Un anno fa il Comune e la Soprintendenza ai Beni culturali hanno richiesto l'aggiunta del cimitero ai beni tutelati da Unesco: che ne è stato di quell'iniziativa?
8 marzo 2011: presso il Cimitero Monumentale di Staglieno si tiene una cerimonia che celebra il restauro di alcune tombe risorgimentali, fra cui quella di Giuseppe Mazzini e di molti garibaldini. In occasione di questo evento arriva la richiesta congiunta da parte di Comune di Genova, Università e Soprintendenza ai beni culturali: il Cimitero di Staglieno Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Un’iniziativa che mira a celebrare l’importanza storica del cimitero e dei personaggi che vi sono sepolti, ma anche l’esigenza di un finanziamento che contribuisca alla conservazione della parte storica, soprattutto perché le istituzioni hanno confermato ancora una volta la scelta di non far pagare alcun biglietto d’ingresso. Questa la spiegazione dell’assessore comunale Veardo: «Ci sono oltre un milione di lapidi il cui mantenimento dovrebbe essere a carico delle famiglie dei defunti. Quando non è possibile risalire ai parenti il Comune si attiva, ma le risorse sono limitate».
IL PRESENTE
Giuseppe Mazzini, Nino Bixio, Constance Lloyd (moglie di Oscar Wilde), Gilberto Govi, Fabrizio De Andrè, Fernanda Pivano. I nomi dei personaggi illustri sepolti al Cimitero Monumentale di Staglieno sono molti e prestigiosi: ricoprono momenti importanti della storia d’Italia e omaggiano ogni ambito culturale, dalla letteratura al teatro alla musica e così via.
La richiesta fatta un anno fa appare dunque più che legittima, dato che Genova ospita uno dei cimiteri monumentali più grandi e importanti d’Europa. La nostra città ospita già un ricco patrimonio culturale e artistico tutelato dall’Unesco, ovvero il complesso che riunisce le Strade Nuove e i Palazzi dei Rolli.
Come può un bene diventare Patrimonio dell’Umanità? A partire dal 2005 sono stati fissati in modo definitivo dieci criteri: per essere inclusi nella lista è necessario che il bene ne soddisfi almeno uno.
Questo l’elenco:
1. rappresentare un capolavoro del genio creativo umano;
2. testimoniare un cambiamento considerevole culturale in un dato periodo sia in campo archeologico sia architettonico sia della tecnologia, artistico o paesaggistico;
3. apportare una testimonianza unica o eccezionale su una tradizione culturale o della civiltà;
4. offrire un esempio eminente di un tipo di costruzione architettonica o del paesaggio o tecnologico illustrante uno dei periodi della storia umana;
5. essere un esempio eminente dell’interazione umana con l’ambiente;
6. essere direttamente associato a avvenimenti legati a idee, credenze o opere artistiche e letterarie aventi un significato universale eccezionale (possibilmente in associazione ad altri punti);
7. rappresentare dei fenomeni naturali o atmosfere di una bellezza naturale e di una importanza estetica eccezionale;
8. essere uno degli esempi rappresentativi di grandi epoche storiche a testimonianza della vita o dei processi geologici;
9. essere uno degli esempi eminenti dei processi ecologici e biologici in corso nell’evoluzione dell’ecosistema;
10. contenere gli habitat naturali più rappresentativi e più importanti per la conservazione delle biodiversità, compresi gli spazi minacciati aventi un particolare valore universale eccezionale dal punto di vista della scienza e della conservazione.
Marta Traverso