Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

New York, continua lo sciopero dei jazzisti

La protesta è iniziata a dicembre davanti allo storico jazz club Blue Note: i musicisti chiedono un adeguamento dei contributi versati e un salario minimo


16 Gennaio 2012Notizie

Blue Note New YorkIn questo periodo di scioperi, riforme delle pensioni e profonda crisi del mercato del lavoro anche un settore che all’apparenza sembrerebbe escluso da questi avvenimenti sta facendo sentire la propria voce con forza: sono  i jazzisti newyorkesi, che protestano da più di un mese contro i proprietari dei famosi jazz club della grande mela, rei di non aver ancora attuato un adeguamento dei contributi versati nei fondi pensione e un salario minimo, così come spetta ad altre categorie di artisti.

Sono circa 8000 i musicisti iscritti al sindacato Local 802 AFM (American Federation of Musician),  una categoria che ha fatto la storia di New York contribuendo in maniera importante a aumentare il fascino della cosidetta “città del mondo”, che però, secondo il New York Times, è la meno tutelata.

La protesta è iniziata a metà dicembre, con una manifestazione davanti allo storico club Blue Note, nel Greenwich Village, al grido di “giustizia per i musicisti jazz”, anche se il malcontento degli artisti ha radici molto più profonde.

Nel 2005 gli imprenditori e i proprietari dei locali chiesero allo Stato di New York di ridurre le imposte sui biglietti di ingresso dei jazz club. Le associazioni dei lavoratori appoggiarono la proposta, chiedendo che però i soldi risparmiati fossero utilizzati per pagare i fondi pensionistici e sanitari per i jazzisti.

L’agevolazione fiscale è stata approvata nel 2006, ma ad oggi nessuno dei club ha ancora firmato un accordo di contrattazione collettiva e rimangono divisi sui diritti dei musicisti, anche perché ritengono che a risparmiare siano i clienti e non chi possiede un locale notturno. Alcuni proprietari sono favorevoli all’idea di una pensione per i jazzisti ma lamentano guadagni in costante riduzione a fronte di costi di mantenimento del club in perenne ascesa. Altri definiscono la richiesta dei musicisti un vero e proprio “incubo” per le casse dei club, altri ancora sostengono che la maggior parte degli artisti preferirebbe ricevere una somma extra per la prestazione, invece che un adeguamento della pensione.

I leader della rivolta si sono posti come obiettivo quello di ottenere un accordo con i sei maggiori club di New York,  il Blue Note, il Village Vanguard, il Birdland, il Jazz Standard, l’Iridium, e il Dizzy’s Club Coca-Cola, per poi estendere successivamente simili accordi con altri locali nelle grandi città degli Stati Uniti.

Manuela Stella


  • artisti, concerti, manifestazioni
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Pronta la terza edizione della biennale “Le Latitudini dell’Arte”. A Palazzo Ducale dal 16 luglio
    Pronta la terza edizione della biennale “Le Latitudini dell’Arte”. A Palazzo Ducale dal 16 luglio
  • Comune di Genova deroga sull’ordinanza anti movida per 2 Giugno e San Giovanni. Tutti gli appuntamenti per la Festa della Repubblica
    Comune di Genova deroga sull’ordinanza anti movida per 2 Giugno e San Giovanni. Tutti gli appuntamenti per la Festa della Repubblica
  • Artisti di Strada, il nuovo regolamento è realtà. Il Tavolo permanente di indirizzo verificherà la sua attuazione
    Artisti di Strada, il nuovo regolamento è realtà. Il Tavolo permanente di indirizzo verificherà la sua attuazione
  • Artisti di Strada, in arrivo il nuovo regolamento: Genova riconosce il valore dei “buskers”. Dubbi su sistema prenotazioni per luoghi di interesse
    Artisti di Strada, in arrivo il nuovo regolamento: Genova riconosce il valore dei “buskers”. Dubbi su sistema prenotazioni per luoghi di interesse
Altri articoli di questa categoria
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
  • Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
    Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
  • Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
    Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
  • Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei
    Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista