Tra un mese al via la Conferenza dei servizi. Il sindaco manifesta una certa propensione all'ipotesi di suddivisione del progetto in lotti funzionali, una scelta strategica che punta a non avere una progettazione complessiva e una cantierizzazione unica di tutta l’infrastruttura da est a ovest
Il Consiglio comunale torna a parlare di Gronda e non poteva essere altrimenti dopo il tweet di lunedì dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaella Paita, che ha annunciato l’avvio della Conferenza dei Servizi il prossimo 17 ottobre in seguito all’incontro a Roma, la scorsa settimana, tra le istituzioni locali, il ministro Lupi e l’a.d. di Autostrade (oltre alla Gronda sul tavolo anche il Terzo Valico, la linea ferroviaria di ponente, la prosecuzione della metropolitana verso San Fruttuoso e San Martino, il tunnel subportuale e quello della Valfontanabuona). A fare il punto della situazione in Sala Rossa è stato direttamente il sindaco che ha risposto a un articolo 54 del capogruppo del PD, Simone Farello.
Nota la posizione favorevole del principale partito di maggioranza alla costruzione della grande opera, come note sono anche le titubanze del primo cittadino che, tuttavia, non ha mai preso una posizione chiara e inequivocabile a riguardo. Doria si è dunque limitato a illustrare lo status quo dell’opera dal punto di vista dell’iter amministrativo e dei finanziamenti.
«La convocazione della Conferenza dei servizi – ha spiegato il sindaco ai consiglieri – è un atto dovuto in seguito al completamento del percorso di approvazione della Valutazione d’Impatto Ambientale. Adesso si dovrà procedere con l’esame di tutte le osservazioni contenute in quel documento e integrarle nel progetto del nodo autostradale. Lo scopo della Conferenza dei servizi è, infatti, arrivare a un progetto definitivo». Al progetto definitivo, naturalmente, dovrà fare seguito quello esecutivo da cui poi dipenderà l’avvio dei cantieri. «All’interno di questo percorso – ha proseguito Doria – l’Amministrazione comunale non farà mancare la propria presenza e terrà costantemente aggiornato l’Osservatorio sulla Gronda».
Ma quale sarà la posizione che il Comune terrà ufficialmente al tavolo istituzionale? «Per quanto ci riguarda – ha detto Simone Farello capogruppo del PD – l’amministrazione non può che seguire il mandato ottenuto dalla votazione di un apposito ordine del giorno da parte del Consiglio comunale il 18 settembre 2012, approvato con 22 voti favorevoli e 18 contrari».
«Si tratta di un testo fermo e cogente per l’Amministrazione comunale – ha risposto il primo cittadino – che segna la nostra linea guida delle questioni da porre all’attenzione della Conferenza dei servizi insieme con le richieste riguardanti le indispensabili opere compensative. Inoltre, quale che sia la futura modulazione dei lavori, il problema dei cosiddetti interferiti (ossia i cittadini che subiranno l’esproprio di abitazioni e terreni, ndr) dovrà essere affrontato con priorità assoluta».
Ed è proprio sulla modulazione dei lavori che si giocherà buona parte del futuro di questa contestata infrastruttura. Il ben nutrito partito dei contrari, che fa parte della stessa variegata maggioranza che appoggia la giunta Doria, punta molto sulla cosiddetta suddivisione in “lotti funzionali”. Contrariamente a quanto sta avvenendo per il Terzo Valico, in sostanza, se dovesse passare questa linea, i lavori sarebbero suddivisi in compartimenti stagni e una volta iniziato un lotto, prima di avviare i cantieri per il secondo si dovrebbe attendere la conclusione del primo. Il vantaggio di questo modo di procedere è inizialmente economico, dal momento che anche il finanziamento dell’opera (che deriva principalmente da un aumento dei pedaggi su tutta la rete autostradale italiana di competenza di Società Autostrade) andrebbe di pari passo con la suddivisione in lotti. Ma, naturalmente, dietro c’è una scelta strategica che punta a non avere una progettazione complessiva e soprattutto una cantierizzazione unica di tutta l’infrastruttura da est a ovest. Sarebbe, infatti, un po’ come dire: intanto facciamo questi lavori che stanno bene a tutti, poi il resto si vedrà, con la speranza che i soldi per completare tutta l’opera non arrivino mai.
Il primo lotto funzionale a partire, infatti, potrebbe essere proprio quello su cui più o meno tutti sono d’accordo e che riguarda, ad esempio, la separazione del flusso di traffico diretto al porto da quello diretto alla città attraverso i lavori nella zona di San Benigno, i lavori propedeutici all’accesso al tunnel subportuale e il rifacimento dell’attuale nodo autostradale.
«L’opera parte con un costo stimato di poco più di 3 miliardi di euro che verranno ricaricati dal soggetto che realizza l’opera sui pedaggi della rete autostradale nazionale con modalità di avanzamento dello stato dei lavori» ha confermato Doria. «Dentro questo tema – ha proseguito il sindaco – si inserisce la possibilità di finanziamento dell’opera per lotti a seconda dei determinati tempi in cui gli stessi vengono realizzati e a prescindere dalle valutazioni sull’iter progettuale o sul progetto dell’opera in sé».
Ecco, dunque, che anche il primo cittadino manifesta seppur in maniera non troppo diretta una certa propensione per la strada sponsorizzata da chi l’opera proprio non la vorrebbe fare e che, oltre a far forza sulle difficoltà di reperimento delle risorse, si appoggia anche sull’irrealizzabilità di alcuni tratti del progetto complessivo.
«La modalità di finanziamento dell’opera non è certo una scoperta odierna. La novità, invece, va registrata nel fatto che il nuovo leader dei comitati anti gronda si chiama Giovanni Castellucci» ha chiuso il cerchio in tono polemico Farello, facendo riferimento ai dubbi sulla realizzazione dell’opera che lo stesso amministratore delegato di Autostrade per l’Italia sembra avere.
La partita, comunque, inizierà ufficialmente tra un mese: prima di allora, solo congetture o poco più.
Simone D’Ambrosio