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La mozione è stata approvata dal consiglio comunale nell’ottobre 2012; finora non si conoscono i risultati dell’indagine sul costruito, fondamentale per migliorare le politiche urbanistiche ed edilizie
Sei mesi sono trascorsi ma ancora da Palazzo Tursi non si hanno notizie in merito al Censimento del cemento. Questi erano i tempi previsti dalla mozione approvata con ampio consenso dal consiglio comunale nell’ottobre scorso, proposta dal consigliere Fds Antonio Bruno e sottoscritta da alcuni consiglieri di maggioranza (Sel, Pd, Lista Doria) e di opposizione (Movimento 5 Stelle).
Il documento, che riprende la campagna nazionale “Salviamo il paesaggio e difendiamo i territori” avviata dal “Forum Italiano per la terra e per il paesaggio” con l’obiettivo di ridurre il consumo di territorio attraverso una gestione più attenta dello stesso, prevede la realizzazione di un censimento del costruito a Genova – in pratica una fotografia aggiornata della superficie cementificata con le relative destinazioni d’uso in modo da avere dati certi (ad esempio sulle case sfitte e quelle abitate) sui quali basare la programmazione urbanistica – e la presentazione dei risultati dell’indagine entro sei mesi.
Nel frattempo Genova continua a sbriciolarsi – è notizia di sabato il nuovo crollo in via Dassori ad Albaro, ultimo di una lunga serie – sotto il peso dell’edificazione selvaggia e della scarsa, per non dire inesistente, manutenzione.
Domenica 21 aprile, in occasione della Giornata della Terra, il coordinamento genovese di “Salviamo il paesaggio” ha organizzato una marcia contro il consumo di suolo a cui hanno partecipato diverse centinaia di persone che hanno sfilato dal parco dell’Acquasola a Valletta Carbonara (luoghi simbolici interessati da controversi progetti di edificazione), facendo tappa anche davanti a Palazzo Tursi per sollecitare l’amministrazione comunale a fornire risposte sul Censimento del cemento.
I dati di tale indagine, infatti, sono fondamentali per le future scelte in campo urbanistico. La riapertura del dibattito sul nuovo Piano Urbanistico Comunale potrebbe essere l’occasione per approfondire il tema dell’eccessivo consumo di territorio in una città particolarmente fragile, anche perché la tanto sbandierata filosofia del P.U.C. dovrebbe essere proprio quella di “costruire sul costruito”.
Matteo Quadrone