abbandona un animale domestico con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda dai 1.000 ai 10 mila euro. «La Cassazione – continua Garaventa – stabilisce che l’abbandono non consiste solo nel lasciare l’animale domestico in autostrada o al canile: il reato si commette anche se il padrone lascia il proprio animale in giardino o in terrazzo per giorni». L’abbandono di animali, come spiega l’avvocato, è procedibile d’ufficio, ovvero l’autorità giudiziaria non appena viene a conoscenza del fatto iscrive nel registro degli indagati il proprietario, senza necessità di una denuncia preventiva.
Esiste un’altra norma per la tutela per gli amici a quattro zampe: è l’articolo 544 ter che disciplina il “delitto contro il sentimento per gli animali”. «Anche in questo caso si tratta di reato penale – conclude l’avvocato – ed è quello che una volta veniva identificato come maltrattamento verso gli animali». La pena, in questo caso, è la reclusione dai 3 ai 18 mesi o una multa che va dai 5 mila ai 30 mila euro.
Secondo gli esperti in campo della cinofilia, le punte massime di cani abbandonati si registrano sì nel periodo estivo, con una percentuale del 30% del totale in tre mesi, ma non solo. «Moltissimi cani – spiega Simona Boschi, educatrice cinofila e vicepresidente dell’associazione Una che ha in gestione il canile municipale di Genova – vengono portati direttamente in canile dai padroni per problemi comportamentali».
Un fenomeno che si ripete ogni anno e in ogni mese. Senza alcuna stagionalità, esiste anche la “sostituzione” del cane con un bebè. Spesso accade che l’amico a quattro zampe venga abbandonato quando in famiglia arriva un bambino e la coppia di neo genitori non riesce a gestire entrambi. E poi arriva l’estate: «In questi giorni – dice Boschi – la Croce Gialla ci sta portando moltissimi cani cosiddetti vaganti. Si presume che siano stati lasciati perché d’intralcio per le ferie».
Secondo la legge, ogni cane dovrebbe essere munito di microchip e, una volta identificato, venire restituito al proprietario. «Purtroppo non è sempre così – spiega l’educatrice cinofila – spesso ci portano cani senza microchip, questo significa che non ci sono stati controlli in origine». In questi casi il canile non può far altro che ospitare gli amici a quattro zampe e sperare in un’adozione repentina. «Quando possiedono il microchip – conclude Boschi – ricontattiamo il proprietario che è tenuto a riprendersi il cane con sé».
Un altro problema è la caccia: subito dopo l’apertura della stagione venatoria, infatti, oltre al 30% dei cani viene abbandonato perché non bravo a cacciare.
Sul sito dell’Enpa, ente nazionale protezione animali viene descritto come approcciare con un animale ritrovato: “Avvicinarsi all’animale con calma. Non camminare in maniera diretta verso di lui: il cane potrebbe interpretare questo gesto come una minaccia, spaventarsi e scappare o diventare aggressivo. Stai accucciato e presta attenzione ai suoi segnali: denti scoperti, ringhi, pelo irto devono metterti in guardia. Nei casi più difficili, se il cane è molto impaurito e diffidente, è meglio non avvicinarsi e far intervenire degli esperti. Se invece si lascia avvicinare puoi rifocillarlo con un poco di acqua e di cibo. Il cibo, spesso, è anche un ottimo modo per fare ‘amicizia’ e per far capire all’animale che non vogliamo fargli del male”.
«Nel caso in cui si incontri un cane vagante per le strade della città o si veda un animale visibilmente maltrattato all’interno di giardini e terrazzi privati – racconta un responsabile dell’enea – quello che bisogna fare è chiamare le autorità competenti, polizia o carabinieri». Le autorità contatteranno la Croce Gialla, onlus che si occupa del recupero e del trasporto al canile.
In questi giorni, periodo clou delle vacanze estive e momento di maggior abbandono, tra le bacheche dei social network compaiono anche i suggerimenti su come comportarsi se si trova un cane solo e vagante in autostrada. Tuttavia, il post condiviso su moltissime bacheche di Facebook che dice “non dovete fare altro che inviare un sms specificando località, ora di avvistamento, razza (se possibile) e direzione di marcia al 334.1051030….1000 volontari sono pronti ad intervenire in tutta Italia fino al 4 settembre” purtroppo è un fake, una falsa informazione tipica del web. La Croce Gialla, infatti, non è al corrente dell’iniziativa del recupero animali in autostrada.
«Quello che chiediamo a chi ci contatta direttamente – ci spiega Stefano Menti, uno dei responsabili della croce gialla Onlus, illustrando quale comportamento sia meglio adottare nel caso si trovasse in città un cane abbandonato – è, se possibile, di non perdere di vista l’animale ritrovato, addirittura di tenerlo con sé fino al nostro arrivo». Il servizio di soccorso animali si occupa di prelevare l’animale, di leggere il microchip, obbligatorio su ogni cane, e di portarlo al canile municipale. «Nel caso si avvistasse un animale che cammina sul ciglio dell’autostrada chiamate la polizia, non fermatevi» afferma l’esperto.
In media, la Croce Gialla fa 4 o 5 interventi al giorno, con picchi massimi di 15 interventi in 24 ore. Gli interventi aumentano in primavera e in estate «con la bella stagione – conclude Menti – la gente porta più volte fuori casa i propri animali, spesso lasciandoli liberi, quindi è più facile che si perdano. Non si tratta sempre di abbandono volontario».
Elisabetta Cantalini
I cani vengono abbandonati da proprietari che sono peggio della peggior bestia del pianeta. Oggi ci sono alberghi,campeggi,appartamenti,spiagge che accettano cani e gatti,quella delle vacanze non può più essere una scusa per abbandonarli,si tratta solo di proprietari disumani e ignoranti.