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Gennaio 2011: la Regione Liguria dà il via libera alla fusione tra i due istituti sanitari. Gennaio 2012: licenziamenti e proteste dei precari
28 gennaio 2011: la Regione Liguria licenzia il disegno di legge che porta uno dei più cruciali e contestati riassetti del sistema sanitario nel capoluogo, la fusione tra Ist e San Martino. Ospedale, cliniche universitarie e istituto di ricerca verranno fusi nel Centro Oncologico Ligure, che si occuperà a livello regionale di emato-oncologia, con l’obiettivo di triplicare rispetto al passato i posti letto e l’attività di ricerca.
Una fusione ritenuta preoccupante per i molti precari degli ospedali liguri, ai quali l’Assessore Regionale alla Sanità Claudio Montaldo ha promesso «passi avanti nel piano di stabilizzazione».
IL PRESENTE
Gennaio 2012: la fusione tra i due centri è diventata effettiva il 2 settembre 2011. Un mese dopo sono scattati i primi licenziamenti: dieci infermieri e cinque tecnici di radiologia – tutti assunti con contratto interinale – sono rimasti senza lavoro all’inizio di ottobre, uno spettro licenziamenti che coinvolge altri precari del settore, come sempre avviene in ogni “riorganizzazione dell’assetto aziendale”. Negli ultimi giorni si è parlato di un ulteriore taglio che potrebbe coinvolgere 20 ricercatori.
La riorganizzazione del sistema sanitario genovese sta coinvolgendo altri istituti, dalla chiusura del poliambulatorio del Pammatone alle proteste dei precari del Gaslini, e coinvolge al tempo stesso anche alcune ditte che tramite appalto forniscono servizi esterni agli ospedali (mensa, pulizie…).
Nel frattempo è stata annunciata una riorganizzazione dei padiglioni dell’ospedale, che secondo quanto comunicato dal Direttore Generale Mauro Barabino comporterà un finanziamento di almeno 25 milioni di Euro, se approvato dal Ministero per la Salute.
Marta Traverso