Dal 16 al 26 febbraio sono esposti i lavori dell'artista friulana, in cui l’iride diviene il centro di un incontro con l’universo, il centro della vista e dello sguardo sulle cose
Mercoledì 16 febbraio inaugura alla sala Dogana la mostra “Iride” di Vania Comoretti, che resterà in esposizione fino al 26 febbraio.
L’artista analizza l’iride, la parte dell’occhio che più di tutte vanta una letteratura scientifica, filosofica, esoterica, attraversando le considerazioni che dell’iride vengono esposte dalla mitologia greca fino ad arrivare alle aberranti misurazioni antropometriche e fisiognomiche operate dal nazismo con i suoi terribili esperimenti, passando per l’illuminista Voltaire. Ma è soltanto una prefazione, un viaggio culturale dentro un mondo che affascina l’artista per motivi personali, formali, etici ed estetici.
L’iride si perpetua all’interno delle generazioni di una stessa famiglia. Per Comoretti essa identifica “il luogo di appartenenza delle persone”. I ritratti sono occhi che forniscono sguardi, che le opere restituiscono allo spettatore, in un gioco di “mise en abime“ per cui l’opera guarda colui che la guarda.
Iride – Mostra di Vania Comoretti
Sala Dogana, Palazzo Ducale, Genova
Dal 17 al 26 febbraio, dal martedì alla domenica ore 15.00-20.00
inaugurazione giovedì 16 febbraio ore 17.00
ingresso libero