Un anno fa nulla osta del Ministro Tremonti alla gara per assegnare l'aeroporto di Sestri ai privati: a che punto siamo con questo progetto?
10 maggio 2011: il Ministero del Tesoro ha dato il via libera alla privatizzazione del 60% di Aeroporto di Genova Spa, società che gestisce l’Aeroporto “Cristoforo Colombo” e attualmente controllata dall’Autorità portuale.
Si disse: “Entro la prossima settimana sarà dunque aperta ufficialmente la gara per mettere in vendita le quote dell’aeroporto, che si chiuderà nel giro di 60-90 giorni: per partecipare all’asta è previsto un prezzo base di 30 milioni di euro (prezzo a base d’asta), in aggiunta alla disponibilità di investirne altri 43 milioni, come previsto da Enac. Si tratta di un progetto fortemente voluto dall’Autorità portuale, allo scopo di dare slancio all’aeroporto e trovare nuovi partner per sostenere il trasporto aereo da e verso il capoluogo ligure”.
IL PRESENTE
Ha senso definire tutto questo una privatizzazione fantasma? In un clima di rinnovamento politico come quello che Genova sta vivendo in questi mesi, sembra assurdo che il rilancio del trasporto aereo sia un tema di così scarso interesse per i media, le istituzioni e i partner economici. Un’assurdità rincarata da una condizione di luci e ombre che circolano intorno a questa situazione, a partire dal fatto che nessun esponente delle istituzioni sembra conoscere i dettagli della vendita.
Comunque sia la gara indetta dopo il nulla osta dello scorso anno c’è stata, ma nessuno ha partecipato.
Si prevede l’apertura di un nuovo bando entro giugno, mentre Regione, Camera di Commercio e Aeroporto hanno stanziato per i prossimi tre anni 7,5 milioni di euro (2.5 mln di euro annui) e la gestione dell’aeroporto ha annunciato un nuovo record di presenze: nei primi tre mesi del 2012 il numero di passeggeri sui voli di linea è aumentato del 5,3%, con un +6,3% sui voli internazionali.
Marta Traverso