I volontari americani di "Invisible Children" hanno prodotto un filmato intitolato "Kony 2012" per sensibilizzare la popolazione mondiale sulle violenze in Uganda
Da ormai diversi anni l’associazione americana “Invisible Children” combatte per mettere fine alla dittatura ugandese e ai crimini contro l’umanità del criminale Joseph Kony.
Una lunga storia fatta di violenze sui bambini e sulla popolazione ugandese che ebbe inizio nel lontano 1986, quando il movimento militare chiamato Holy Spirit si dichiarò in opposizione al governo. L’anno dopo Joseph Kony prese il timone del movimento che sotto la sua guida cambiò il nome in L.R.A (Lord’s Resistance Army). Kony iniziò a reclutare militari attraverso la popolazione, utilizzando una tecnica ben precisa: rapire i bambini per farli diventare soldati. Secondo le stime, in 25 anni, Kony avrebbe rapito e armato più di 60mila bambini.
Invisible Children, l’associazione guidata dal carismatico 33enne Jason Russel, nasce nel 2003 in seguito al viaggio di Jason in Uganda. I volontari lavorano giorno e notte nella base di San Diego e riescono a mantenersi (loro stessi e le attività dell’associazione) grazie alle donazioni e al volontariato dei cittadini di tutto il mondo. Dopo aver ottenuto udienza dal governo americano e aver convinto il presidente Obama a inviare in Uganda volontari dell’esercito americano in appoggio all’esercito ugandese per la cattura di Kony, hanno realizzato un breve lungometraggio della durata di 30 minuti cercando di sfruttare i social network e internet per far conoscere a tutti la battaglia dell’associazione e le violenze perpetrate da Kony, un terrorista che ritroviamo in cima alla lista dei servizi segreti di tutto il mondo senza aver mai sentito nominare il suo nome.
“KONY 2012”, questo il titolo del filmato, ha impiegato poco ad attirare l’interesse della popolazione mondiale, ha raggiunto 75 milioni di persone ottenendo il primato del link più cliccato di tutti i tempi e, piano piano, la mastodontica campagna d’informazione di “Invisible Children” sta raggiungendo anche Genova e l’Italia.
Il 20 aprile, la giornata per l’Uganda – L’intento dei giovani volontari è quello di “tappezzare” in una giornata le principali città del mondo con manifesti e adesivi “Kony 2012” con lo scopo di sensibilizzare più persone possibile sulla situazione ugandese. Chi sarà a farlo? Io, te, noi, chiunque voglia rendersi utile alla causa e partecipare. Basterà richiedere l’Action Kit dal sito di “Invisible Children”, ovvero il materiale per le affissioni, armarsi di buona volontà e farsi un giro per Genova! Per poter inviare il kit l’associazione americana chiede un piccolo contributo economico. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.invisiblechildren.com.
Una campagna che raggiunge un simile successo non può che suscitare anche critiche e sospetti. Invisible Children è stata accusata da più parti di speculazione e banalizzazione. In questo senso, trovo molto semplice e risoluta l’analisi di Nicholas Kristof, editorialista del New York Times: “E‘ vero che il video è superficiale, ma ha il merito di portare all’attenzione di tutti noi una vicenda terribile che altrimenti sarebbe ignorata dalla maggior parte del mondo”.
Per quanto riguarda i conti dell’associazione impossibile al momento giurare sulla trasparenza dei bilanci, sicuramente i denari giunti nelle casse di Invisible Children sono tantissimi… Per ora penso sia molto più sensato occuparsi del fine, ai mezzi penseremo dopo.