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Carlo Felice: i sindacati ritrovano l’unità per rilanciare il teatro

Superata la fase di emergenza, la situazione rimane comunque critica perchè i privati non hanno fornito le risposte attese: il 2011 infatti si è chiuso con un bilancio più deludente del previsto per quanto riguarda il capitolo delle sponsorizzazioni


1 Febbraio 2012Notizie

Teatro Carlo FeliceUn percorso che occorre affrontare uniti se davvero si vuole assicurare una prospettiva di stabilità al Teatro Carlo Felice e di conseguenza ai suoi lavoratori. Questo è l’esito dell’incontro di lunedì a Palazzo Tursi fra il Sindaco Marta Vincenzi – che presiede il consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro Carlo Felice – ed i rappresentanti di tutte le sigle sindacali, per fare il punto della situazione ad oltre un anno dall’entrata in vigore dei contratti di solidarietà per i lavoratori. Per la prima volta, nel novembre 2010, un simile ammortizzatore sociale è stato applicato in un teatro lirico italiano ed in base all’accordo sindacale, tale situazione dovrebbe concludersi nel novembre 2012.

Il dato più significativo, sottolineato da tutti i sindacati, è la volontà di andare avanti insieme per superare la fase odierna – che se non è più di totale emergenza rimane comunque critica – attraverso un’attenta ottimizzazione delle risorse economiche/finanziarie ed una programmazione orientata al rilancio funzionale ed artistico del teatro.
Cercando di lasciarsi alle spalle la spaccatura venutasi a creare proprio nel novembre 2010, quando i sindacati autonomi Fials, Snater e Libersind, non firmarono l’accordo che diede il via libera ai contratti di solidarietà.

Oggi, come detto, la situazione del teatro è ancora delicata perché le risorse a disposizione sono poche ed i privati non hanno dato le risposte che si attendevano. Il 2011 infatti si è chiuso con un bilancio più deludente del previsto per quanto riguarda il capitolo delle sponsorizzazioni dei privati.
In pratica gli sponsor – nonostante a parole molti esponenti in vista della città dichiarino il loro amore per il Carlo Felice ed affermino convinti che sia necessario salvare questo patrimonio – continuano a farsi desiderare.
“Non tutti quelli che potrebbero fare qualcosa per il teatro l’hanno fatto – ha spiegato a fine dicembre scorso al Corriere Mercantile, il consigliere d’amministrazione Mario Menini – Il Carlo Felice si è messo in moto ma anche la città dovrebbe fare un ulteriore sforzo per aiutare il teatro”.
Solo 900 mila euro di finanziamenti, a fronte dei 2 milioni attesi, sono arrivati nelle casse del Carlo Felice nel 2011. Da questa cifra sono esclusi i fondamentali contributi di Iren e Finmeccanica: 1 milione e 100 mila euro a testa per la stagione 2011. E la stessa cifra dovrebbe essere versata nel 2012.

Nei prossimi giorni inizierà un confronto fra i sindacati e la Fondazione Teatro Carlo felice, guidata dal sovrintendente Giovanni Pacor, per ragionare sulla programmazione artistica e trovare una soluzione condivisa e praticabile, una volta superata la fase dei contratti di solidarietà.

 

 

Matteo Quadrone


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