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Salita alla Chiesa di Staglieno e le creuze limitrofe, una risorsa strategica per il territorio sotto il profilo storico-naturalistico, che non viene ancora adeguatamente sfruttata ma che suscita sempre più interesse
Una risorsa per il territorio genovese, sotto il profilo storico e naturalistico: sono le antiche creuze che si trovano in Val Bisagno, dal cimitero di Staglieno sino a Struppa: acquedotti, torrenti, rivi e quant’altro. In particolare, questo è il caso di Salita alla Chiesa di Staglieno, una piccola mulattiera che si apre poco dietro il cimitero di Staglieno, tra il verde, e si inerpica sulle colline. La salita è una creuza storica e antichissima, usata inizialmente come unica via d’accesso per risalire la valle, all’altezza del cimitero, sulle alture, alla Chiesa di Staglieno. Vi si accede dalla vicina Via delle Gavette che, incrociando con Via delle Banchelle, apre ad una scalinata di pietra e mattoni che immette sulla salita stessa. Lì vicino, altre creuze storiche, simili a quella in questione: Salita Chiappa di Struppa, Via Superiore delle Banchelle, Salita della Chiappa, Via Preli, per citarne alcune.
All’incirca sono tutte nelle stesse condizioni: nonostante la posizione strategica dal punto di vista turistico (per la vicinanza al cimitero) e funzionale al collegamento tra Molassana bassa e le alture circostanti, versano in stato di semi-abbandono e sono danneggiate dal degrado. Senza contare la viabilità, difficile quando non del tutto impossibile. Si deve pensare che si tratta di strade storiche, e per questo strette e non pensate per il transito, se non in base alle esigenze dell’epoca in cui sono state costruite.
Tra le difficoltà, le lamentele e la perplessità di molti, e soprattutto incuriositi da questa parte delle città che resta un po’ dimenticata, siamo andati a vedere qual è lo stato effettivo della salita e delle altre creuze della zona, e ne abbiamo parlato con Gian Antonio Baghino, vicepresidente e Assessore alle Manutenzioni del Municipio Media Valbisagno.
Così commenta Baghino: «Si tratta di una vecchia creuza dalle parti del cimitero di Staglieno, e quindi molto centrale e strategica sia per i frequentatori del cimitero, sia sotto il profilo turistico. Dal cimitero, la strada sale e si inerpica fino alla Chiesa di Staglieno: anticamente era nata con questa funzione di collegamento, ma da quando è stata edificata la più recente Via delle Gavette, l’antica creuza ha perso la sua funzione originaria e il suo uso è stato ridotto a semplice viuzza di passaggio per i –pochi- residenti della zona. Il resto del traffico e del passaggio è stato dirottato, appunto, sull’altra via e su quelle limitrofe. Lo stato della creuza non è certo dei migliori, ma ora come ora non siamo in grado di procedere al recupero e avviare lavori di risanamento. In compenso, abbiamo da poco riscoperto il vecchio lavatoio lungo il tragitto che porta all’acquedotto storico e stiamo pensando di recuperarlo e restaurarlo. Non c’è ancora un progetto concreto, ma rientra nelle priorità del Municipio operare una riqualifica di questo sito, considerato strategico: la sua posizione, infatti, inserita all’interno del percorso turistico tracciato per arrivare all’acquedotto (il lavatoio dista non più di 20 metri e sarebbe nostra intenzione inserirlo nel suddetto percorso) e centrale all’interno del quartiere, ha la duplice funzione di attrattiva turistica e punto di aggregazione per gli abitanti della zona».
Come racconta Baghino, la salita è stata inserita all’interno di uno dei dieci itinerari individuati per raggiungere l’antico acquedotto storico. Tra i percorsi, ad esempio quello che partendo dal Borgo di Cavassolo, arriva fino al cimitero di Staglieno. Il percorso include un itinerario in un paesaggio di campagna molto prossima alla città e che, passando per il secondo tronco dell’acquedotto, giunge alla valle del Rio Torbido, fino alla chiesa di Molassana, dove l’acquedotto supera la valle del rio Geirato su un lungo ponte-sifone. Un percorso in campagna che ha per tema l’acqua, quella potabile, nelle colline a monte della città. O ancora, l’itinerario che da Molassana arriva a Pino Sottano, o quello che collega Staglieno a Via Burlando. Proprio in questo contesto si inserisce anche la visita delle antiche creuze di Molassana.
Elettra Antognetti