Superata la fase di emergenza, la situazione rimane comunque critica perchè i privati non hanno fornito le risposte attese: il 2011 infatti si è chiuso con un bilancio più deludente del previsto per quanto riguarda il capitolo delle sponsorizzazioni
Un percorso che occorre affrontare uniti se davvero si vuole assicurare una prospettiva di stabilità al Teatro Carlo Felice e di conseguenza ai suoi lavoratori. Questo è l’esito dell’incontro di lunedì a Palazzo Tursi fra il Sindaco Marta Vincenzi – che presiede il consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro Carlo Felice – ed i rappresentanti di tutte le sigle sindacali, per fare il punto della situazione ad oltre un anno dall’entrata in vigore dei contratti di solidarietà per i lavoratori. Per la prima volta, nel novembre 2010, un simile ammortizzatore sociale è stato applicato in un teatro lirico italiano ed in base all’accordo sindacale, tale situazione dovrebbe concludersi nel novembre 2012.
Il dato più significativo, sottolineato da tutti i sindacati, è la volontà di andare avanti insieme per superare la fase odierna – che se non è più di totale emergenza rimane comunque critica – attraverso un’attenta ottimizzazione delle risorse economiche/finanziarie ed una programmazione orientata al rilancio funzionale ed artistico del teatro.
Cercando di lasciarsi alle spalle la spaccatura venutasi a creare proprio nel novembre 2010, quando i sindacati autonomi Fials, Snater e Libersind, non firmarono l’accordo che diede il via libera ai contratti di solidarietà.
Oggi, come detto, la situazione del teatro è ancora delicata perché le risorse a disposizione sono poche ed i privati non hanno dato le risposte che si attendevano. Il 2011 infatti si è chiuso con un bilancio più deludente del previsto per quanto riguarda il capitolo delle sponsorizzazioni dei privati.
In pratica gli sponsor – nonostante a parole molti esponenti in vista della città dichiarino il loro amore per il Carlo Felice ed affermino convinti che sia necessario salvare questo patrimonio – continuano a farsi desiderare.
“Non tutti quelli che potrebbero fare qualcosa per il teatro l’hanno fatto – ha spiegato a fine dicembre scorso al Corriere Mercantile, il consigliere d’amministrazione Mario Menini – Il Carlo Felice si è messo in moto ma anche la città dovrebbe fare un ulteriore sforzo per aiutare il teatro”.
Solo 900 mila euro di finanziamenti, a fronte dei 2 milioni attesi, sono arrivati nelle casse del Carlo Felice nel 2011. Da questa cifra sono esclusi i fondamentali contributi di Iren e Finmeccanica: 1 milione e 100 mila euro a testa per la stagione 2011. E la stessa cifra dovrebbe essere versata nel 2012.
Nei prossimi giorni inizierà un confronto fra i sindacati e la Fondazione Teatro Carlo felice, guidata dal sovrintendente Giovanni Pacor, per ragionare sulla programmazione artistica e trovare una soluzione condivisa e praticabile, una volta superata la fase dei contratti di solidarietà.
Matteo Quadrone
Commento su “Carlo Felice: i sindacati ritrovano l’unità per rilanciare il teatro”