Nonostante le promesse di Asl 3 e Regione, a distanza di un anno dalla nostra denuncia, il presidio di quartiere è pressoché svuotato vista la chiusura dei servizi di ginecologia e pediatria
Era il febbraio 2013 quando scrivevamo che il Consultorio del Lagaccio rischiava di chiudere. Le smentite ufficiali giunsero nel giro di brevissimo tempo, Regione e Asl 3, infatti, affermarono che lo storico presidio socio-sanitario di zona non avrebbe chiuso i battenti. Oggi, a distanza di poco meno di un anno dalla nostra denuncia, la struttura è effettivamente ancora aperta ma pressoché svuotata di servizi essenziali affinché possa svolgere appieno il suo ruolo a favore dell’utenza più fragile (bambini, madri, giovani, famiglie, italiani e stranieri) che risiede nel popoloso quartiere del Lagaccio.
«Di fatto il Consultorio non è chiuso – spiega il consigliere (Idv) del Municipio Centro Est, Vincenzo Palomba – Tutti, dal Municipio alla Regione, hanno ribadito più volte che il presidio funziona e continuerà a funzionare, senza ridimensionamenti. Peccato, però, che già da un anno a questa parte, il Consultorio offra ben poche opportunità per i cittadini. Attualmente mancano dei servizi in tal senso imprescindibili: la pediatria è ufficialmente chiusa da giugno 2013, mentre la ginecologia addirittura da gennaio 2013». Nel dicembre scorso «Insieme al consigliere regionale (Idv), Marusca Piredda, abbiamo visitato il presidio – continua Palomba – E solo alcuni corsi per mamme con neonati erano operativi. Questo, purtroppo, non è abbastanza per le esigenze del quartiere».
«La presunta ristrutturazione dell’edificio sarebbe già dovuta partire – sottolinea Palomba – Al contrario, da quel che sappiamo, si è svolto esclusivamente un semplice sopralluogo. Asl 3 e Regione hanno affermato che le risorse economiche per mantenere il Consultorio del Lagaccio ci sono. Bene, e allora bisogna adoperarsi per ripristinare i servizi essenziali che connotano la sua funzione a servizio degli abitanti».
Se, invece, il problema fosse relativo all’eventuale carenza di personale Asl 3 «Occorre dirlo con chiarezza – aggiunge il consigliere del Municipio Centro Est – in modo tale da trovare una soluzione alternativa per rilanciare il Consultorio. Anzi, per farlo ritornare alla sua preziosa funzione originaria. Ad esempio si potrebbe contattare il mondo dell’associazionismo medico, penso ad associazioni quali Mater Domina, Camici e Pigiami, ecc. per vedere se sono interessate ad intraprendere dei servizi di pediatria e ginecologia anche al Lagaccio. Insomma, è necessario muoversi al più presto se vogliamo evitare che il Consultorio muoia lentamente».
A proposito del possibile futuro «Si ipotizza di realizzare, all’interno del Consultorio, un polo di neuropsichiatria infantile – conclude Palomba – Un servizio senza dubbio importante, ma noi abitanti ci domandiamo: è quello che serve al quartiere? Probabilmente non è questo il luogo adatto. Noi chiediamo che vengano restituiti ai cittadini i servizi fondamentali che un tempo venivano normalmente erogati dallo storico presidio del Lagaccio».
Matteo Quadrone