Numerose criticità ma anche tante proposte per valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale della porzione più antica del centro storico genovese
Un’assemblea aperta a tutta la cittadinanza per discutere con gli amministratori pubblici le problematiche più sentite dagli abitanti, in particolare di quella porzione più antica del centro storico genovese, la collina del Castello. L’iniziativa, organizzata dall’Assest Associazione Centro Storico Est, in collaborazione con la parrocchia di San Torpete e l’Associazione Ludovica Robotti, si è svolta il 19 dicembre scorso presso la chiesa di Santa Maria di Castello e ha visto la partecipazione del Vicesindaco, Stefano Bernini e dell’assessore a Legalità e Diritti, Elena Fiorini.
«È stato un incontro preliminare, tra qualche mese ci confronteremo nuovamente – spiega il presidente di Assest, Giancarlo Bertini – la nuova amministrazione comunale per la prima volta ha incontrato i cittadini. L’impressione è positiva perché hanno ascoltato le nostre istanze».
Al centro della discussione alcuni aspetti negativi, quali il degrado del territorio e la diffusione del commercio abusivo, precise richieste, come la tutela del diritto al riposo notturno e una maggiore presenza di vigili urbani e forze dell’ordine, ma anche concrete proposte, in primis il rilancio del turismo e l’inserimento della zona nei percorsi culturali della città.
«L’assenza di legalità, purtroppo, non si manifesta solo con frequenti episodi di microcriminalità (piccolo spaccio, reati predatori, ecc.) – continua Bertini – In questo senso il “mercatino” di via Turati, che attualmente continua ad operare a pieno regime, è l’emblema di una parte della città che va assumendo i contorni di zona franca». Per questo, oltre a una maggiore presenza della polizia municipale «Sarebbe utile avere un ufficio dei vigili urbani nel quartiere», aggiunge Bertini.
Tra le criticità l’ormai famosa movida è sempre ai primi posti «Purtroppo alcuni locali non rispettano la dignità delle persone che vivono nei dintorni – sottolinea Bertini – E poi, dopo la chiusura di bar e circoli, spesso e volentieri, gli schiamazzi continuano per le strade».
Inoltre, i residenti del centro storico hanno evidenziato l’impoverimento del quartiere «Il simbolo sono le serrande abbassate – spiega il presidente – Numerosi esercizi commerciali hanno già chiuso e altri si apprestano a farlo. Andando avanti di questo passo i caruggi diventeranno deserti di giorno, per rianimarsi solo durante le ore notturne».
Assest e molti residenti, invece, sono convinti che questa porzione del centro storico possegga tutte le carte in regola per un rilancio basato sul turismo. «Noi abbiamo sempre espresso il desiderio che il patrimonio storico-artistico di questa parte del centro storico venga incluso nei percorsi turistico-culturali – continua Bertini – Quindi non solo Via Garibaldi, via San Lorenzo e Porto antico ma anche la zona di Santa Maria di Castello, Porta Soprana, la casa di Mameli, ecc., sono risorse da valorizzare a dovere».
D’altra parte l’associazione non sta con le mani in mano e anzi, da lungo tempo, cerca di sviluppare attività di promozione culturale «Da ormai 7 anni presso Santa Maria di Castello organizziamo i “Mercoledì del Castello” – aggiunge il presidente di Assest – e regolarmente una cinquantina di persone partecipa agli incontri».
«Abbiamo trovato disponibilità da parte degli amministratori pubblici – conclude Bertini – speriamo non sia solo di facciata, ma staremo a vedere. Le cose non possono cambiare radicalmente, nel giro di un paio di mesi, sono processi lunghi, però, l’importante è aver avviato un dialogo».
Matteo Quadrone
[Foto di Daniele Orlandi]