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Il costo totale dei lavori, a carico delle casse comunali, sarà di ben 980 mila euro. Per 7 mesi sparirà la corsia dedicata ai bus, con le inevitabili conseguenze per l'ambiente e la vivibilità della zona
Lunedì sono partiti i lavori di sostituzione del guard-rail centrale in corso Europa, un’arteria fondamentale per il traffico cittadino, invasa da tre cantieri nei prossimi 7 mesi che creeranno inevitabili disagi ai cittadini, complicando la mobilità di autobus e mezzi privati. Il primo lotto riguarda il tratto compreso tra via Pastore e via della Piazzetta, per una lunghezza complessiva di circa 500 metri su entrambi i lati dello spartitraffico, in seguito si proseguirà nei tratti stradali successivi in direzione levante per terminare l’intera operazione nell’aprile 2013.
Un intervento di messa a norma resosi necessario perché «Il guardrail esistente non è più conforme alla normativa vigente», sottolinea l’amministrazione comunale. Quindi l’obiettivo dichiarato è migliorare la sicurezza della circolazione in una via che spesso è stata teatro di drammatici incidenti stradali.
Ma la decisione del Comune trova l’opposizione della sezione genovese del WWF che, in un comunicato dal titolo emblematico “Sicurezza per chi e a spese di chi?”, contesta la tempistica dei lavori, la loro reale motivazione e l’esborso economico previsto.
«C’è da chiedersi perché questo intervento debba essere fatto in pieno periodo lavorativo e non, se davvero era così urgente, nel passato periodo estivo – scrive il WWF – Nel frattempo quanti utenti lasceranno il trasporto pubblico e passeranno al mezzo privato, contribuendo così ad aumentare le statistiche dell’incidentalità con buona pace dell’auspicata sicurezza?».
L’associazione ambientalista sottolinea le disastrose conseguenze per l’ambiente e la vivibilità della zona, generate dalle decisioni di Palazzo Tursi «Per 7 mesi, “improrogabili” lavori di manutenzione, determineranno la scomparsa dell’unica infrastruttura intelligente e a basso costo realizzata per il trasporto pubblico a Genova da 20 anni a questa parte. La sostituzione dei guard-rail centrali in Corso Europa comporterà infatti la sparizione della corsia dei bus, che ha radicalmente migliorato la qualità della vita dei cittadini del levante e comportato risparmi per 1 miliardo e mezzo di vecchie lire l’anno alla casse di AMT, per il periodo dei lavori». A farne le spese sarà soprattutto la linea 17, l’unica con velocità di percorrenza decorose proprio grazie alla corsia dedicata «Per mesi e mesi i bus rimarranno impantanati nel traffico».
Il WWF esprime tutti i sui dubbi anche in merito al presunto obiettivo dei lavori «Perché devono essere sostituiti i guard-rail esistenti? Non è semplicemente sufficiente la loro eliminazione? Dove stanno le ragioni di sicurezza? L’incidentalità in Corso Europa è dovuta ad una serie di cause, tra cui la velocità eccessiva, soprattutto nei tratti più a levante, da qui il rischio di invadere la carreggiata opposta. In tutto questo risulta difficile capire cosa c’entri la pericolosità dell’attuale guard-rail».
Se tuttavia «Lo stato di manutenzione o anche scrupoli di sicurezza rendessero opportuna la rimozione del barriera esistente, bene, la si rimuova e basta – ribadisce il WWF – Ricostruirla sembrerebbe un avvallo alle infrazioni. Si attuino soluzioni “normali” come tante altre strade a forte traffico o, al limite, come quella di Via Gramsci (dove un marciapiede divide le due carreggiate, ndr)».
Il problema è di natura culturale, perché secondo il WWF siamo di fronte ad un errato approccio alle problematiche legate alla mobilità pubblica e privata. «Sarebbe decisamente più utile implementare sistemi di moderazione del traffico – spiega Vincenzo Cenzuales, esponente dell’associazione – per governare gli spazi urbani bisogna fare in modo di diminuire la velocità dei mezzi privati».
Infine, a suscitare la disapprovazione del WWF, sono i costi economici dell’intera operazione. Aster ha curato, secondo le indicazioni della direzione Manutenzione Infrastrutture Verde e Parchi del Comune di Genova, la progettazione dell’opera, che sarà finanziata con i fondi residui dei Piani straordinari di manutenzione 2010 e 2011. L’importo totale dei lavori (IVA compresa) è di 980.000 euro, comprensivo di tutte le opere accessorie.
«Apprendere che il costo per le casse del Comune sarà di ben 980.000 euro, soprattutto per l’installazione del nuovo, in un momento in cui mancano anche i soldi “per la carta igienica”, lascia molto sconcertati», sottolinea Cenzuales.
«Ma questi sono solo i soldi strettamente necessari per l’intervento – fa notare il WWF – per gestire il traffico sarà necessario pagare straordinari alla Polizia Municipale (e non poco vista la durata dei lavori). Inoltre, l’improrogabile intervento comporterà un costo economico indiretto ad AMT per probabili perdite dell’ordine dei centinaia di migliaia di euro. Non è un’ipotesi così azzardata che tutta l’operazione possa alla fine costare al Comune, tra intervento, straordinari e danni ad AMT, cifre anche superiori al milione e mezzo di euro. E tutto questo, mentre si riparla di tagli al servizio AMT e si fa pagare a cittadini ed utenti il prezzo di anni di scelte sbagliate sulla mobilità, non è più solo sconcertante ma rasenta la follia».
Matteo Quadrone