Dal 1 gennaio 2013 tutti i comuni italiani dovranno gestire da soli l'attività di riscossione tributi. Si cercano nuove soluzioni per evitare gli abusi arbitrari commessi dalla discussa Equitalia spa
A partire dal 1 gennaio 2013 si aprirà una nuova fase per i contribuenti genovesi. Da quel giorno, infatti, come stabilisce il decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, il Comune di Genova alla pari di tutti i comuni italiani, dovrà gestire da solo l’attività di riscossione tributi. Addio ad Equitalia spa – il discusso ente pubblico-privato, spesso accusato di adottare un sistema di riscossione aggressivo – senza troppi rimpianti.
Ma quali soluzioni sono alla studio nelle diverse città italiane? A Firenze, ad esempio, il sindaco Matteo Renzi ha deciso di affidare il servizio ad una spa pubblica, Linea Comune. A Vicenza, invece, si guarda in direzione della riscossione diretta con la nascita di un apposito organo comunale, “Equivicenza”.
Tutto era partito nell’autunno 2011 in Sardegna grazie ad un gruppo di donne che intrapresero un lungo sciopero della fame in difesa delle loro case e delle aziende dei mariti minacciate dai pignoramenti. La mobilitazione convinse la giunta dell’isola a varare, il 16 novembre scorso, una proposta di Disegno di Legge Costituzionale con la quale è stata avanzata richiesta ufficiale sia di sganciamento del sistema contributivo sardo da Equitalia spa, sia di riorganizzazione regionale attraverso un’apposita Agenzia delle entrate a carattere pubblico.
Oggi i comuni devono fare i conti con una progressiva penuria di risorse economiche e la funzione di riscossione tributi resta strategica. Considerata l’ampiezza del campo d’intervento, però, sembra necessario che ad occuparsene sia comunque un ente esterno.
Un’interessante proposta arriva dall’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) che da tempo sta lavorando per la costituzione, al suo interno, di un organo che possa prendere il posto di Equitalia spa.
Quindi nel prossimo futuro le ipotesi in campo sono sostanzialmente due: una gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio, oppure la creazione di un ente ad hoc, ad esempio come quello ipotizzato dall’Anci.
Matteo Quadrone