800 mila euro spesi dal Comune tra il 2012 e il 2014 per riqualificare una delle Ville più prestigiose della città. A due anni di distanza i lavori non sono conclusi e lo splendore del parco è solo un ricordo, sempre più lontano
Un investimento da 800 mila euro per riqualificare Villetta di Negro, eppure dopo poco, il degrado torna a farsi vivo. Tra i cespugli di quello che viene considerato uno dei più grandi polmoni verdi della città, le siringhe non sono un caso e la sporcizia fa da padrona in ogni angolo; ma soprattutto il lavori, in teoria di ripristino, pare abbiano cancellato l’antico splendore
Tra il 2012 il 2014 sono stati spesi 800 mila euro per opere edili, verde e impianti all’interno della villa. I lavori, deliberati dalla vecchia amministrazione del Comune di Genova e messi in atto dall’ex Assessore all’ambiente Valeria Garotta, sono stati articolati in due tranche, con i primi 300 mila euro è stato rifatta la zona della Villetta adiacente piazzale Mazzini e il giardino all’italiana, mentre la seconda tranche ha coinvolto tutto lo spazio verde. La potatura di alberi, riordino di sottobosco e aiuole, messa a dimora di alberi di pregio tra cui faggio pendulo, ciliegio da fiore, acero rosso e ricostruzione del “Viale della Rimembranza” con tassi piramidali in filare è costata 500mila euro. Sul sito del Comune di Genova si legge anche “Si è intervenuti, anche, su sistemi di videosorveglianza e illuminazione scenografica, impianto di irrigazione, gruppo di alimentazione della cascata, oggi, revisionato e a norma.”
Nel progetto di riqualificazione era incluso anche un servizio di presidio degli ex militari per il all’interno della Villa, un servizio attivato per allontanare i male intenzionati e mantenere una vivibilità di un certo tipo. Un servizio che oggi è già sospeso.
«Il presidio da parte degli ex militari va ripreso anche perché la villa è oggetto d’interesse di turisti», dice Fabio Grubesich, Vice Presidente del Municipio centro est. Un taglio dovuto al bilancio critico del Comune che ha dovuto sospendere anche il rimborso del biglietto dei trasporti pubblici di quei ex carabinieri o poliziotti disposti a prendersi cura della sicurezza della villa. Anche la videosorveglianza, che era stata impostata negli anni passati, sembra comunque non avere avuto effetti «Le telecamere di sorveglianza se installate devono portare ad azioni conseguenti – continua Grubesich – non basta osservare i monitor e non far niente, ma bisogna anche agire, bisogna tutelare e contrastare certi fenomeni. Va trovata una soluzione alternativa». Sorge anche il dubbio che le telecamere non funzionino più e che i lampioni non illuminino quanto dovrebbero. Nessuno ha risposto a queste risposte.
La pulizia della villa non è da meno e la sporcizia è ovunque: «Noi del Municipio, collaboriamo con l’Anffas che saltuariamente porta i suoi ragazzi a fare delle pulizie», conclude il vicepresidente del Municipio. Un servizio biunivoco, utile anche per chi fa parte dell’associazione, ma non sufficiente per mantenere la pulizia di quello che un tempo era il gioiello della città; e soprattutto è evidente che la cura del verde non può essere affidata al volontariato.
I lavori di certo non si possono definire conclusi. Nella parte più alta della villa ancora oggi si vedono le transenne e i cartelli di “lavori in corso”, eppure nessuno sta lavorando per portare a termine le opere di riqualificazione. E non solo se si va spulciare le vecchie foto di questo “polmone verde della città” si trovano le differenze. Laddove c’era una vasca piena d’acqua in cui nuotavano i cigni, oggi c’è una tinozza piena di pietrine colorate. E di cigni nemmeno l’ombra. L’uccelliera un tempo abitata da volatili di ogni specie, oggi è vuota, le farfalle che coloravano la parte sottostante la cascata non esistono più e il pergolato che si affacciava a una strepitosa vista su Genova e un tempo s’intrecciava a vivi rampicanti, oggi è arrugginito e malandato fa da base a dei rami secchi. La domanda è perchè dei lavori, che in teoria avrebbero dovuto riqualificare uno dei gioielli della nostra città, ad oggi sembrano aver invece cancellato un’eccellenza del cuore antico di Genova? A colorare la villa oggi non sono più gli animali e le piante, se mai sono i graffiti sul muro e i sacchetti d’immondizia tra le aiuole. Un risentimento comune da parte gli abitanti della zona che ancora portano nelle loro menti il ricordo di una villa verde e rigogliosa, tanto che si pensava di creare un comitato per riportare la Villa come un tempo. E nonostante tutto, oggi, il Comune non risponde.
Elisabetta Cantalini
Fotogallery di E.C.