Un progetto ambizioso e di non semplice attuazione vede coinvolti Rfi, Aeroporto, Comune e Regione per ridisegnare la viabilità del ponente genovese: un hub di interscambio tra traffico privato, autobus, linea ferroviaria metropolitana e aeroporto
Cornigliano come Milano Famagosta. Un hub, che sorgerà nell’area antistante l’aeroporto e attualmente occupata dalla ditta Derrick, consentirà un agevole interscambio tra traffico privato, autobus, linea ferroviaria metropolitana e aeroporto. Il tutto con la chicca di una funivia che collegherà il parcheggio direttamente con la zona partenze dell’aeroporto e, in un secondo tempo, potrà essere allungato fino alla collina degli Erzelli. È questa la chiave del nuovo sviluppo della mobilità nel ponente genovese, che già a maggio ci aveva anticipato il vicensidaco Bernini, e che è stata presentata ufficialmente questo pomeriggio in Regione. L’intervento ha ottenuto l’approvazione da parte della Commissione europea, che ne cofinanzierà la progettazione per una cifra di poco superiore ai 500 mila euro. Il sì definitivo arriverà a settembre, ma la successiva fase di progettazione sarà tutt’altro che agevole.
I tempi stimati per la fase di studio tecnico non sono inferiori ai dodici mesi, considerato che lo snodo di interscambio dovrà funzionare alla perfezione per non rischiare di essere controproducente alla fluidità del traffico. Da qui, poi, partirà il bando per la realizzazione concreta dell’opera, naturalmente vincolata al reperimento delle ingenti somme necessarie: 15 milioni solo per il tratto di funivia tra il parcheggio multilivello, per la cui messa in opera non dovrebbe essere necessario più di un anno dall’inizio effettivo dei cantieri. Una cabinovia a dieci posti che nei momenti di massima affluenza dovrebbe consentire il trasposto di 4 mila persone all’ora, per un tempo di percorrenza intorno al minuto e mezzo. Con una proiezione di non più di tre minuti per l’eventuale futuro tragitto aeroporto – collina Erzelli.
Il progetto chiama in causa altri interventi strategici che si innesteranno nel processo di complessivo restyling infrastrutturale di Cornigliano, di cui farà parte a pieno titolo anche la strada a mare. Ma la nuova mobilità del ponente non potrà prescindere da importanti opere di modernizzazione che dovrà mettere in pratica RFI (Rete Ferroviaria Italiana).
Tasselli fondamentali del progetto presentato in Regione, infatti, saranno la nuova stazione ferroviaria di Genova Aeroporto – Erzelli, lo spostamento in area via S. Giovanni d’Acri – villa Bombrini dell’attuale fermata di Genova Cornigliano, e una revisione completa del nodo ferroviario di Sestri Ponente. Opere non proprio di poco conto, visto che fanno balzare l’ammontare di tutti i lavori all’ordine di grandezza di 35-40 milioni di euro. Lavori, tuttavia, fondamentali nella direzione della tanto attesa metropolitana di superficie, per cui è imprescindibile il completamento della ristrutturazione del nodo ferroviario genovese.
Il quadro, dunque, è davvero molto complesso e per vedere la prima funivia genovese si dovrà pazientare ancora diversi anni.
Altra grande incognita riguarderà la gestione della funivia stessa. In una previsione, per suo stesso dire un po’ troppo ottimistica, il presidente dell’aeroporto, Marco Arato, ha dichiarato che in futuro si potrà andare da piazza De Ferrari all’aerostazione in poco tempo e con soli 1,60 euro. Il che significherebbe una completa integrazione della nuova infrastruttura all’interno del trasporto pubblico cittadino. Ma allo stato attuale delle cose sembrerebbe inverosimile che le finanze di Amt si facessero carico anche della funivia. Il tempo, in questo caso, aiuterà a capire.
Nonostante il progetto sia in una fase assolutamente embrionale, è comunque palpabile la soddisfazione nelle parole dei rappresentanti delle istituzioni: «L’appoggio della Commissione europea – ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaella Paita – è garanzia per poter concorrere in futuro ai finanziamenti per la realizzazione. Certo, dovremo capire se le prossime programmazioni di risorse di tutti i soggetti in campo, ma soprattutto da parte di RFI, metteranno al centro questo progetto. La nostra intenzione è quella di disegnare una nuova parte di città, dove si innestano infrastrutture particolarmente importanti per lo sviluppo dell’economia del territorio. Con queste iniziative dobbiamo puntare al rilancio della funzione di traino del capoluogo genovese: insomma, dobbiamo rendere Genova più forte e competitiva».
Anche Stefano Bernini, vicesindaco del Comune di Genova, ostenta soddisfazione: «Per chi è stato per anni presidente di quel municipio, oggi si tratta del vero e proprio coronamento di un sogno. Questo progetto è la dimostrazione concreta che quando i sogni sono condivisi, si possono realizzare».
L’ultima parola spetta al presidente dell’aeroporto, Marco Arata, che inserisce il progetto in una ristrutturazione più ampia di tutto il sistema aeroportuale: «Già nel 2009 eravamo convinti della necessità di puntare sui passeggeri in arrivo a Genova. Per fare questo è necessario guardare alle compagnie low cost, che richiedono proprio una forte integrazione con il trasporto pubblico a prezzi accessibili. E con questo progetto, assume ancor più valore il piano di ampliamento dell’aerostazione in direzione delle “due ali”, per lavori già autofinanziati pari a circa 20 milioni di euro. In proposito, stiamo attendendo la stipula del contratto di programma con Enac, dopodiché potremmo procedere alla calendarizzazione degli interventi».
Simone D’Ambrosio