Ad oggi soggetto escluso dalla legge fallimentare, come la famiglia, la microimpresa o la piccola media impresa, anche il singolo cittadino potrà presentare un piano di fallimento
Il disegno di legge sarà approvato dal prossimo consiglio dei ministri e la procedura da sovra indebitamento riguarderà anche il cittadino/consumatore non più in grado di fare fronte ai propri debiti. In poche parole, anche un singolo cittadino può dichiarare fallimento e liberarsi dei debiti.
In termini giuridici il consumatore è la persona fisica che si indebita per scopi diversi da quelli imprenditoriali o professionali, ad oggi soggetto escluso dalla legge fallimentare, come la famiglia, la microimpresa o la piccola media impresa. Anche il singolo cittadino potrà quindi presentare un piano da sottoporre all’omologazione dell’autorità giudiziaria (che dovrà valutare che il sovraindebitamento non sia stato causato con colpa del consumatore), un piano che può prevedere la possibilità di un pagamento non integrale dei crediti privilegiati, per quanto riguarda invece crediti tributari e previdenziali viene concessa solo la dilazione.
Il procedimento è incentrato su una sola udienza in cui si dovrà valutare la meritevolezza del consumatore che sarà tenuto a presentare tutta la documentazione idonea a ricostruire compiutamente la sua situazione economica e patrimoniale. La proposta di piano di accordo deve essere depositata presso il tribunale del luogo in cui il consumatore ha la residenza. La proposta una volta omologata dal giudice è vincolante anche nei confronti dei creditori che non abbiano aderito alla proposta.
Il disegno di legge modificherà anche la disciplina del fallimento civile per le imprese abbassando al 60% dei crediti il quorum necessario per l’approvazione del piano di fallimento e per l’avvio della procedura. Inoltre allunga a tre anni il periodo in cui sono bloccate le azioni esecutive e i sequestri.