Pronto il nuovo sistema di illuminazione della Lanterna, i cui raggi potranno prendere colore per celebrare le giornate a tema di Unesco e Nazioni Unite, come la fontana di piazza De Ferrari
Nel 2018 si celebrerà l’890° anniversario della costruzione della torre della Lanterna di Genova, e per l’occasione ci si prepara predisponendo un nuovo sistema di illuminazione che permetterà di utilizzare varie sfumature di colore. Un “rinnovamento” che permetterà al faro di celebrare con la sua luce le diverse giornate di Unesco e Nazioni Unite, come oggi già viene fatto con la fontana di piazza De Ferrari. Un progetto che aggiungerà un elemento coreografico e pittoresco al monumento simbolo della genovesità.
Stando alle indiscrezioni trapelate in queste ore, il nuovo sistema di illuminazione è frutto di un progetto di light design, patrocinato da Unesco Italia, che introdurrà la più avanzata tecnologia led per permettere ai raggi del faro di cambiare colore. Capofila del progetto Slam, il marchio dedicato alla nautica nato proprio “sotto la Lanterna”; tra i partner tecnici anche Philips, che ha dedicato al simbolo cittadino un progetto specifico. L’inaugurazione delle nuove luci è prevista per martedì 14, dalle ore 21. Nella giornata di lunedì, saranno presentati i dettagli di tutti gli appuntamenti dedicati a questa iniziativa.
La Lanterna di Genova, il cui aspetto attuale risale al 1543, quando fu ricostruita in seguito ai danni subiti dal “fuoco amico” durante l’assedio francese del 1513, da sempre veglia sulla città e sul suo porto. La sua luce, che copre il settore marittimo compreso tra il faro di Capo Mele (Savona) e quello di San Venerio (collocato sull’isola del Tino, di fronte a Porto Venere), è servita per segnalare l’arrivo di navi e guidare i naviganti. Fu prigione, fortezza e porta della città: come consuetudine dell’epoca, era affiancata da una “gemella” (che spunta in qualche raffigurazione storica), chiamata Torre dei Greci, e collocata sotto la Collina di Castello (che fu appunto abitata dai greci, durante i primi insediamenti urbani dell’area), poi demolita per fare spazio alle strutture portuali. Con i suoi settantasei metri è il faro più alto del Mediterraneo ed il secondo in Europa dopo il Faro di Île Vierge, che nel 1902 tolse alla Lanterna il primato mondiale superandola in altezza di circa cinque metri. Risulta attualmente essere il quinto faro più alto del mondo ed il secondo, fra quelli tradizionali, ossia costruiti dalle rispettive autorità portuali con lo scopo primario di supporto alla navigazione. Considerata nella sua monumentalità, che comprende anche lo storico scoglio sul quale si poggia, raggiunge i 117 metri d’altezza.
Dagli anni venti del xx secolo, quando si allargò il porto verso Ponente, la Lanterna è stata lentamente inglobata nelle strutture portuali, che gli levarono il mare da sotto i piedi. Oggi guarda dall’alto la centrale a carbone Enel, oramai in dismissione, ma che potrebbe essere sostituita da altri impianti industriali come i petrol-chimici Carmagnani e Superba, da anni in lista d’attesa per spostarsi da Multedo. La gestione stessa del monumento, nonostante la sua indiscutibile importanza, simbolica e non, è spesso in balia degli eventi, lasciata incredibilmente ai margini dell’offerta culturale-turistica della città. Il cambio di illuminazione potrà dare un nuovo spolvero al simbolo più famoso di Genova, rendendola un apparato scenografico unico al mondo. Ma la Lanterna non può essere solo questo: sono secoli che veglia su noi genovesi, e sarebbe ora di ricambiargli il favore.
Nicola Giordanella