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Un primo confronto in Commissione, verso il patto di sussidiareità che cambierà le regole per i finanziamenti. Era Superba vi aggiornerà nei prossimi giorni; approfondiremo la questione con gli assessori e le associazioni
Venerdì scorso, 7 marzo, si sono riunite le Commissioni del Comune II pari opportunità politiche femminili e la commissione VII Welfare per discutere dei finanziamenti ai centri antiviolenza. Nel 2013 la Regione ha stanziato una serie di fondi (90 000 euro) che sono stati suddivisi fra le varie strutture. Le associazioni stesse (che gestiscono le strutture di sostegno alla donna maltrattata, centro antiviolenza, case rifugio e sportelli di ascolto) erano presenti in Commissione.
Sono intervenute Elisabetta Corbucci del Cerchio delle relazioni e Cosima Aiello del Centro per non subire violenza poi Marilena Chirivì UDI e Paola Ciampi dell’associazione Pandora. Le associazioni hanno spiegato quello che fanno per aiutare le donne il loro impegno. Si è trattato soprattutto di un chiarimento, per gli stessi presenti alla commissione per fare chiarezza sulle associazioni coinvolte.
Gli interventi degli assessori Emanuela Fracassi (Welfare) Elena Fiorini (Pari Opportunità) hanno spiegato come i fondi erogati e nel 2013 dalla Regione siano stati distribuiti. In particolare Fracassi si è concentrata nello spiegare come si concretizzerà quello che viene definito patto di sussidiarietà fra Comune (o meglio la Conferenza dei sindaci) e associazioni del Terzo settore. Cioè il patto che regolerà la realizzazione di progetti e il loro sostegno tramite l’erogazione di finanziamenti.
Nel 2013 i € 90.000 stanziati sono stati così suddivisi:
– 47.954 al centro antiviolenza di via Mascherona;
– 32.416 alla casa rifugio gestito dal centro per non subire violenza;
– 3630 all’alloggio sociale di viale Aspromonte gestito dal cerchio delle relazioni;
– 6000 agli sportelli dei comuni extra Genova gestiti da Pandora.
Altri fondi sono arrivati direttamente dal Comune di Genova:
64.840 € per la casa rifugio e € 18.231 per l’alloggio di viale Aspromonte.
Lo scopo della Commissione era soprattutto quello di spiegare i passi successivi per poter finalmente regolarizzare la procedura di finanziamento dei Centri in modo strutturato. Questo percorso sarà realizzato con il patto di sussidiarietà.
«Il patto di sussidiarietà – afferma Fracassi in Commissione – è uno strumento nuovo di collaborazione del Pubblico insieme al Terzo settore. I passi da compiere ora sono la definizione delle linee di indirizzo e i bisogni».
Insomma l’esigenza è quanto prima istituzionalizzare il percorso di assegnazione dei fondi e presentazione dei progetti.
Si tratta di istituzionalizzare un percorso che dovrà essere trasparente sia da parte delle istituzioni che da parte del terzo settore. L’auspicio è chiudere tutto entro maggio.
Era Superba vi aggiornerà nei prossimi giorni; approfondiremo la questione con gli assessori e le associazioni per capirci qualcosa di più, in attesa di vedere il percorso terminato.
Claudia Dani