Il reparto di cardiologia dell'ospedale di Pontedecimo è fondamentale per una vallata che ha già subito diversi tagli ai servizi sanitari
Stamattina un corteo con la presenza dei sindaci della vallata e per tutta la giornata un presidio di lavoratori e cittadini di fronte all’ingresso dell’ospedale hanno tenuto alta l’attenzione sulla questione del Gallino di Pontedecimo.
Il nosocomio rischia infatti di essere depotenziato e lasciare un vuoto incolmabile per tutta la Valpolcevera. Un territorio che nel corso degli anni ha subito pesanti tagli ai servizi sanitari, ricordiamo infatti la scomparsa prima dell’ospedale Pastorino di Bolzaneto, poi del Celesia di Rivarolo e recentemente del Frugone di Busalla.
La Asl 3 ha vietato ai dipendenti di rilasciare dichiarazioni ma noi siamo riusciti a scambiare due chiacchiere con una dott.ssa del reparto di cardiologia, uno di quelli, insieme a chirurgia generale e al laboratorio di analisi, che potrebbero essere smantellati.
Occorre ricordare che il Gallino è stato ristrutturato non molto tempo fa e si è pensato anche alla realizzazione di una nuova ala con conseguente esborso di diversi milioni di euro. La struttura nelle intenzioni della Regione e della Asl 3 doveva trasformarsi nel famoso ospedale di vallata, ormai divenuto una chimera.
Nel prossimo futuro a Pontedecimo potrebbero restare in funzione soltanto medicina generale e il punto di primo intervento.
“È ovvio però che questo è solo il primo passo in direzione della chiusura totale”, spiega la dott.ssa, in altri termini la strategia è colpire tassello dopo tassello, come fra l’altro è accaduto a Busalla, per giungere a tagliare completamente un servizio.
“Il reparto di cardiologia è fondamentale per la vallata ma è anche un punto d’appoggio per tutti i pazienti che il Villa Scassi di Sampierdarena non riesce ad accogliere”, continua la dott.ssa.
Il bacino di utenza è infatti stimabile in 120 mila cittadini residenti ma raggiunge quota 200 mila considerando l’intera area della Val Polcevera.
L’Assessore alla Sanità, Claudio Montaldo, un paio di giorni fa ha incontrato i lavoratori e di fronte a loro ha ribadito la necessità di tagliare i costi. Ma ancora nessuno conosce nel dettaglio il piano messo a punto dalla dirigenza dell’Asl3.
Il boccone più amaro da digerire per i dottori del Gallino è stata però un’affermazione di Montaldo, il quale ha sostenuto che i pazienti colpiti da infarto dovranno andare tutti al Villa Scassi perché al Gallino non sono garantite le condizioni di sicurezza.
Si tratta di un’accusa particolarmente grave, un’offesa gratuita alle professionalità che lavorano nell’ospedale. Una diffamazione vera e propria secondo i dipendenti. E soprattutto una bugia clamorosa.
“Sono oltre vent’anni che al Gallino accogliamo questa tipologia di pazienti – spiega la dott.ssa – Qui li possiamo trattare e lo facciamo con professionalità anche con minori risorse rispetto ad altre realtà. L’ospedale Villa Scassi riceve un tipo particolare di pazienti colpiti da infarto ad ST sopra e che necessitano della sala di emodinamica. Mentre la maggior parte dei degenti ricoverati in cardiologia al Gallino è colpita da infarto ad ST sotto, il quale non necessita della presenza dell’emodinamica. Non è infatti vero, secondo le linee guida del paziente cardiopatico, che tutti debbano fare l’angioplastica”.
Bisogna aggiungere che spesso e volentieri i pazienti che già hanno eseguito l’angioplastica al Villa Scassi, per mancanza di spazi adeguati vengono successivamente trasferiti a Pontedecimo.
Inoltre anche per quanto riguarda la questione economica, lo smantellamento del presidio sanitario non comporterebbe un significativo risparmio in termini di costi/benefici.
Il maggior costo dell’ospedale è rappresentato infatti dagli stipendi dei lavoratori che in futuro graverebbero comunque sulle spalle dell’Asl 3, ovunque si decidesse di trasferirli.
Adesso in calendario c’è un assemblea prevista per il 27 ottobre, ma le iniziative di lotta sicuramente non si arresteranno, considerando i numerosi attestati di solidarietà ricevuti da più parti.
Matteo Quadrone
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