Nell'immobile mancano le condizioni di sicurezza, la società che gestisce la casa da martedì sospenderà l'erogazione di energia elettrica e del gas
La casa-albergo di via Linneo, a Begato, proprietà di Egi (società controllata da Poste italiane), torna al centro delle polemiche dopo mesi di sfratti prima intimati poi rinviati grazie anche all’intervento degli attivisti dello Sportello per il diritto alla casa e dell’assesssore comunale alle Politiche della casa, Bruno Pastorino che sta seguendo da vicino la vicenda.
“Il vostro immobile è inagibile mancando i requisiti minimi di sicurezza in seguito alla mancata manutenzione straordinaria. Entro il 29 corrente mese siete tenuti a riconsegnare gli immobili liberi da persone e cose e a partire da quella data sarà bloccata l’erogazione di energia elettrica e del gas”. Questo il testo della raccomandata inviata da Gesta srl, la società che gestisce l’immobile per conto di Poste italiane e ricevuta pochi giorni fa dalle numerose famiglie che abitano lo stabile.
All’origine della questione ci sarebbe un contenzioso tra Gesta srl ed Egi per il mancato accordo sulla titolarità economica degli interventi di manutenzione straordinaria.
“Si sta creando un focolaio di tensione sociale, tra gli abitanti ci sono molti bambini e persone in condizioni disagiate – spiega Bruno Pastorino – Queste raccomandate sono un gesto unilaterale minaccioso e irresponsabile. La Egi deve fare la sua parte come la sta facendo il Comune impegnato nella ricerca di una casa per le famiglie che hanno i requisiti. Ma per gli altri occorrono atteggiamenti responsabili da parte di chi li sta ospitando”.
L’assessore invoca un intervento diretto di Poste italiane affinchè la vicenda non sfoci in problemi di ordine pubblico.
Intanto ieri mattina i 6 dipendenti di Poste italiane ancora alloggiati nella struttura (concepita in origine proprio per ospitare i dipendenti) si sono recati in questura accompagnati da un avvocato e hanno presentato un esposto contro Gesta srl. L’ipotesi di reato è interruzione di pubblico servizio vista l’annunciata previsione di blocco delle utenze.
I lavoratori postali denunciano il fatto che Poste italiane non si sia neppure preoccupata di trovare per loro una sistemazione alternativa.
Anche gli altri abitanti della casa-albergo si stanno organizzando per studiare forma di resistenza entro i limiti della legalità.
Matteo Quadrone