Dal 21 gennaio al 25 febbraio, sei appuntamenti con altrettanti esperti del settore per delineare le attuali conoscenze sul nostro sistema solare e in particolare sul nostro pianeta
Dal 21 gennaio al 25 febbraio Palazzo Ducale ospita il nuovo ciclo di incontri Com’è fatto il mondo? Un viaggio tra cielo e terra: sei appuntamenti con altrettanti esperti del settore per delineare le attuali conoscenze sul nostro sistema solare e in particolare sul nostro pianeta.
Si parlerà di nascita ed evoluzione del sole e di stelle analoghe, deriva dei continenti, formazione del sistema planetario, natura della crosta terrestre e la sua dinamica, atmosfera e mutazioni climatiche, magnetismo terrestre.
Ecco il calendario completo
-21 gennaio 2014, ore 17.45
Il nostro sistema solare: presente, passato, futuro
Enrico Beltrametti
professore emerito, già docente di Fisica nucleare e di Fisica teorica, Università di Genova
-28 gennaio 2014, ore 17.45
La deriva dei continenti: l’evoluzione dell’area mediterranea
Stani Giammarino
docente di Geologia, Università di Genova
La conferenza si propone di approfondire le modalità di strutturazione delle catene orogeniche perimediterranee (Alpi, Appennino, Pirenei, Cordigliera Betica, Rif, Atlante Telliano, Dinaridi); i motivi per cui il fondo del Mediterraneo si presenta come un mosaico crostale i cui bacini sono nella maggiore parte derivanti da recenti fasi distensive che hanno portato a creazione di nuovi ”spazi oceanici” e che solo in una sua parte orientale sia presente il residuo di quello che era stato un vasto antichissimo oceano, la Tethys (Tetide), che circa 200 milioni di anni fa separava un gruppo di continenti. Inoltre, è previsto un approfondimento su una serie di avvenimenti tra cui l’isolamento dall’Oceano Indo-Pacifico, il temporaneo isolamento dall’Atlantico con il disseccamento del Mediterraneo, il ruolo dello stretto di Gibilterra, l’evoluzione dell’arco Eoliano, le glaciazioni e le conseguenti variazioni del livello marino, la drammatica esplosione di Santorini, l’ attività sismica.
–4 febbraio 2014, ore 17.45
Acqua: questa sconosciuta
Giulio Armando Ottonello
docente di Geochimica, Università di Genova
Dopo tutto Cartesio aveva ragione, e questa sorta di “astro incrostato” sul quale viviamo aveva ricevuto buona parte dell’acqua dal Cosmo, durante il suo accrescimento…. Ma cosa è questa “acqua” di cui tutti parlano senza nulla o quasi nulla conoscere? Da puristi potremmo dire che è il composto H2O nello stato di aggregazione liquido ma questa definizione è troppo arida e non trasmette per nulla il desiderio di conoscerne le straordinarie proprietà. L’acqua, sorgente e linfa di vita, è innanzitutto un solvente polare formidabile, in grado di dissolvere costituenti essenziali e trasportarli per lunghissime distanze a fornire nutrimento ad animali e vegetali. L’acqua non è affatto “comune” ed è piuttosto raro incontrarla nel Cosmo che conosciamo: sopravvive in un ristretto campo termico, che per comodità abbiamo rinchiuso in un centinaio di gradi (dal punto in cui a pressione ambiente scompare per dar luogo al ghiaccio di tipo I, al punto in cui si trasforma in gas) e che abbiamo definito appunto “centigradi”. Si decompone a dare gas ossigeno se il sistema in cui si trova è troppo ossidante o a dare gas idrogeno se è troppo riducente (in una scala di pochi Volts). Si decompone (in minima parte) in forma ionica a dare protoni ed idrossili che interagiscono rapidamente con le altre specie solute a formare i più svariati sali (quando la concentrazione è sufficientemente elevata) o a dissolverne altri. L’acqua non si “consuma”, si rinnova continuamente nel ciclo degli elementi, ma l’Uomo è in grado di alterare pesantemente le dinamiche di ricarica delle falde da cui si approvvigiona. Infine l’acqua ha “memoria” ma è una memoria puramente chimica ed attraverso questa ci racconta la sua storia pregressa, il percorso ed tempo trascorso nei meandri della Terra. Un tempo “geologico” che, per nostra immensa fortuna, poco ha a che fare con le effimere dinamiche cui siamo adusi.
11 febbraio 2014, ore 17.45
Il pianeta magnetico
Emanuele Bozzo
docente di Geofisica applicata, Università di Genova
Il nostro Pianeta è sede di un campo magnetico che non si espande liberamente nello spazio interplanetario ma è confinato entro una precisa regione di spazio: la magnetosfera terrestre. Essa è la nostra protezione principale, è così importante per la nostra esistenza e la nostra evoluzione che ogni suo piccolo cambiamento deve essere studiato a fondo. E pur potendo arrivare a miliardi di chilometri di distanza nello spazio, gli studiosi non possono vedere il nostro campo magnetico. Esso è generato a circa 4mila chilometri di profondità nel nucleo esterno, un mare di ferro e nichel che circonda il nucleo interno di ferro solido, grande più o meno come la luna e caldo come la superficie del sole. Da lì lancia all’esterno una specie di bozzolo magnetico che avvolge l’intero pianeta, questo blocca il ” vento solare”, un bombardamento costante di particelle ad altissima energia sparate dal sole. Se non avessimo un campo magnetico la Terra verrebbe investita da costanti e pericolose radiazioni . Antico come la Terra stessa, il campo geomagnetico ha effetti sulle nostre comunicazioni e sulla navigazione, abbiamo dovuto adattare ad esso la nostra tecnologia: quella stessa tecnologia che esso difende da attacchi esterni. Gli scienziati stanno misurando il campo magnetico sin dal XVI° secolo.
18 febbraio 2014, ore 17.45
Dinamica del clima e processi del Sistema Terra
Antonello Provenzale
ISAC Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima, CNR
Il clima del nostro pianeta è un sistema complicato e complesso. Complicato, perché è costituito da un grande numero di componenti diverse, come l’atmosfera, l’oceano, la criosfera, la biosfera. Complesso, perché queste componenti interagiscono fra loro in modo non lineare su tutte le scale di tempo e di spazio. Per questi motivi, la risposta del sistema climatico alle variazioni delle forzanti esterne (quantità di energia ricevuta dal Sole, carico di polveri vulcaniche, concentrazione di gas serra e aerosol di origine antropica, cambiamenti nelle caratteristiche del territorio) può riservare delle sorprese legate ai meccanismi di retroazione (feedback) stabilizzanti o destabilizzanti che vengono attivati.
In questo seminario viene discussa la nostra comprensione attuale del clima e del Sistema Terra, focalizzando l’attenzione su ciò che rende il clima del nostro Pianeta così speciale: la presenza di acqua in tutte le sue tre fasi (solida, liquida e di vapore) e la presenza della vita. Saranno illustrati i principali meccanismi di funzionamento del clima (equilibrio fra irraggiamento ed emissione, trasporto di calore verso i Poli) e i più importanti processi di feedback legati al ciclo idrologico e all’interazione clima-biosfera, introducendo in modo schematico i modelli matematici e numerici utilizzati per la descrizione della dinamica del clima. Il seminario si conclude con un ampliamento della prospettiva al caso degli altri pianeti, nel nostro e negli altri sistemi solari, e con una breve discussione delle ricerche sull’abitabilità planetaria.
25 febbraio 2014, ore 17.45
Il bel Paese: fragile
Paolo Roberto Federici
già docente di Geografia fisica , Università di Pisa
Tutti gli incontri sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti.
[Foto Daniele Orlandi]