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Dal 6 al 15 settembre concerti, incontri, film e workshop nell'ambito della manifestazione culturale giunta alla 22esima edizione: tema di quest'anno, 'Estasi e trance, sacro e profano'. Ecco il programma completo
Venerdì 6 settembre prende il via la nuova edizione del Festival del Mediterraneo, manifestazione genovese in cui si incontrano le culture del mondo, prodotta e organizzata dall’Associazione Echo Art.
L’evento si snoderà tra i carrugi del centro storico, nelle suggestive locations di Campetto, Lavagna, Maddalena, Ghetto, arrivando fino al Castello d’Albertis, attraversando piazza De Ferrari (Palazzo Ducale) e via Garibaldi (Palazzo Tursi e Palazzo Rosso). Il Festival ravviverà le vie e i luoghi di Genova per 10 giorni, concludendosi, infine, domenica 15 settembre.
Balli, musiche, danze, conferenze, eventi con ospiti da ogni Paese, tutti a Genova per rendere omaggio alle culture del mondo: cosa ci aspetta per la prossima edizione del Festival del Mediterraneo?
Così commenta il direttore artistico e organizzativo della manifestazione, Davide Ferrari: «Dal Salento all’Asia siberiana, indonesiana e tibetana, dal sufismo nordafricano, turco e pakistano, al sincretismo centroafricano e cubano: un’edizione del Festival, a distanza di quasi 20 anni, ancora dedicata agli ”effetti collaterali e benefici” delle musiche, dei riti, delle danze dei popoli, ai loro stati extra-ordinari, per la guarigione o identificazione mistica e sociale».
«Anche per questa edizione del Festival – continua Ferrari – abbiamo in serbo tanti eventi e tante novità: pur trattandosi di una manifestazione ormai collaudata, con un buon seguito e un pubblico affezionato, ogni anno cerchiamo di portare a Genova molti nuovi eventi.
Quest’anno, ad esempio, abbiamo tentato di aprirci di più ad un pubblico diverso da quello che ci segue tradizionalmente, andando incontro ai gusti dei più giovani: non mancheranno le consuete manifestazioni, cui abbiamo abituato il nostro pubblico, ma ci siamo aperti a nuove sperimentazioni. Ad esempio, per quanto riguarda l’inaugurazione di sabato 7 a Palazzo Ducale, abbiamo diviso l’evento in due momenti: si inizia alle ore 22 con “Transufism”, incontro interdisciplinare tra danza contemporanea algerina del coreografo Nacera Belaza, la tradizione Gnawa nella musica trance della Lila e l’elettronica anglo-pakistana del leader dei Fun-Da-Mental; si prosegue, alle 23, con la “Ambientrance” della spagnola Chica Fabrica, dj e vj, cantante e attrice, che presenta un progetto “sperimentale”, in cui si uniscono suoni e immagini, in uno spettacolo unico realizzato in collaborazione con varie compagnie teatrali e portato a Genova da Chica, ormai affermata performer nei più importanti club europei. Dopo un inizio più “tradizionale”, con danze contemporanee marocchine e musica, abbiamo voluto aprire anche alle nuove tendenze della musica elettronica, e sappiamo che soprattutto i giovani apprezzeranno: un appuntamento da non perdere».
Inoltre, dopo l’inaugurazione del 7 settembre, ancora una lunghissima serie di conferenze su vodoo e sufismo, su sciamanismo e tarantismo, con eventi dedicati alla tradizione dei mantra tibetani, musiche cubane, genovesi, dervisci, e molto altro: l’attenzione e l’amore per l’intercultura trova spazio in una città come Genova che vanta una lunga tradizione di immigrazione e di attenzione alle politiche di integrazione.
Dalle sale dei musei, alle piazze e agli spazi urbani: tutta Genova, per dieci giorni, si colora e fa festa, unendo cultura e divertimento.
Questa edizione del Festival è dedicata alla memoria di Giorgio Di Lecce e Massimiliano Di Massa, ricercatori che contribuirono con il loro sapere etnomusicale e sociologico alla realizzazione della manifestazione, già a partire dall’edizione 1995, dedicata -tra le altre cose- ai riti, alla musica e ai suoi aspetti terapeutici.
Ecco il programma completo della manifestazione:
Venerdì 6 e sabato 7 settembre
Centro Storico
Ore 18 Parate Tarantolate: Arakne Mediterranea (Italia)
Sabato 7 settembre
Palazzo Ducale
Ore 22 Transufism, Aki Nawaz (Pakistan/GB), Nacera Belaza (Algeria), Abdenbi El Gadari (Marocco)
Un incontro transdisciplinare tra la danza contemporanea algerina di Nacera Belaza, coreografa di spicco, l’elettronica ruvida e graffiante anglo-pakistana del leader dei Fun-Da-Mental e la tradizione Gnawa nella musica trance della Lila: il sufismo come punto di partenza. In collaborazione con Festival Corpi Urbani.
Ore 23 Ambientrance: Chica Fabrica (Spagna) Dj e vj, cantante e attrice, Chica Fabrica è un progetto sonoro e visivo, realizzato dopo una lunga esperienza in compagnie teatrali spagnole e oggi riconosciuta performer nei club europei.
Domenica 8 settembre
Palazzo Tursi
Ore 18 Pizziche, tarante, canti greci e salentini, Martha Mavroidhi (Grecia), cantante e suonatrice di lafta e di saz (liuti della tradizione greca), Martha Mavroidhi presenta un repertorio dedicato alla tradizione ellenica e dei paesi balcani, con una selezione di brani dedicati alla figura femminile nella mitologia greca.
Inoltre, Arakne Mediterranea (Italia). La pizzica – danza, canto, tamburello, organetto e chitarra – rito salentino contro il morso della taranta, nella versione originale del gruppo fondato da uno dei più profondi studiosi del fenomeno, Giorgio di Lecce, precursore della Notte della Taranta, divenuto nell’ultimo decennio un fenomeno di massa.
Martedì 10 settembre
Palazzo Rosso
Ore 19.30 Kechak Experience, Tapa Sudana (Indonesia). Voci poliritmiche, grida, movimento, il mito di Ramayana: un’esperienza sensoriale per il pubblico partecipante e coinvolto nella riproduzione del rito di Bali, condotto dal maestro indonesiano di Teatro dei Tre Mondi, storico attore di Peter Brook, per il quale ha interpretato Shiva nel Mahabaratha.
Giovedì 12 settembre
Palazzo Rosso
Ore 21 Mbira trance, Stella Chiweshe (Zimbawe). La Mbira, musica e strumento a pizzico che porta agli stati alterati di coscienza e alla comunicazione con gli Dei, suonata dalla Regina della Mbira, la prima donna dell’etnia Shona a rappresentare una tradizione per secoli concessa solo agli uomini, e per questo persegui-tata e imprigionata.
Ore 21.45 Le fou de l’historie, Achille Akapko (Benin). La ritualità voodoo della cultura Fon e Yoruba: musica percussiva, canti e danza afro sia tradizionale che riletta in chiave contemporanea, messa in scena da Akapko, danzatore e musicista da anni con Koffi Koko, accompagnato da percussionisti di tradizione, Medard Sossa e Moussa Sanou.
Venerdì 13 settembre
Castello D’Albertis
Ore 18.30 Zeit Mantra, Friedrich Glorian (Germania) e On the ground Project (Italia). L’esperienza sonora delle campane tibetane integrata da azioni e visioni. Una performance multisensoriale realizzata da due artisti europei con dedizione verso l’Oriente: Friedrich Glorian, polistrumentista maestro di ritmiche e canti dell’India e Roberto Rossini, storico performer metropolitano.
Palazzo Tursi
Ore 21 Canto armonico sciamanico, Tran Quang Hai (Vietnam). Il canto armonico della tradizione sciamanica siberiana, emissione vocale simultanea di due e più note, tecnica unica per efficacia musicale e terapeutica, presentata da uno dei più grandi esperti al mondo, insignito della Legione d’Onore in Francia per la sua ricerca dedicata alla voce.
Sabato 14 settembre
Palazzo Ducale
Ore 16 The conference of the birds da F. U. Attar, Tapa Sudana (Indonesia). Da un poema persiano del XII secolo, l’attore indonesiano ripropone secondo il suo stile del Teatro dei Tre Mondi una creazione che lo vide con Peter Brook dal 1979 al 1991.
Ore 17 Riti elettrici in Guinea Conakry (docufilm), Julien Raout e Florian Draussin (Francia). Dalle cerimonie mistiche dei villaggi alla nightlife notturna, un viaggio estatico nella trance della chitarra elettrica che ha rivoluzionato la tradizione della Guinea Conakry e della world music Africana.
Ore 18 Danza rituale del Benin, Koffi Koko (Benin). Tribalità e stile contemporaneo europeo, iniziato ai riti animisti Nago e Yoruba, fin dall’infanzia danza per le divinità e gli antenati. Giunto in Francia sviluppa uno stile estremamente singolare che unisce la danza Afro e la coreografia europea.
Ore 21 Ritmi santeri, Olu Batà (Cuba/Italia). Ritmi dalle percussioni Batà e canti provenienti dalla tradizione Yoruba nel rito della Santeria cubana, culto sincretico che ha negli Orisha la forma immateriale. Guidati da Marco Fossati, da oltre 20 anni studioso di questa musica, con ospite d’eccezione Humberto Oviedo.
Domenica 15 settembre
Palazzo Ducale
Ore 18 Danze sufi, Dervisci Mevlevi Sema Ensemble (Turchia). La confraternita dei Dervisci Mawlawiyya è stata fondata dal poeta e mistico persiano Jalal al-Din Rumi. La musica sufi dei Mevlevi, per le sue caratteristiche spirituali e meditative, aiuta i credenti ad avvicinarsi a Dio. Il rituale, chiamato Sema, condotto dallo Cheikh Nail Kesova, prevede una danza rotatoria dove il semazen, danzatore, inizia a girare su se stesso pronto a ricevere il Keremi Ilahi, la parola di Dio.
Elettra Antognetti